Wolf 1061

Gliese 628
Immagine artistica di un sistema composto da 3 pianeti che orbitano attorno a una nana rossa.
Classe spettraleM3.5V
Distanza dal Sole14 anni luce
CostellazioneOfiuco
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta16h 30m 18,058s
Declinazione-12° 39′ 45,32″
Dati fisici
Raggio medio0,33[1][2] R
Massa
0,29[3] M
Periodo di rotazione94 giorni[2]
Temperatura
superficiale
  • 3362±104 K[1] (media)
Luminosità
0,013[1] L
Indice di colore (B-V)1,58
Metallicità81% del Sole[2]
Dati osservativi
Magnitudine app.+10,08
Magnitudine ass.+11,94[4]
Parallasse244,7 ± 06,3 mas
Velocità radiale-13,0 km/s
Nomenclature alternative
Wolf 1061, LHS 419

Wolf 1061, conosciuta anche come Gliese 628, è una piccola stella nana rossa di classe spettrale M3, posta a circa 14 anni luce dal sistema solare, in direzione della costellazione dell'Ofiuco[4]. Si tratta del ventottesimo astro più vicino alla Terra, ma data la sua scarsa luminosità, con una magnitudine di 10,07, non è visibile a occhio nudo. Prende il nome dall'astronomo tedesco Max Wolf, che la catalogò per primo nel 1919, inserendola nel suo catalogo di stelle con alto moto proprio[5].

Caratteristiche fisiche

Wolf 1061 è stata catalogata come una variabile BY Draconis, con la magnitudine che fluttua tra 10,05 e 10,10 in un periodo non specificato[6]. Tuttavia, al contrario di molte stelle della sua classe soggette a marcati fenomeni come macchie stellari e brillamenti, pare essere una stella relativamente stabile[7]. Ha una massa del 29% di quella del Sole, una temperatura superficiale di poco superiore ai 3300 K[3] e un raggio che è un terzo di quello della nostra stella[1].

È possibile che la stella sia in realtà una binaria composta da due nane rosse molto vicine tra loro[8].

Sistema Planetario

Nel dicembre 2015 un team di astronomi australiani della University of New South Wales, ha annunciato la scoperta di 3 pianeti orbitanti attorno alla stella. I 3 pianeti rilevati orbitano attorno a questa piccola e stabile stella circa ogni 5, 18 e 67 giorni. Le loro masse sono almeno 1,4, 4,3 e 5,2 volte quella della Terra, rispettivamente, quindi hanno una massa abbastanza bassa per essere pianeti potenzialmente rocciosi e avere una superficie solida[9].

Il pianeta centrale, Wolf 1061 c, si trova all'interno della zona abitabile, seppur verso il confine interno, in quella regione di spazio attorno ad una stella dove l'acqua liquida potrebbe esistere, e di conseguenza, favorire lo sviluppo della vita. Il pianeta più esterno, Wolf 1061 d è appena fuori dalla zona abitabile, mentre il pianeta più interno Wolf 1061 b dovrebbe essere troppo caldo per avere acqua liquida sulla sua superficie.[10].

Wolf 1061 è attualmente uno dei sistemi planetari più vicini alla Terra con un pianeta all'interno della zona abitabile.[11] (subito dopo Proxima centauri a 4,2 anni luce, Tau ceti a 12 anni luce e Kapteyn a 13 anni luce).

Il Planetary Habitabilty Laboratory di Arecibo, a Portorico ha suggerito una temperatura di equilibrio del pianeta "c" di 276 K e del pianeta "d" di 182 K (-91 °C)[12].

Nel marzo 2017 altri astronomi hanno studiato nuovamente il sistema usando lo spettrografo HARPS, scoprendo che i pianeti b e c sono abbastanza simili ai loro parametri originariamente riportati, ma hanno scoperto che il pianeta d era più massiccio e in un'orbita più grande e più eccentrica. Il team è stato anche in grado di trovare parametri aggiornati per la stella ospitante e i loro risultati hanno mostrato che il pianeta c è leggermente più piccolo e più vicino al bordo interno della zona abitabile.[2]

Sotto, un prospetto del sistema[2][9]:

PianetaTipoMassaRaggioPeriodo orb.Sem. maggioreEccentricità
bRoccioso1,91±0,25 M1,2 r (stimato)4,8869±0,0005 giorni0,0375±0012 UA0,15+0,13
−0,10
cSuper Terra3,41+0,43
−0,41
 M
1,45 r (stimato)17,8719±0,0059 giorni0,0890±0,003 UA0,11+0,10
−0,07
dMininettuno7,7+1,12
−1,06
 M
2,2 r (stimato)217,21+0,55
−0,52
 giorni
0,47±0,016 au0,55+0,08
−0,09

Note

  1. ^ a b c d D. Khata et al., Estimating Teff, radius, and luminosity of M-dwarfs using high-resolution optical and NIR spectral features, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 507, n. 2, ottobre 2021, p. 1869, arXiv:2107.14023.
  2. ^ a b c d e N. Astudillo-Defru et al., The HARPS search for southern extra-solar planets (PDF), in Astronomy and Astrophysics, vol. 602, A88, giugno 2017.
  3. ^ a b Jenkins, J. S.; Ramsey, L. W.; Jones, H. R. A.; Pavlenko, Y.; Gallardo, J.; Barnes, J. R.; Pinfield, D. J., Rotational Velocities for M Dwarfs, in Astrophysical Journal, vol. 704, n. 2, 2009, pp. 975-988.
  4. ^ a b Erik Anderson, Charles Francis, XHIP: An Extended Hipparcos Compilation, in Astronomy Letters, Extended Hipparcos Compilation (XHIP) (Anderson+, 2012), 23 marzo 2012.arΧiv:1108.4971
  5. ^ (DE) M. Wolf, Katalog von 1053 staerker bewegten Fixsternen (Catalog of 1053 moving fixed stars), in Veroeffentlichungen der Badischen Sternwarte zu Heidelberg, vol. 7, n. 10, giugno 1919, pp. 195–219, Bibcode:1919VeHei...7..195W.
  6. ^ AAVSO International Variable Star Index VSX (Watson+, 2006-2014)
  7. ^ N. N. Samus et al., General Catalogue of Variable Stars (2007−2015).
  8. ^ Wolf 1061 Jumk.de
  9. ^ a b Wolf 1061 in name, su exoplanet.eu, Enciclopedia dei pianeti extrasolari.
  10. ^ pagine dei potenziali pianeti abitabili del Phl, su phl.upr.edu. URL consultato il 26 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2021).
  11. ^ Discovery: Nearby star hosts closest alien planet in the “habitable zone” - UNSW Science for society, su science.unsw.edu.au. URL consultato il 17 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  12. ^ Potentially Habitable Exoplanets, su phl.upr.edu, PHL. URL consultato il 14 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2012).

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