Nativo di Österhaninge, quartiere a sud di Stoccolma, Andersson è cresciuto a Hova, nella Svezia centrale, dove ha svolto tutta la trafila delle giovanili.
Nel 1994 giocò 9 partite con il Tidaholms GoIF segnando 6 reti, prima di passare al Degerfors con cui fece il suo esordio nel massimo campionato svedese, giocando parte del campionato 1994 e l'intero torneo 1995. Nel frattempo svolse un provino con il Liverpool, con esito negativo[1].
Andersson fu acquisito dall'IFK Göteborg nel 1996, anno in cui la squadra biancoblu vinse il titolo nazionale anche grazie alle 19 reti messe a segno dallo stesso giocatore, che chiuse la stagione in vetta alla classifica marcatori e ottenne il riconoscimento di giocatore svedese dell'anno[1].
Nell'estate del 1997 il Milan, che già aveva affrontato Andersson l'anno prima in Champions League, preleva l'attaccante svedese per 3 miliardi di lire. Il 5 ottobre 1997 firmò la sua unica marcatura in Serie A grazie a un colpo di testa nel corso di Empoli-Milan, terminata 0-1.
La sua parentesi con i rossoneri di Fabio Capello durò pochi mesi, poiché nel gennaio 1998 fu ceduto agli inglesi del Newcastle Utd, transazione conclusa con versamento di 9,8 miliardi di lire.[2] Rimase in forza alla formazione inglese per una stagione e mezzo, durante la quale giocò una finale di FA Cup persa a Wembley contro l'Arsenal. Al Newcastle chiuse con 4 gol in 27 presenze in Premier League: queste prestazioni negative portano il Daily Mail a piazzarlo in trentatreesima posizione in una classifica dei 50 peggiori attaccanti nella storia della Premier League.[3]
Nell'estate 1999 è ritornato in Svezia, questa volta all'AIK che per averlo pagò 19 milioni di corone agli inglesi, in quello che fu il trasferimento più costoso nella storia del club[4]. Con la squadra arrivò alla fase a gironi di Champions League 1999-2000 (in cui segnò una doppietta all'Arsenal[5]) ma qualche mese più tardi, alla quarta giornata del campionato 2000, si ruppe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro[4], rientrando solo l'anno successivo dopo un lungo stop. Nel 2001 e 2002 fu il miglior marcatore della sua squadra, rispettivamente con 9 e 8 reti. Nel 2003 si infortunò nuovamente al legamento crociato, e la sua assenza dai campi durò 21 mesi[4]. Rientrò in campo nel 2005, con l'AIK nel frattempo retrocesso in seconda serie, ma dopo 6 partite comunicò l'intenzione di ritirarsi.
Nazionale
Convocato nella nazionale svedese per 43 volte, ha segnato 8 gol. Ha partecipato anche ai Mondiali 2002 di Corea e Giappone, durante i quali sfiorò il gol contro l'Argentina, colpendo la parte inferiore della traversa[4].
Dopo il ritiro
Ricopre il ruolo di opinionista presso la più famosa televisione a pagamento svedese e per un canale monotematico dedicato all'hockey su ghiaccio.
Statistiche
Cronologia presenze e reti in Nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Svezia