Accesa sostenitrice della lotta al sessismo nello sport e nella società, è ricordata per l'incontro di tennis noto come battaglia dei sessi, che nel 1973, la vide sconfiggere l'allora 55enne tennista Bobby Riggs, vincitore del singolare a Wimbledon e numero 1 al mondo tra il 1941 ed il 1947.
Dal 2020 è a lei intitolata la Billie Jean King Cup, principale competizione di tennis femminile a squadre nata nel 1963 come Federation Cup.
Moffit imparò a giocare a tennis nei campi da tennis pubblici di Long Beach, in California. Dopo aver frequentato la Long Beach Polytechnic High School ed essere diventata membro del Zayn Welfare Sorority, ottenne le luci della ribalta nel 1961 quando, all'età di 17 anni, vinse il titolo del doppio femminile a Wimbledon alla sua prima apparizione (con la partner Karen Hantze Susman). Sempre a Wimbledon, nel 1962 sconfisse la numero uno al mondo e prima testa di serie Margaret Court in una sbalorditiva partita di primo round dopo che la Court stava conducendo 5-2 nel terzo set.
Nel 1965 sposò lo studente di giurisprudenza Lawrence King. Nel 1966 King vinse il primo dei sei titoli singolari a Wimbledon. L'anno seguente riuscì a ottenere sia il titolo a Wimbledon che agli US Open. Si distinse per la sua aggressività a rete, grazie a una eccellente velocità e una personalità molto competitiva. Una volta disse: "La vittoria è momentanea. Perdere è per sempre.".
King fu una delle colonne dell'apertura del tennis al professionismo. Prima dell'inizio dell'era open nel 1968, guadagnava 100 $ a settimana come istruttrice di tennis e fu studentessa alla California State University, a Los Angeles, mentre partecipava ai maggiori tornei di tennis. Nel 1967 criticò la United States Tennis Association (USTA) in una serie di conferenze stampa, denunciando quello che lei chiamava “Shamateurism” (da shame, vergogna), cioè il compenso troppo basso da parte dell'associazione alle giocatrici tanto da non poter permettere loro d'iscriversi ai tornei. King sostenne fortemente la sua tesi contro la corruzione dell'associazione che rendeva il gioco estremamente elitario.
Quando iniziò l'era Open, lanciò una campagna a favore di uguali vincite in denaro sia nei tornei maschili che in quelli femminili. Nel momento in cui la situazione finanziaria del gioco femminile migliorò grazie agli sforzi dell'editrice della rivista World TennisGladys Heldman, King diventò la prima atleta a guadagnare oltre 100.000 $ in vincite nel 1971. Ma le disuguaglianze continuarono: nel 1972 vinse gli U.S. Open, ma ricevette 15.000 $ meno del campione maschile Ilie Năstase. Dichiarò che nel caso l'anno successivo la vincita non fosse stata uguale a quella maschile, lei non avrebbe giocato. Nel 1973, gli US Open diventarono il primo grande torneo a offrire uguali vincite in denaro ai giocatori e alle giocatrici.
Bobby Riggs fu tra i primi giocatori di tennis negli anni '30 e '40 della classifica sia amatori che professionisti, diventando, a metà degli anni '40, il miglior giocatore al mondo. Successivamente si dedicò alle partite di esibizione. Nel 1973, dopo aver dichiarato, prendendo il ruolo di sciovinista maschile, che il gioco femminile era talmente inferiore a quello maschile che anche un uomo di 55 anni come lui avrebbe potuto battere la prima giocatrice al mondo, sfidò e sconfisse 6-2 6-1 Margaret Court.
King, che precedentemente aveva rifiutato di battersi con Riggs, accettò un'ottima offerta finanziaria per giocare contro di lui allo Houston Astrodome nel Texas il 20 settembre 1973, in un evento soprannominato la battaglia dei sessi, che ebbe molto risalto: erano presenti 30.492 spettatori, ed oltre 90 milioni di telespettatori erano collegati da 37 nazioni. King fece tesoro dell'esperienza acquisita guardando la disfatta della Court: impostò un gioco d'attacco e sorprese Riggs, che fu costretto a giocare in uno stile serve-and-volley per lui innaturale e per cui non era preparato. Così, King vinse per 6-4, 6-3, 6-3.
