Membro più noto della famiglia Benedetti, tutti scultori barocchi, è conosciuto anche come Cristoforo Benedetti junior o il giovane per distinguerlo dal nonno, suo omonimo.
Nel 1693 sposò a Villa Lagarina Antonia Inzigneri di Nogaredo, dalla quale avrà sei figli tra i quali Teodoro, che seguì la tradizione di famiglia in ambito artistico (a quest'ultimo è attribuito il completamento dell'altare maggiore della Chiesa del Carmine di Rovereto, iniziato dal padre e dal nonno).
Negli ultimi anni del '600 iniziò anche a lavorare autonomamente, soprattutto nell'allora Tirolo meridionale e nell'attuale Lombardia, arrivando anche a dirigere sei maestri. La sua opera principale è l'altare maggiore della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Villa Lagarina, realizzato in collaborazione con il fratello Sebastiano a partire dal 1696 per conto della famiglia Lodron. Nella realizzazione di questo altare unisce lo stile di Andrea Pozzo con gli elementi caratteristici della produzione artistica di Guarino Guarini[2].
Agli albori del XVIII secolo la sua fama lo porta anche nelle parti più settentrionali della Contea del Tirolo, contattato dal barone von Kagenek per realizzare gli altari di San Giovanni e Santa Barbara nel duomo di Bolzano[3]. Realizza opere anche nella città di Innsbruck, lavorando nel duomo cittadino (l'altare maggiore è del 1729[4]) e realizzando la colonna di Sant'Anna (Annasäule), sulla quale è ricordato in un'incisione come «ideatore e realizzatore della colonna, nobile e famoso, ingegnere imperiale ai confini d'Italia, scultore e maestro lapicida»[5].
Muore il 29 aprile 1740 nella sua città natale, come ricavabile dal suo atto di morte che registra «Castionensis aetatis 83 annorum»[1].
altare del Crocefisso nel duomo di Trento (1682-1688), in collaborazione con il padre Giacomo Benedetti[12]
altare dell'Immacolata Concezione nella parrocchiale di Santo Stefano di Mori (1695), in collaborazione con il padre Giacomo e il fratello Sebastiano[8]
Cristina Andreolli, "I Benedetti: una dinastia di scultori e imprenditori tra Controriforma e Barocco", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume primo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 282-301).
Andrea Bacchi & Luciana Giacomelli, "Dai Carneri ai Sartori: architetture d'altari e sculture", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume primo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 86-241).
Andrea Bacchi & Luciana Giacomelli, "Cristoforo Benedetti junior", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 44-56).
Enrico Castelnuovo (a cura di), Il Duomo di Trento. Pitture, arredi e monumenti. Volume secondo, Trento, TEMI, 1993.
Nicolò Rasmo, Dizionario biografico degli artisti atesini, Bolzano, 1998, pp. 149-154.