Secondo Les familles d'outre-mer, Amalrico era il figlio maschio quartogenito del re di Cipro (Ugo III) e di Gerusalemme (Ugo I), Ugo di Poitiers e della moglie, Isabella d'Ibelin[1], che sempre secondo Les familles d'outre-mer, era figlia di Guido d'Ibelin, maresciallo e connestabile del Regno di Cipro, e della moglie, Filippa Barlais[1], figlia di Amalrico Barlais e della moglie, Agnese di Margat, figlia di Bertrando, signore di Margat[2].
Nel mese di marzo del 1284, suo padre, Ugo morì, e, secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, il corpo di suo padre, Ugo, assieme a quello di suo fratello secondogenito, Boemondo, fu trasferito a Nicosia, dove fu sepolto nella chiesa di Santa Sofia[11].
Suo fratello primogenito, Giovanni succedette al padre, nei suoi titoli, e, in quello stesso mese di marzo, fu incoronato re di Cipro, come Giovanni I[11].
Giovanni I morì dopo circa un anno di regno, il 20 maggio 1285; in entrambi i titoli, gli succedette il fratello terzogenito, Enrico, che fu incoronato re di Cipro come Enrico II[11].
Ancora secondo Les familles d'outre-mer, è molto probabile che Giovanni fu avvelenato in una congiura guidata proprio dal suo successore Enrico e dagli altri fratelli[12].
Qalawun assediò Tripoli per un mese nel 1289 e la conquistò il 29 aprile. Dopo la caduta della città, Amalrico insieme a Lucia si rifugiò a San Giovanni d'Acri dove dal fratello, re Enrico II fu nominato Conestabile del Regno di Gerusalemme, come conferma la Chronique de l'Île de Chypre[16].
Signore di Tiro
Sia la Chronique de l'Île de Chypre che la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, confermano che durante la difesa di Tripoli, Amalrico, nel 1288, era già stato nominato signore di Tiro[16][17].
Amalrico fu presente all'Assedio di San Giovanni d'Acri diresse la guarnigione di una delle torri difensive e, alla caduta della città, fuggì insieme al fratello a Cipro. L'assedio e la caduta della città si trovano sia nelle pagine de la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1[18], che nella Chronique de l'Île de Chypre[19].
Nel 1291, si distinse, infatti, nella conquista dell'isola di Ruad, al largo di Tortosa[20] anche, se, sebbene ricevesse gli elogi di Jacques de Molay[21] la spedizione fu un fallimento e nel 1300 i Mamelucchi poterono riconquistare i territori perduti.
Dopo la caduta di San Giovanni D'Acri, tra il 1298 ed il 1300 vi fu l'attacco di Ghazan Khan, sovrano dell'Ilkhanato mongolo (nel moderno Iran) contro i Mamelucchi d'Egitto, che portò ad una effimera alleanza con il regno di Cipro, con la partecipazione anche di Amalrico, ed un intervento dei Crociati in Palestina, che si concluse con il ritorno a Cipro, dopo la ritirata dei mongoli[22][23].
Matrimonio
Secondo Wipertus Hugo Rüdt de Collenberg, storico Franco-Ungaro-Tedesco, nel suo Familles de l'Orient latin, XIIe-XIVe siècles (non consultato), nel 1291, vi fu una trattativa di matrimonio tra Amalrico e Eschiva di Ibelin, per il quale era stata necessaria una dispensa papale di Papa Niccolò IV, datata 23 gennaio 1291[24].
In quello stesso anno, poi, secondo Les familles d'outre-mer, Eschiva sposò suo fratello minore, Guido[1].
Agli inizi del XIV secolo il governo di Enrico II, debole e malato, divenne sempre più impopolare finché, il 26 aprile del 1306, Amalrico, con l'appoggio dei Templari e di alcuni dei baroni, depose il fratello e lo confinò a Strovolos. Non è chiaro se assunse formalmente la corona o se fosse incoronato, tuttavia, governò come Rettore o Reggente di Cipro e Gerusalemme, per circa quattro anni accolto, almeno inizialmente, dal favore popolare[29]; la congiura e la successiva presa del potere di Amalrico II è descritta dalla Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1[30].