Il match è tuttora considerato un evento molto significativo per lo sviluppo del rispetto e del riconoscimento dato al tennis femminile. King disse: "Ho pensato che saremmo tornati indietro di 50 anni se non avessi vinto quella partita. Avrebbe rovinato il circuito femminile e fatto perdere l'autostima a tutte le donne". Nonostante una leggenda urbana secondo la quale le regole del tennis furono modificate per la partita in modo che Riggs avesse a disposizione un solo servizio contro i due di King e che a lei fu concesso di mandare la palla anche nei corridoi utilizzati per il doppio, la partita fu giocata in base alle normali regole del tennis. Questo errore trae origine dal fatto che, in occasione di una nuova battaglia dei sessi nel 1992 tra Martina Navrátilová e Jimmy Connors, alla tennista fu concesso di tirare anche nei corridoi, seppur di dimensioni ridotte rispetto a quelle di un normale campo, ed a Connors venne dato un solo servizio; nonostante questo, Connors vinse 7-5, 6-2.
King supportò la nascita del primo torneo femminile a livello professionistico negli anni '70 (il torneo di Virginia Slims, fondato da Gladys M. Heldman e finanziato da Joseph Cullman della Philip Morris) ed una volta che il torneo prese piede lavorò senza pausa per promuoverlo. Divenne il primo presidente dell'associazione delle giocatrici (la WTA) nel 1973. Nel 1974, fondò la rivista "Womensports" e avviò la Women's Sports Foundation. Inoltre aiutò a fondare il World Team Tennis.
Il trionfo di King agli Open di Francia 1972 fece di lei la quinta donna nella storia del tennis a vincere i titoli di ognuna delle quattro prove del Grande Slam. Vinse anche tutte le prove dello Slam nel doppio misto. Nel doppio femminile non riuscì a conquistare solamente gli Australian Open. Vinse ben 20 titoli a Wimbledon: 6 singolari, 10 doppi femminili e 4 doppi misti (condivide il record con Martina Navrátilová la quale ottenne anche lei 20 titoli a Wimbledon).
King si ritirò dai tornei di singolare alla fine del 1983. Riuscì ad arrivare in semifinale alla sua ultima apparizione a Wimbledon perdendo da Andrea Jaeger per 6-1 6-1 dopo aver sconfitto Kathy Jordan per 7-5 6-4 nei quarti, Wendy Turnbull per 7-5 6-3 agli ottavi e Rosie Casals, la sua partner di doppio per molto tempo, per 6-3 6-4 al terzo round. L'ultima partita di singolare la giocò al secondo round degli Australian Open del 1983 contro Catherine Tanvier perdendo per 7-6 4-6 6-4.
King giocò tornei di doppio sporadicamente dal 1984 al 1990. Si ritirò dalle competizioni in doppio nel marzo del 1990. Nel suo ultimo match di doppio, lei e la sua partner Jennifer Capriati persero una partita di secondo round contro Brenda Schultz-McCarthy e Andrea Temesvári 6-3 6-2 al torneo di Virginia Slims in Florida.
Seguendo la classifica stilata dal “London Daily Telegraph” alla fine di ogni anno dal 1914 al 1972, King risultò essere prima giocatrice al mondo per tre volte: 1966, 1967 e 1968. Fu prima anche nel 1972 quando la classifica ufficiale fu stilata dalla Women's Tennis Association. Durante la sua carriera, King vinse 67 titoli da professionista e 37 da amatore in singolare e aiutò gli Stati Uniti a vincere la Fed Cup per ben 7 volte. Nella sua carriera ha guadagnato complessivamente in premi in denaro 1.966.487 $.
King ha partecipato a 51 tornei del Grande Slam in singolare dal 1959 al 1983 (197-39 vittorie-sconfitte): 21 a Wimbledon (96-15), 18 agli US Open (63-14), 7 al Roland Garros (22-6) e 5 agli Australian Open (16-4). Vinse 12 titoli dello Slam in singolare: 6 a Wimbledon, 4 agli US Open, 1 al Roland Garros e 1 agli Australian Open. Vinse inoltre le ultime 7 finali del Grande Slam a cui aveva partecipato. Quattro di quelle finali furono contro Evonne Goolagong. Dal 1966 fino al 1975, King giocò in 25 tornei dello Slam vincendone 12. Fu finalista in 4 di quei tornei, semifinalista in 2 e per 5 volte arrivò ai quarti di finale senza superarli. Dal 1971 al 1975 vinse 7 dei 10 tornei dello Slam che disputò. Tutti i titoli vinti del Grande Slam tranne uno furono giocati sull'erba. Durante la sua carriera King fu finalista in 6 prove dello Slam e raggiunse le semifinali 27 volte e i quarti di finale 40 dei suoi 51 tentativi. Un indicatore della sua costanza risulta che su 13 volte che è finita al 5 pari al terzo set nelle prove del Grande Slam, 11 volte ha vinto la partita.
