"Bono" e "Bona" (in latinoBonus e Bona) sono nomi di stampo augurale, chiaramente tratti dagli omonimi aggettivi con il senso di "buono", "gentile", "virtuoso"[1]; in tal senso non sono diversi da altri nomi quali Bonomo, Omobono, Bonavita, Bonaventura, Bonamico, Boncompagno e Buonadonna.
Documentati già nel primo Medioevo (e già da allora specialmente usati in Toscana) e supportati dal culto di vari santi, Bono e Bona erano talmente comuni tra la popolazione che sono attestati occasionalmente anche tra i Longobardi residenti in Italia; sono ancora in uso a Firenze nel XIII secolo, dove erano più frequenti tra la plebe, dopodiché la loro diffusione calò fino a che scomparvero[1][2].
La sola forma femminile è stata riportata in voga come nome di gusto aristocratico dopo la nascita del regno d'Italia, in quanto nome tradizionale di casa Savoia[1]; negli anni settanta se ne contavano circa duemilatrecento occorrenze, sparse al Centro-Nord, sempre con maggior frequenza in Toscana[2].
Onomastico
L'onomastico si può festeggiare in memoria di vari santi, alle date seguenti: