Wolf 1061 è stata catalogata come una variabile BY Draconis, con la magnitudine che fluttua tra 10,05 e 10,10 in un periodo non specificato[6]. Tuttavia, al contrario di molte stelle della sua classe soggette a marcati fenomeni come macchie stellari e brillamenti, pare essere una stella relativamente stabile[7]. Ha una massa del 29% di quella del Sole, una temperatura superficiale di poco superiore ai 3300 K[3] e un raggio che è un terzo di quello della nostra stella[1].
È possibile che la stella sia in realtà una binaria composta da due nane rosse molto vicine tra loro[8].
Sistema Planetario
Nel dicembre 2015 un team di astronomi australiani della University of New South Wales, ha annunciato la scoperta di 3 pianeti orbitanti attorno alla stella. I 3 pianeti rilevati orbitano attorno a questa piccola e stabile stella circa ogni 5, 18 e 67 giorni. Le loro masse sono almeno 1,4, 4,3 e 5,2 volte quella della Terra, rispettivamente, quindi hanno una massa abbastanza bassa per essere pianeti potenzialmente rocciosi e avere una superficie solida[9].
Il pianeta centrale, Wolf 1061 c, si trova all'interno della zona abitabile, seppur verso il confine interno, in quella regione di spazio attorno ad una stella dove l'acqua liquida potrebbe esistere, e di conseguenza, favorire lo sviluppo della vita. Il pianeta più esterno, Wolf 1061 d è appena fuori dalla zona abitabile, mentre il pianeta più interno Wolf 1061 b dovrebbe essere troppo caldo per avere acqua liquida sulla sua superficie.[10].
Wolf 1061 è attualmente uno dei sistemi planetari più vicini alla Terra con un pianeta all'interno della zona abitabile.[11] (subito dopo Proxima centauri a 4,2 anni luce, Tau ceti a 12 anni luce e Kapteyn a 13 anni luce).
Nel marzo 2017 altri astronomi hanno studiato nuovamente il sistema usando lo spettrografo HARPS, scoprendo che i pianeti b e c sono abbastanza simili ai loro parametri originariamente riportati, ma hanno scoperto che il pianeta d era più massiccio e in un'orbita più grande e più eccentrica. Il team è stato anche in grado di trovare parametri aggiornati per la stella ospitante e i loro risultati hanno mostrato che il pianeta c è leggermente più piccolo e più vicino al bordo interno della zona abitabile.[2]
^ab Erik Anderson, Charles Francis, XHIP: An Extended Hipparcos Compilation, in Astronomy Letters, Extended Hipparcos Compilation (XHIP) (Anderson+, 2012), 23 marzo 2012.arΧiv:1108.4971
^(DE) M. Wolf, Katalog von 1053 staerker bewegten Fixsternen (Catalog of 1053 moving fixed stars), in Veroeffentlichungen der Badischen Sternwarte zu Heidelberg, vol. 7, n. 10, giugno 1919, pp. 195–219, Bibcode:1919VeHei...7..195W.