La costruzione del castello d'If iniziò a metà aprile del 1527, mentre non si conosce la data precisa della fine dei lavori (si ipotizza il 1529). Pare che alcuni materiali per la costruzione risultino dall'assedio spagnolo di Marsiglia, ma il nesso non è provato.
Il punto di forza della fortezza è la sua collocazione al centro del golfo sulle principali rotte di navigazione del tempo. Probabilmente faceva parte di un progetto per controllare le coste provenzali voluto dal re.[1]
La prigione
I primi detenuti entrarono nel castello d'If nel novembre del 1540 (due pescatori marsigliesi); gli ultimi furono alcuni prigionieri tedeschi durante la prima guerra mondiale[2].
La prigione si sviluppa su due piani principali: le celle del piano terra, che non erano munite di finestre e avevano condizioni igieniche pessime (la speranza di vita dei reclusi era di appena 9 mesi), e le celle del primo piano, di cui si poteva disporre dietro versamento di una quota mensile (una sorta di affitto). Oltre a essere ben più spaziose, avevano le finestre e un camino.[3]
Dopo la morte durante la campagna d'Egitto del generale Jean-Baptiste Kléber (14 giugno 1800) Napoleone, temendo che la sua tomba diventasse un luogo sacro del repubblicanesimo, ne dispose la sepoltura nel castello. Diciotto anni più tardi Luigi XVIII fece traslare la salma del generale nella sua città natale, Strasburgo.
Il castello d'If finì di essere una prigione nel 1915 per diventare un museo e un faro. Tuttora è una meta turistica, raggiungibile grazie a un servizio di navette collegate al porto vecchio di Marsiglia.