Il 30 settembre 1990 sul lungomare di Crotone per una lite automobilistica avviene una sparatoria tra Paolo Bellini e un pescivendolo rimasto ucciso insieme a due ragazzi che erano con lui. Bellini poi confessò, ma l'episodio è ancora rimasto impunito. Il fatto viene raccontato anche dal collaboratore Angelo Salvatore Cortese[4].
Nel 1992 sono gli autori degli omicidi in Emilia di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero[4].
Nel 1999 scoppia la faida con l'omicidio di Raffaele Dragone figlio di Antonio, di cui anni prima Nicola Grande Aracri aveva rifiutato di essere testimone di nozze[3].
Nel 2000 furono uccisi Antonio Macrì e Rosario Sorrentino[3].
Anni 2000 - Faida tra i Grande Aracri-Valerio e gli Arena-Dragone
Nel 2000, sempre secondo il pentito Cortese, emerge un'alleanza con i Vrenna-Bonaventura per dividere al 50% i guadagni delle attività illegali di Cutro[4].
19 dicembre 2000 - operazione Scacco Matto contro la cosca Grande Aracri e Nicoscia, tra cui viene arrestato il capobastone Pasquale Nicoscia.[6]
Il 5 marzo a Steccato di Cutro viene ucciso Sergio Iazzolino, il 22 marzo Salvatore Blasco. 22 febbraio 2003, operazione "Edilpiovra": quattordici arrestati, tra cui Francesco Grande Aracri, per estrosione[7].
Il 1º maggio ci fu una sparatoria a colpi di armi da guerra di cui molotov, granate e bazooka fatta partire dalla 'Ndrina della famiglia Valerio nella piazza principale di Gualtieri, aiutati dai loro alleati (Grande Aracri) contro il comando dei Carabinieri[senza fonte].
Nel 2008 c'è stata una ripresa della faida tra i Grande Aracri alleati insieme ai Nicoscia contro i Dragone e gli Arena[23].
23 ottobre 2008: diventa esecutiva la sentenza di condanna a tre anni e sei mesi più due anni di libertà vigilata, per associazione a delinquere di stampo mafioso, per Francesco Grande Aracri[7].
Il 26 novembre 2008 si viene a conoscenza da un collaboratore di giustizia che alcune cosche del crotonese tra cui i Grande Aracri avevano intenzione di uccidere il sostituto procuratore Bruni con un bazooka o fucili di precisione.[24]
Il 27 novembre 2009 si conclude l'operazione Pandora che porta 37 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei Grande Aracri, dei Nicoscia coinvolti in una faida con gli Arena-Trapasso-Dragone e Megna[1].
Anni 2010 - Il Cara di Sant'Anna, L'operazione Aemilia e il Crimine dei Grande Aracri
Il 4 giugno 2013 con l'operazione Old Family a Crotone vengono arrestate 35 persone appartenenti alle cosche Vrenna-Ciampà-Corigliano-Bonaventura, Farao-Marincola, Ciampà-Megna-Cazzato, Grande Aracri e Morabito accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso estorsioni, detenzione di armi e traffico di stupefacenti e di armi, in cui figurano anche nuove leve come Francesco Franco, Andrea Leto, Luca Manente, Corrado Valsavoia, Alfonso Cazzato e Danilo Cazzato. Accusati a vario titolo di estorsioni traffico d'armi e narcotraffico e associazione di tipo mafioso appartenenti al gruppo del boss Egidio Cazzato detenuto nel regime carcerario 41-bis di Ascoli Piceno[26][27][28][29].
Nel novembre 2013, l'autorità giudiziaria ha sequestrato tre milioni di euro di beni di Francesco Grande Aracri, residente a Brescello, fratello del boss Nicolino Grande Aracri[30]. Nel luglio 2015 viene notificato il decreto di confisca di tali beni[31].
Secondo la relazione semestrale della DIA del I semestre 2014 a Cutro sarebbe nato il nuovo Crimine della famiglia Grande Aracri che avrebbe assunto il controllo di tutte le attività illecite nella parte settentrionale della regione[32].
