Il Codice[1] visigoto (in latino: Forum Iudicum o Liber Judiciorum; in spagnolo: Libro de los Juicios) contiene un insieme di leggi promulgate dal re visigoto di Hispania, Chindasvindo, durante il suo secondo anno (642/643).
Descrizione
L'insieme delle leggi venne ampliato dalle legislazioni di Reccesvindo (motivo per cui viene chiamato anche Codice di Reccesvindo), Vamba, Ervige, Egica e forse Witiza. Nel 654 Reccesvindo promulgò nuovamente il codice dopo l'opera di progettazione di Braulione di Saragozza, dal momento che il codice originale di Chindasvindo era stato redatto e promulgato in fretta.[2]
Esso, spesso erroneamente denominato Lex Visigothorum, legge dei Visigoti, abolì l'antica tradizione che portava ad applicare diritti diversi per Romani e Visigoti: tutti i sudditi del regno avrebbero smesso di essere romani e goti per diventare hispani. In questo modo tutti i cittadini sarebbero sottostati alla stessa giurisdizione, eliminando la provenienza di stirpe (sotto la forma delle professiones legis) dal processo.
Queste leggi rimasero in vigore per molto tempo: nella Galizia del X secolo i monaci fanno riferimento al Codice.[3] Le leggi governano e sanzionano la vita familiare e, per estensione, la vita politica (il matrimonio, la successione, i diritti di vedove ed orfani). In particolare, le donne potevano ereditare terre e titoli e gestirli in maniera indipendente dai propri mariti o parenti maschi, disporre della proprietà nelle ultime volontà nel caso non avessero eredi, e rappresentare se stesse e produrre testimonianza durante i processi (dai 14 anni in poi) e decidere riguardo al proprio matrimonio (dai 20 anni in poi).
Si sa che il codice è stato conservato dai Mori: ai Cristiani era infatti permesso l'uso del proprio diritto, ove esso non confliggesse con quello dei conquistatori, dietro pagamento regolare di tributi. Si può quindi presumere che venisse riconosciuta l'autorità legale dei magistrati cristiani anche durante il controllo musulmano della penisola iberica. Quando Ferdinando III di Castiglia riconquistò Cordova nel XIII secolo, ordinò che il codice venisse adottato ed osservato dagli abitanti della città, ottenendone la traduzione (per quanto inaccurata) in castigliano, sotto il nome di Fuero Juzgo. La traduzione in catalano del documento è il più antico testo conosciuto in quella lingua.
Contenuti
La seguente lista elenca libri e titoli del Codice visigoto:
Libro I: Sulle agenzie legali
Titolo I: Il legislatore
Titolo II: La legge
Libro II: Su come si conducono le cause
Titolo I: Sui giudici, e gli argomenti da dibattere presso la Corte
Titolo II: Sulle cause
Titolo III: Su costituenti e commissioni
Titolo IV: Su testimoni e prove
Titolo V: Su validità ed invalidità dei documenti e su come debbano essere compilati
Libro III: Sul matrimonio
Titolo I: Sui contratti naturali
Titolo II: Sui matrimoni nulli
Titolo III: Sugli stupri delle vergini, o delle vedove
Titolo VI: Sul divorzio, e la separazione di persone che sono state tradite
Libro IV: Sulla genealogia naturale
Titolo I: Sui gradi di parentela
Titolo II: Sulle leggi di successione
Titolo III: Sui figli ed i loro guardiani
Titolo IV: Sui trovatelli
Titolo V: Sui beni conferiti per legge di natura
Libro V: Sugli scambi commerciali
Titolo I: Affari ecclesiastici
Titolo II: Sulle donazioni in generale
Titolo III: Sui regali dei mecenati
Titolo IV: Sugli scambi e le vendite
Titolo V: Sulle proprietà impegnate presso, o prestate a, altre persone
Titolo VI: Su pegni e debiti
Titolo VII: Sulla liberazione degli schiavi, e gli uomini liberi
Libro VI: Su crimini e torture
Titolo I: Sugli accusatori di criminali
Titolo II: Sui criminali ed i loro mandanti, e sugli avvelenatori
Titolo III: Sull'aborto
Titolo IV: Sulle ferite, e mutilazioni, inflitte ad un uomo
Titolo V: Sull'omicidio
Libro VII: Su furto e frode
Titolo I: Sugli informatori del furto
Titolo II: Su ladri e proprietà rubate
Titolo III: Sui rapitori di schiavi
Titolo IV: Sulle contraffazioni di documenti
Titolo V: Sulle contraffazioni di documenti
Titolo VI: Sulla contraffazione di metalli
Libro VIII: Su atti di violenza e ferite
Titolo I: Su attacchi, e saccheggio della proprietà
Titolo II: Su piromani ed incendiari
Titolo III: Sui danni ad alberi, giardini, campi di raccolti di altro tipo
Titolo IV: Sulle ferite agli animali, ed altre proprietà
Titolo V: Sul pascolo di maiali e sugli animali randagi
Titolo VI: Sulle api, e sui danni che possono causare
Libro IX: Su fuggitivi e rifugiati
Titolo I: Sui fuggitivi, e coloro che si nascondono, e su chi li aiuta nella fuga
Titolo II: Su coloro che si rifiutano di andare in guerra, e sui disertori
Titolo III: Su coloro che cercano rifugio in chiesa
Libro X: Su partizioni, limiti, e confini
Titolo I: Su partizioni, e terre cedute con contratto
Titolo II: Sulle limitazioni di cinquanta e trenta anni
Titolo III: Su confini e pietre miliari
Libro XI: Sulla malattia e la morte di mercanti venuti da lontano
Titolo I: Su medici e persone malate
Titolo II: Su coloro che disturbano i sepolcri
Titolo III: Sui mercanti che arrivano da oltremare
Libro XII: Sulla prevenzione di oppressione ufficiale, e l'assoluta estinzione delle sette eretiche
Titolo I: Sulla moderazione nelle decisioni giuridiche, e sull'evitare l'oppressione di coloro che hanno il potere dell'autorità
Titolo II: Sullo sradicamento degli errori di tutti gli eretici e degli ebrei
Titolo III: Sulle nuove leggi contro gli ebrei, in cui le vecchie sono confermate, e nuove sono aggiunte
Note
^Il termine 'Codice' è utilizzato qui con valenza assai differente dal concetto ottocentesco e in buona misura anche odierno di Codice, e non va con esso confuso (cfr. voci Codice e Codificazione).
P. D. King, King Chindasvind and the First Territorial Law-code of the Visiogothic Kingdom, Visigothic Spain: New Approaches, Edward James, Oxford: Clarendon Press, 1980, pp. 131-157