Il 17 settembre alle 3:30 l'Adige ruppe gli argini in riva destra a Boschetto di Angiari, presso la "chiavica del Galletto", a 100 km dal mare Adriatico.[1]
I veneziani, al verificarsi di inondazioni a sud del Canalbianco, procedevano immediatamente al taglio degli argini della Fossa Polesella per facilitare il deflusso delle acque verso il mare; se anche in questo caso si fosse provveduto immediatamente al taglio, il disastro sarebbe stato di dimensioni decisamente più ridotte.
In questa occasione il Genio Civile di Rovigo agì con colpevole ritardo, procedendo al taglio della Fossa solo il 30 settembre; nel frattempo si era allagato tutto il territorio dalle Valli Grandi Veronesi fino alla Fossa.[2] Trentanove comuni furono devastati.[1]
A ricordo della catastrofe, fu posta una lapide nel portico della Rotonda a Rovigo, dove molti sfollati dalle campagne furono temporaneamente alloggiati nei giorni seguenti all'alluvione.
Note
^abcLe rotte del Po nella storia, in Sito istituzionale del comune di Gavello. URL consultato il 09-07-2009 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2009).
L'alluvione dell'82, in Sito del Teatro Polivalente di Occhiobello. URL consultato il 9 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2020).