Tra i suoi atti si ricordano l'instaurazione di rapporti pacifici con Venezia, Genova, gli Ospedalieri oltre che l'esproprio dei beni dei Templari. Infatti, Amalrico, sebbene fosse giunto al governo grazie all'appoggio del Tempio, fu costretto ad obbedire alla bolla papale, iniziando, sia pure in ritardo, ad arrestarne i membri.
Nel gennaio del 1308, in contrasto con i provvedimenti del reggente, i Templari si ribellarono a favore di Enrico II ma la rivolta fu prontamente repressa. In seguito a ciò, Amalrico impose l'esilio di numerosi baroni, inclusi Rupen di Montfort, Giovanni di Dampierre, e vari membri degli Ibelin, esiliati in Armenia, nell'aprile del medesimo anno, ed; infine, nel febbraio del 1310, Amalrico inviò il fratello in esilio in Armenia, come misura precauzionale; questi avvenimenti sono narrati dalla Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1[31]. Gli avvenimenti tra il 1306 ed il 1310 sono narrati anche nella Chronique de l'Île de Chypre[32].
Morte
Pochi mesi dopo l'esilio di Enrico II, il 5 giugno del 1310, Amalrico fu assassinato a Nicosia da Simone di Montolif[33].
Dopo la morte di Amalrico II, vi furono circa due mesi di trattative, tra i partigiani di Enrico e coloro che erano rimasti fedeli alla vedova di suo fratello, Isabella d'Armenia e Tiro, con l'intervento della regina madre, Isabella d'Ibelin[34]; nel mese di agosto, la vedova del fratello coi suoi figli si recarono in Cilicia, chiesero perdono e restituirono la corona ed i sigilli reali ad Enrico II, che rientrò nel suo regno, arrivando il 27 agosto a Famagosta, dove fu accolto trionfalmente dalla popolazione[35], e a Nicosia il 10 settembre[36]. Questi successivi avvenimenti sono narrati anche nella Chronique de l'Île de Chypre[37].
Dopo la morte del marito Zabel i suoi figli rimasero in Cilicia. Solo Agnese morì di morte naturale; Zabel e tutti i suoi figli maschi furono uccisi in varie occasioni.
Ugo[38] († tra il 1318 ed il 9 aprile 1323 in prigione in Cilicia[39]), Signore di Crusoche prima del 1310; prima nel 1310 sposò Eschive d'Ibelin (morta post marzo 1324), vedova di Gautier de Dampierre-sur-Salon, Signora di St. Nicholas e figlia del Connestabile di Cipro, Filippo d'Ibelin (m. 1304/1305) e di Simone de Montfaucon o von Mömpelgard, che Filippo aveva sposato nel 1253; Ugo e Eschive non ebbero figli.
Enrico[38] († prima del 9 aprile 1323, in prigione in Cilicia[39]), non sposato e senza figli.
Boemondo[38] (assassinato il 17 aprile 1344 in Cilicia[40]), Conte di Corcyus e Signore di Corico[42](1336), sposò nel 1340 Eufemia di Neghir (1325 – post 1381 a Gerusalemme), figlia di Baldovino di Neghir, Maresciallo d'Armenia (o Baldovino, Maresciallo di Neghir); Boemondo ebbe solo un figlio illegittimo fuori dal matrimonio:
Bartolomeo di Lusignano co-reggente d'Armenia (morto post 1373), non sposato e senza figli.
Agnese (Annota/Maria) († dopo il 1309), sposò nel 1305 circa, o tra 1305 e 1306, suo cugino Leone IV (1287 – assassinato nel 1307), non ebbero figli; di questo matrimonio non vi è conferma in nessuna fonte primaria; viene citata nel 1309, come Agnese[43] o come Annota[44].
^"Alla testa di una forza combinata di cavalieri ciprioti e templari, Amalrico occupò la piccola isola di Ruad (Arwad), al largo della costa, nei pressi di Tortosa; ma l'esercito di Qutlugh Shah non comparve ed i ciprioti si ritirarono", Peter Jackson, "The Mongols and the West", p. 171