L'insediamento fu poi riconquistato dai longobardi, eretto a baronia ed annesso alla contea di Nocera, circoscrizione del principato di Salerno.
È probabilmente in questo periodo che l'insediamento divenne una vera e propria cortefeudale (da cui il nome).[1]
Ne conseguì una guerra ed il 24 luglio1132 i ribelli sconfissero l'esercito regio nella battaglia di Nocera, ma non definitivamente, sicché - grazie ad intrighi, sequestri[A 4] e rappresaglie - tra il 1134 ed il 1135 Ruggero riuscì a ribaltare la situazione e spodestò Roberto II in favore di suo figlio Alfonso.
A sostegno dei ribelli giunsero allora le truppe di papa Innocenzo II e dell'imperatoreLotario II, che nel 1137 deposero Ruggero II da duca di Puglia in favore di Rainulfo e restituirono Nocera a Roberto.
L'imperatore, però, abbandonò presto la campagna, sicché Ruggero poté riconquistare le terre perdute (distruggendo buona parte di Nocera) e si vide definitivamente riconosciuti i titoli di re di Sicilia, duca di Puglia e principe di Capua.
Nel 1194 il regno fu poi ereditato dagli svevi, che lo persero nel 1266 in favore degli angioini.
Verso gli inizi del 1400 Pietro Pagano (appartenente alla nobile famiglia di stirpe normanna) ebbe la signoria di Cortimpiano. Da quel momento tale località viene indicata nei documenti come delli Pagani (locus paganorum, casa paganorum e Casalis paganorum). Circa il toponimo della città di Pagani, si ritiene che deriverebbe proprio da tale nobile famiglia.
All'inizio del '700 il castello era già in rovina, ma vi si scorgevano: gran parte del castello o palagio [...] e si vedeva altresì una casa dove la gabella dell'olio si esigeva [...] e una porta.[4]
Ne rimane oggi solo un torrione circolare (di proprietà privata) ed una torretta alle falde del Monte Albino, detta Torre dei Briganti.
Famiglie più influenti
Il castello è originariamente citato tra i possedimenti di Potone (nipote del duca di Benevento).