Figlio dello scrittore e giornalista Indriði G. Þorsteinsson, vive a Reykjavík, è sposato e ha tre figli. Dal 1981 al 1982 ha lavorato come giornalista al Morgunblaðið. In seguito ha lavorato come giornalista indipendente e come critico cinematografico. Si è laureato in storia nel 1996. Ha iniziato la carriera di scrittore nel 1997 pubblicando il primo romanzo della serie dedicata al commissario Erlendur Sveinsson. Ha vinto numerosi premi fra cui Glasnyckeln, unico autore per ora ad averlo vinto due volte consecutivamente, nel 2002 e nel 2003, e Gold Dagger[1][2].
Traduzioni in italiano
La traduttrice delle sue opere in italiano è Silvia Cosimini. Molte sue opere sono state tradotte anche da Alessandro Storti, mentre tutti i romanzi tradotti in italiano sono stati pubblicati dalla casa editrice Guanda.
Opere
(accanto al titolo originale islandese, si riporta l'eventuale titolo italiano)
Serie del commissario Erlendur Sveinsson
1997 - (Synir Duftsins) - I figli della polvere, Guanda 2021
1998 - (Dauðarósir) - In silenzio si uccide , Guanda 2022