Il soggetto del dipinto è il battesimo che Costantino I avrebbe ricevuto da papa Silvestro I, un evento storicamente mai accaduto in quanto Costantino fu battezzato poco prima di morire dal vescovo ariano Eusebio di Nicomedia.[1]
Silvestro, raffigurato con le sembianze di Clemente VII, si trova al centro dell'edificio tra alcuni assistenti e sta versando l'acqua sul capo dell'imperatore inginocchiato e seminudo. Sul libro che regge il sacerdote si legge «Hodie salus Urbi et Imperio facta est». Assistono due personaggi contemporanei ai lati, Carlo V e Francesco I di Francia. Sotto di essi si leggono le iscrizioni «Lavacrum Renascentis Vitae C. Val. Constantini» (sinistra) e «Clemens VII Pont. max. a Leone X Coeptum Consumavit MDXXIIII» (destra).
Storia
La decorazione della Sala di Costantino, l'ultima delle Stanze, fu commissionata da papa Leone X nel 1517. Sanzio, preso da mille impegni, fece appena in tempo a disegnare i cartoni e avviare una sorta di arriccio per la prima parete, prima di morire improvvisamente il 6 aprile 1520. L'opera fu allora continuata dai suoi allievi, tra cui spiccavano soprattutto Giulio Romano e Giovan Francesco Penni:
l'esecuzione è di solito riferita a Penni, con qualche intervento di Giulio Romano, forse nell'architettura (Hartt); non si conoscono disegni preparatori del Sanzio per la scena. Nel 1524, all'epoca di papa Clemente VII, quando Romano partì per Mantova, la decorazione doveva essere già terminata. Sviluppando i temi della Stanza di Eliodoro e della Stanza dell'Incendio, la Sala di Costantino è dedicata alla vittoria del Cristianesimo sul paganesimo e all'affermazione ed il primato della Chiesa romana, con evidenti richiami alla delicata situazione contemporanea.
Durante la Repubblica Romana instaurata dai giacobini e successivamente nel periodo napoleonico, i francesi elaborarono alcuni piani per staccare gli affreschi e renderli portabili. In fatti, venne espressero il desiderio di rimuovere gli affreschi di Raffaello dalle pareti delle Stanze Vaticane e inviarli in Francia, tra gli oggetti spediti al Musee Napoleon delle spoliazioni napoleoniche,[2] ma questi non furono mai realizzati a causa delle difficoltà tecniche e i tentativi falliti e disastrosi dei francesi presso la chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.[3]
Note
^La legenda del battesimo di Costantino per mano di Silvestro ebbe origine nel V secolo, e fu tramandata negli Atti di Silvestro; lo scopo di questo falso fu quello di «modificare la memoria storica del battesimo ariano che l'imperatore ricevette alla fine della sua vita, e di attribuirgli invece un battesimo inequivocabilmente ortodosso» Tessa Canella, Sylvester I, in Brill Encyclopedia of Early Christianity, January 2018, p. 2. URL consultato il 24 March 2021.; Louise Ropes Loomis, The book of the popes (Liber pontificalis), Columbia University Press, 1916, p. 42.
^Steinmann, E., “Die Plünderung Roms durch Bonaparte”, Internationale Monatsschrift für Wissenschaft, Kunst und Technik, 11/6-7, Leipzig ca. 1917, p. 1-46, p. 29..