Comano (511 ms.l.m.) è situato sul versante sud della collina di S. Bernardo (707 m s.l.m.), importante selva castanile. La superficie territoriale del comune, di tipologia collinare, è praticamente rimasta invariata fin dal Medioevo[senza fonte].
Storia
Fino all'inizio degli anni 1970 la popolazione non superava i 600 abitanti[1], che abitavano per la maggior parte nei due nuclei abitati Terra di sopra (in dialetto ticineseTèra d'sura) e Terra di sotto (in dialetto ticinese Tèra d'sott). La campagna circostante aveva pochissime abitazioni e[senza fonte] alcuni appezzamenti erano coltivati[1]a cereali (granoturco in particolare), alberi da frutto[senza fonte], vite[1] o tabacco[senza fonte].
A partire dalla primavera 1972[senza fonte] la costruzione del centro di produzione della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, aperto nel 1976, ha portato a un forte aumento delle residenze abitative nella periferia del villaggio e parallelamente all'incremento della popolazione[1].
Casa Massalli detta Casa di San Carlo[1]in strécia di Viss, ospizio fondato dal parroco Giorgio Domengoni nel 1627 oggi abitazione privata[senza fonte];
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale. L'ufficio patriziale, rieletto il 28 aprile 2013, è presieduto da Giorgio Petrini[senza fonte].
Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 284-285.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003 52, 58, 376nota, 417, 421.