Stile di gioco
Billie Jean King era una giocatrice veloce, molto aggressiva e con un ottimo gioco a rete.[4] Non a caso si trovava a suo agio sulle superfici rapide, come l'erba.[5] Secondo la tennista Chris Evert, il suo punto debole era l'impazienza.[6]
Riconoscimenti
Nel 1972 la King divenne la prima giocatrice di tennis ad essere nominata Sports Illustrated Sportsman Of The Year.
Il 28 agosto 2006 l'USTA National Tennis Center a Flushing Meadows-Corona Park divenne l'USTA Billie Jean King National Tennis Center[8]. John McEnroe, Venus Williams, Jimmy Connors e Chris Evert erano tra gli oratori della cerimonia. Il centro è il più grande impianto sportivo a cui sia stato intitolato il nome di una donna.
Vita personale
Si è sposata il 17 settembre 1965 con Lawrence King, dal quale ha divorziato nel 1987.
Nel 1971 incominciò una relazione con una parrucchiera (che poi divenne la sua segretaria), Marilyn Barnett. Riconobbe la relazione dieci anni più tardi, quando questa emerse pubblicamente durante una causa patrimoniale intentata dalla Barnett. Divenne così la prima atleta statunitense a riconoscere apertamente di aver intrattenuto una relazione omosessuale. King disse di aver deciso di giocare nel 1982 e nel 1983 solamente perché aveva bisogno di soldi per pagare gli avvocati che la difesero in quella causa e che non avrebbe voluto giocare a 38-39 anni.
Nel 2002 King allontanò Jennifer Capriati dalla squadra di Fed Cup, sostenendo che Capriati aveva violato la regola che vietava di portarsi appresso e esercitarsi con il proprio allenatore. L'opinione pubblica fu parecchio divisa, con molti che supportavano la decisione di King, ma con tanti altri che credevano la punizione fosse stata troppo dura, specialmente dopo che Monica Seles e Lisa Raymond erano state sconfitte dalle giocatrici austriache Barbara Schett e Barbara Schwartz, decisamente meno competitive. L'anno seguente Zina Garrison prese il posto di King quale capitano di Fed Cup.
Nel 2001 ricevette un riconoscimento dal Gay And Lesbian Alliance Against Defamation, un'organizzazione nata per ridurre la discriminazione contro le persone gay, lesbiche e bisessuali, per "aver dato visibilità e importanza alla comunità nel proprio lavoro". Il riconoscimento fu dato per la sua partecipazione nella produzione e nella libera distribuzione di filmati educativi, così come per aver dedicato il proprio tempo ad associazione per la lotta contro la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS).
In un programma della PBS, trasmesso il 20 marzo 2005, dichiarò che l'affermazione del proprio orientamento sessuale è stata la lotta più grande della sua vita, precisando di esser cresciuta in una famiglia tradizionalista, che le ha impedito di esprimere apertamente il suo orientamento, a differenza di giocatrici meno inibite quali Martina Navrátilová.
Nel 2013 viene scelta come rappresentante statunitense della delegazione in missione ai Giochi olimpici di Sochi 2014, assieme ad altri atleti omosessuali.[9] L'inclusione di atleti dichiaratamente omosessuali nella delegazione statunitense e la rinuncia a partecipare del presidente Barack Obama sono stati interpretati come un chiaro messaggio politico contro Russia, che ha delle leggi molto restrittive nei confronti delle persone omosessuali.[9]
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
La canzone di Elton JohnPhiladelphia Freedom è un tributo alla tennista, di cui il cantante è sempre stato grande amico.
Charles M. Schulz, creatore dei Peanuts, fu un altro degli ammiratori e amici stretti della King. Schulz la citò diverse volte nei Peanuts durante gli anni. In una strip del 1974, Piperita Patty dice a Marcie Johnson, “Nessuno ti ha mai detto che quando ti arrabbi sembri proprio Billie Jean King?”.[10]
Quando Michael Jackson presentò al suo produttore Quincy Jones il demo del brano Billie Jean quest'ultimo gli propose di reintitolarlo Not My Lover, perché era convinto che la gente avrebbe pensato che Michael avesse avuto una relazione con la tennista.[senza fonte]
1 Almeno una vittoria in tutti e quattro i tornei del Grande Slam.2 Consiste nell'aver vinto le quattro prove del Grande Slam più la medaglia d'oro olimpica nel singolare.
3 Consiste nell'aver ottenuto almeno una vittoria in tutte e 12 le prove del Grande Slam (singolare, doppio e doppio misto in tutti e quattro i tornei).