Il 21 gennaio 2015, la Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha sequestrato beni per oltre 10 milioni di euro a Palmo Vertinelli, imprenditore residente a Montecchio legato alla cosca[33].
Il 24 gennaio 2015, la Guardia di Finanza di Bologna con l'unità cinofila di Reggio Emilia sequestrò una cifra superiore a 100 milioni di euro e oltre 5 tonnellate di cocaina in possesso alla Famiglia Valerio situata a Luzzara e ricollegandosi alla Famiglia Grande Aracri con delle microspie posizionate nella Villa della Famiglia Valerio e della Famiglia Grande Aracri.
Il 29 gennaio 2015 si conclude l'operazione Kyterion diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che porta all'arresto di 37 presunti affiliati ai Grande Aracri[36].
Nel luglio 2015 si svolge una nuova fase dell'operazione Aemilia: nove arresti, un sequestro di nove società, beni e attività commerciali dal valore di 330 milioni di euro[37], e un altro sequestro di beni per circa mezzo milione di euro[31].
Il 4 gennaio 2016 si conclude l'operazione Kyterion 2 diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che porta all'arresto di 16 presunti affiliati ai Grande Aracri, dalle indagini si scoprono presunti tentativi di collegarsi ad esponenti del Vaticano e della Corte di cassazione, nonché l'intrusione in ordini massonici e cavalierati da parte del capo-locale Nicolino Grande Aracri. A quest'ultimo sarebbe attribuito un conto corrente con 200 milioni di euro a cui è collegata una fideiussione per un investimento edilizio in Algeria[38][39].
Il 13 febbraio 2017 si conclude tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna l'operazione Valpolicella della DIA di Padova che hanno arrestato 3 persone, e altri 36 sono indagati e a vario titolo accusati di associazione mafiosa, estorsione, frode fiscale e rapina alcuni riconducibili ai Grande Aracri e Dragone del crotonese[40].
Il 12 marzo 2019 si conclude l'operazione Camaleonte che porta all'arresto di 33 persone nelle città di Treviso, Vicenza, Padova, Belluno, Rovigo, Reggio Emilia, Parma, Milano e Crotone accusate di far parte di un sodalizio di 'ndrangheta riconducibile ai Grande Aracri e a vario titolo accusate di associazione mafiosa, estorsione, violenza, usura, sequestro di persona e riciclaggio[45][46].
Il 25 giugno 2019 si conclude l'operazione Grimilde che porta a 16 ordinanze di custodia cautelare tra cui Francesco Grande Aracri e i figli Salvatore e Paolo accusati a vario titolo di estorsione, usura e riciclaggio ma anche il presidente del consiglio di Piacenza Giuseppe Caruso accusato di associazione mafiosa[47][48].
Anni 2020 - L'operazione Thomas e la collaborazione di Nicola Grande Aracri
Il 15 gennaio 2020 si conclude l'operazione Thomas della Guardia di Finanza che arresta l'ex dirigente dell'area tecnica del comune di Cutro (2007-2015) e presidente del CDA della banca di credito cooperativo crotonese, un medico del policlinico di Roma e un imprenditore (sposato con Giovanna Grande Aracri sorella di Nicola Grande Aracri) accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, abuso d'ufficio e traffico di influenze illecite[49][50].
Il 19 ottobre 2020 si conclude il processo scaturito dall'operazione Camaleonte del 2019 a carico dei due fratelli Bolognino a capo di una organizzazione malavitosa in Veneto facente capo ai Grande Aracri. Francesco Bolognino viene condannato a 13 anni di carcere mentre Francesco Bolognino a 6 anni per associazione mafiosa e riciclaggio di denaro, accusa ricaduta anche ad imprenditori compiacenti[51].
Il 19 novembre 2020 nell'operazione Farmabusiness viene arrestato il presidente del consiglio regionale della CalabriaDomenico Tallini accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver favorito attività imprenditoriali con sede a Catanzaro nell'ambito della distribuzione farmaceutica attive in Calabria, Puglia ed Emilia-Romagna legate ai Grande Aracri. In totale son state arrestate 19 persone[52][53].