Christian Gottlob Heyne (Chemnitz, 25 settembre 1729 – Gottinga, 14 luglio 1812) è stato un filologo classico, traduttore e bibliotecario tedesco.
Nato in una famiglia di modeste condizioni economiche (il padre era un povero tessitore) poté studiare grazie all'aiuto del padrino di battesimo. Nel 1748 si iscrisse all'Università di Lipsia. Poté proseguire gli studi universitari grazie al lavoro come istitutore, a Lipsia, nella famiglia di un commerciante francese.
Anche dopo aver terminato gli studi universitari visse per molti anni in ristrettezze. Una sua elegia in latino per la morte di un amico attirò l'attenzione del primo ministro dell'elettorato di Sassonia, il conte Heinrich von Brühl, che espresse il desiderio di conoscerne l'autore. Di conseguenza, nell'aprile del 1752 Heyne si recò a Dresda, credendo che la sua fortuna fosse ormai arrivata, ma ottenne solo un modesto impiego nella biblioteca del conte, con un misero salario. Cercò di aumentare le sue entrate con l'attività di traduzione; tradusse perciò in lingua tedesca, oltre ad alcuni romanzi francesi, Gli Amori di Chaerea e Calliroe di Caritone di Afrodisia, il romanziere greco dell'età ellenistica. Nel 1755 pubblicò a Lipsia la sua prima edizione di Albio Tibullo, e nel 1756 a Dresda quella di Epitteto.
Nel 1756 rimase nuovamente senza lavoro per lo scoppio della Guerra dei sette anni[1]. Nel 1757 gli fu offerto un posto come pedagogo nella famiglia Frau von Schönberg, dove incontrò la sua futura moglie. Nel gennaio 1758 accompagnò il suo alunno all'Università di Wittenberg, ma nel 1760 furono costretti a fuggire per l'invasione prussiana. Nel bombardamento di Dresda del 18 luglio 1760 perse tutti i suoi averi, fra cui una edizione critica di Luciano, quasi finita, che aveva preparato in base a un prezioso codice, conservato nella Biblioteca di Dresda, che in quell'occasione andò distrutto. Nell'estate del 1761 si sposò, senza avere ancora alcun lavoro fisso, e divenne fattore del Barone von Löben in Lusazia. Alla fine del 1762, comunque, fu in grado di ritornare a Dresda, dove Philipp Daniel Lippert (1702-1785) gli commissionò il testo latino della Dactyliotheca (un catalogo di gemme e sigilli).
Pochi anni dopo (1763) Heyne ottenne la cattedra di eloquenza all'Università Georg-August di Gottinga raggiungendo così la tranquillità economica. Dopo la morte di Johann Matthias Gesner nel 1761, il posto vacante fu rifiutato prima da Ernesti e poi da Ruhnken; quest'ultimo tuttavia persuase il barone Gerlach Adolph von Münchhausen (1688-1770), ministro degli Hannover e responsabile amministrativo dell'Università di Gottinga, a offrirlo ad Heyne. Heyne ottenne nello stesso tempo l'incarico di direttore della biblioteca dell'università, una posizione che conservò fino alla morte. Sotto la sua direzione la biblioteca, oggi nota come Niedersächsische Staats- und Universitätsbibliothek Göttingen[2] divenne una delle principali biblioteche accademiche del mondo sia per dimensioni sia per reputazione, a causa degli innovativi metodi di catalogazione di Heyne e per la sua decisa politica di acquisizioni di testi.
Diversamente da Hermann, Heyne considerò lo studio della grammatica e lingua solo un mezzo, non l'oggetto principale della filologia. Fu il primo a tentare un trattamento scientifico della mitologia greca, e diede un indubbio impulso agli studi di filologia.
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