Il territorio è interamente pianeggiante con pochi dislivelli, posto in posizione centrale nella pianura campana e attraversato dai Regi Lagni, ha subito in epoche preistoriche sia eruzioni vesuviane che flegree.[6]
Origini del nome
Il poleonimo dell'antico centro territoriale, Atella, potrebbe essere di derivazione etrusca secondo un'ipotesi basata sulla lettura della dicitura ADERL presente sulle antiche monete che attraverso la dizione etrusca poteva essere letta Atèrl, successivamente latinizzata in Atella.[7][8]
L'area nota sin dall'antichità per la fertilità del terreno è abitata dall'epoca preistorica come testimoniano ritrovamenti archeologici dei siti di Gricignano e Afragola, benché le problematiche legate alle inondazioni del Clanio e alle eruzioni vulcaniche.[9]
Atella è una città di origine osca, una delle più antiche della Campania e una delle prime ad aver ottenuto la cittadinanza romana. Era attraversata dalla via Atellana, che la conduceva a sud-ovest a Cuma e a nord-est a Capua. Il declino della città cominciò quando la sua diocesi fu trasferita nella vicina città normanna di Aversa nel 1030.[10]
Nel territorio a nord di Gricignano e Succivo si trova la U.S. Navy Support Site della NSA di Napoli, area "in affitto" ma de facto di competenza extraterritoriale degli Stati Uniti. Una cittadella residenziale completa di uffici, ospedale, scuole, chiesa, albergo, biblioteca, parchi, centro commerciale, impianti sportivi, piscina. Ospita quattromila famiglie statunitensi che prestano servizio presso il commando di Napoli e la sesta flotta. Numerose autorità statunitensi tra cui la first ladyJill Biden hanno visitato il sito di Gricignano.[13][14]
Durante la costruzione del sito sono emersi reperti archeologici fondamentali nella ricostruzione della storia dell'agro atellano e della Campania antica.[15]
L'agro è interessato da fenomeni di smaltimento illecito dei rifiuti correlati ad un aumento dei tassi di tumore e mortalità. Il fenomeno in Campania è noto con l'espressione Terra dei fuochi.[19][20][21]
Il tasso di disoccupazione è superiore alla media nazionale.[22][23]
È distinguibile in area atellana-aversana per la parte nord-occidentale (Gricignano, Cesa, Succivo, Orta, Sant'Arpino, Sant'Antimo, Melito, Casandrino, Frattaminore, Frattamaggiore) e atellana-napoletana per la parte sud-orientale (Caivano, Crispano, Cardito, Afragola, Casoria, Casavatore, Arzano).[33] Gricignano, Cesa, Sant'Arpino, Succivo, Orta, Frattaminore, Frattamaggiore e Grumo Nevano fanno parte dell'unione dei comuni denominata "Atella".[34][35]
Vengono solitamente considerati parte dell'area diciotto comuni, tuttavia viene esclusa la frazione Arpino del comune di Casoria mentre è urbanisticamente distaccata dal cosiddetto cratere atellano la parte meridionale del territorio (comuni di Arzano, Casavatore, Casoria e Afragola) .[36][3][37][38][39]
L'economia dei centri urbani è basata essenzialmente sul terziario e sul commercio.
Rilevante è il polo industriale tra Frattamaggiore, Arzano, Casavatore e Casoria.[40]
Agricoltura
Dall'età medievale sino alla seconda guerra mondiale l'agro è stato un importante centro canapiero. Gli ultimi residui di tale attività sono da riscontrarsi nella produzione di corde e gomene per le navi.
L'agricoltura, non più settore trainante dell'economia, resiste con la rinomata produzione di fragole, asparagi, cereali, tabacco e aglio, in particolare nel nord dell'agro che conserva ancora una vocazione agricola.[41][42][43][44][45][46][47][48][49]
Infrastrutture e trasporti
Mobilità urbana
Svolge servizio di carattere metropolitano la linea Napoli Centrale-Villa Literno della ferrovia Roma-Formia-Napoli che collega le stazioni di Sant'Antimo-Sant'Arpino, Frattamaggiore-Grumo Nevano e Casoria. Le municipalizzate AIR Campania e EAV effettuano servizi di autolinee sostituendo la CTP, azienda pubblica competente per il trasporto locale dell'area atellana, aversana, giuglianese e flegrea entrata in fallimento che ha svolto servizio fino al 2021.[50]
^(EN) coin | British Museum, su www.britishmuseum.org. URL consultato il 30 aprile 2024.
^Atella, su www.iststudiatell.org. URL consultato il 1º maggio 2024.
^The archeological museum of Atella and its territory. Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta. Electa, Napoli 2007 ISBN 978-88-510-0458-3.