La chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo, detta anche la collegiata per la presenza un tempo di un collegio di canonici, è un edificio religioso che si erge sul colle che domina il borgo di Castiglione Olona.
Il titolo di collegiata derivava dalla presenza di un capitolo di canonici ("Collegio"), che era stato istituito dal cardinale e che rimase attivo fino alla soppressione nel 1798.
Anche il campanile, che svetta accanto alla chiesa con la sua cuspide conica, è impostato sulla base di una vecchia torre del castello[1].
Dal 2013 in tre locali dell'antica canonica è allestito il Museo della Collegiata, dove è esposto ciò che rimane del tesoro della Collegiata: dipinti[3], codici[3] di canto ambrosiano, oreficerie[3], arredi sacri, prevalentemente del XV secolo.
Descrizione
Le peculiarità che caratterizzano la chiesa sono i mattoni a vista, la facciata a capanna, i contrafforti che descrivono la suddivisione interna e il fregio di archetti.
All'interno della chiesa sono presenti tre navate a sistema alternato (a tre campate quadrate centrali corrispondono per ogni lato sei campatelle di uguale disegno), divise da cinque colonne di pietra, che terminano in altrettante absidi. La decorazione delle volte delle navate è ottocentesca, in stile neogotico.
Nella navata centrale pende un raro lampadario quattrocentesco, opera di una manifattura fiamminga (Dinant) o tedesca (Norimberga), databile al terzo o quarto decennio del XV secolo e restaurato nel 2016, non dissimile da quello presente nel celebre Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck.[5] Il tempietto centrale, arrivato a Castiglione come frutto delle missioni e delle relazioni estere del cardinale Branda Castiglioni,.è 'abitato' da statue della Vergine e dei Santi Stefano, Lorenzo e Giorgio col drago.
Il presbiterio è affrescato da un gruppo di artisti toscani: a Masolino da Panicale spettano le scene realizzate nelle sei vele della volta centrale, dove ha lasciato la propria firma, con altrettanti episodi della vita della Vergine, non in ordine cronologico, affrescate tra il 1432 e il 1433 (o 1435).[6] Da sinistra a destra si susseguono la Natività, l'Annunciazione, l'Incoronazione di Maria, lo Sposalizio, l'Adorazione dei Magi e l'Assunzione. Le figure esili di Masolino si allungano insieme agli sfondi architettonici, seguendo l'andamento delle vele.
Nell'abside sono presenti anche le Storie di san Lorenzo e Stefano martiri che possono essere attribuite rispettivamente a Paolo Schiavo (lunette e prime scene della parete di destra) e a Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (parete di sinistra e di fondo).[6]
Sul fronte dell'arco trionfale, che separa il presbiterio dalla navata, è riemerso durante un restauro del 2003 il Transito della Vergine, che completa il ciclo, ma che spetta a Paolo Schiavo. Allo stesso autore si deve una Crocifissione ospitata nel presbiterio,[6] opera collocata in Collegiata dopo esser stata originariamente dipinta per un altro edificio[6].
Sotto l'arco tra l'abside centrale e quella di sinistra, si trova la tomba del cardinale Branda Castiglioni, composta da un elaborato sarcofago marmoreo retto da Virtù come cariatidi e nei pressi della stessa sepoltura, un antico tabernacolo.
Nelle capelle laterali sono due polittici della prima metà del XV secolo in pietra policroma, raffiguranti Cristo con gli Apostoli (a destra, nella cappella dedicata appunto ai Dodici), e la Madonna col Bambino e i Santi Stefano e Lorenzo (a sinistra, nella cappella detta di san Clemente).[4]
Corali di canto ambrosiano, prima metà del XV secolo
Velo funebre del cardinale Branda Castiglioni, morto nel 1443. Il manufatto tessile, ricamato, realizzato in tempi vicini alla morte del prelato, fu rinvenuto sul volto del cardinale nel momento della ricognizione della tomba, nel 1935 ed è stato restaurato nel 2022.[7]
Madonna col Bambino, pittore lombardo, tempera su tavola, XVI secolo
Oreficeria e artigianato lombardi
Croce stauroteca, oreficeria veneziana e mosana, prima metà del XV secolo
^Isabella Marelli, Manifattura fiamminga (Dinant) o tedesca (Norimberga), Lampadario, in La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati, XVIII edizione di Restituzioni.Tesori d'arte restaurati, catalogo di mostra, Milano, 2018, pagg. 276 - 284.
^Laura Marazzi, Manifattura dell’Italia settentrionale. Velo funebre del cardinale Branda Castiglioni, in La Fragilità e la Forza. Antonello da Messina, Bellini, Carpaccio, Giulio Romano, Boccioni, Manet, 200 capolavori restaurati, XIX edizione di Restituzioni.Tesori d'arte restaurati, catalogo di mostra, Milano, 2022, pagg. 222 - 231.
Bibliografia
Eugenio Cazzani, Castiglione Olona nella storia e nell'arte, Milano, Mazzucchelli Celluloide, 1966.
Carlo Meazza e C. Alberto Lotti, appendice, in Castiglione Olona, Castelseprio, Mazzucchelli Celluloide S.p.A., 1979.
Federica Armiraglio, Castiglione Olona. Un borgo d'arte, Sagep editori, 2017.