Per ville e palazzi di Como si intendono gli edifici civili di particolare rilievo artistico presenti nella città di Como.
Storia
Le presenza di palazzi e ville dedicate alla villeggiatura nella città di Como e dintorni risalgono al I secolo d.C.: la testimonianza è fornita dalla corrispondenza epistolare di Plinio il Giovane, nipote di Plinio il Vecchio, che descrive il paesaggio e la tipologia di villa che già vedeva grandi e articolati giardini. Tuttavia l'affermazione di Como, così come tutto il Lario, come luogo di villeggiatura privilegiato per il suo clima e bellezze naturali avvenne nel VI secolo d.C., come testimoniato da Cassiodoro[1].
Nei secoli successivi si andò sempre di più delineando la tipologia dei giardini, che vedevano la diffusione di piante esotiche o tipiche del clima mediterraneo, ma è solo dal XVII secolo che si assiste alla definitiva affermazione delle eleganti ville nobiliari in contrasto con le ville rustiche suburbane. L'epoca d'oro del lago di Como e delle sue ville arrivò tuttavia tra il XVIII e il XIX secolo, con la costruzione delle celebri ville neoclassiche, su tutte Villa Olmo. La costruzione di ville, che non si arrestò fino ai primi decenni del XX secolo, lasciò poi gradualmente spazio all'architettura e ai palazzi moderni, su tutti le opere di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri[1].
X-XI secolo
Palazzo del Vescovado, piazza Guido Grimoldi 5, costruito sulla base di un edificio già esistente nel 1013.[2][3] I resti di questo primitivo edificio, inglobati nella controfacciata dell'attuale struttura,[2] vennero riportati alla luce nel 1931, durante una campagna di restauro[4]. Nel palazzo, internamente decorato da arazzi del XVII secolo,[2][5] da affreschi di due secoli anteriori[5] e dalle raffigurazioni pittoriche di tutti i vescovi di Como,[5] la cappella di San Michele[6] è dotata di un'abside[3] costruita sopra a un'analoga struttura di un precedente luogo di culto cristiano (forse un battistero[2] o un martyrion)[5].
Palazzo Odescalchi Pedraglio[6] (1578), via Rodari 2, risultato dell'annessione di più stabili a una primitiva casa a corte. Internamente, il salone di mezzo, affrescato da Giovanni Paolo Recchi, ospita un camino del XVI secolo.[2]
Palazzo Rusconi (o Rusca), via Rusconi 27, risultato dell'annessione di più stabili a una primitiva casa a corte. Al Settecento risale la scala con balaustra che collega tra loro i piani inferiori dell'edificio (la parte più alta venne aggiunta nel corso di una ristrutturazione avvenuta nel 1965). Internamente, conserva affreschi attribuiti alla bottega della famiglia di pittori Recchi.[15]
Palazzo Cernezzi, via Vittorio Emanuele II 97, risultato dell'accorpamento tra più stabili a corte e altri edifici, tra cui una torre di epoca medievale[15] e un edificio del tardo XVI secolo[16]. Sede del comune dal 1853, il palazzo conserva decorazioni Quattrocentesche,[15] un affresco di Giovanni Paolo Recchi[15] databile agli anni 1630,[16] un soffitto a cassettoni del XVII secolo[16] e una serie di arredi provenienti da Villa Olmo[16].
Palazzo Lambertenghi, via Lambertenghi 41. Il soffitto della vecchia sala da ballo del palazzo ospita un affresco del 1625; eseguito da Giovan Battista Recchi, il dipinto raffigura un'allegoria dei giorni della settimana, con al centro un carro di Aurora che rappresenta la domenica.
Palazzo Erba Odescalchi, piazzetta Venosto Lucati 1, costruito sulla base di un palazzo databile tra il Duecento e il Cinquecento.[9]
Palazzo Mugiasca, via Volta 85, ristrutturato tra il 1785 e il 1816 da Simone Cantoni, il quale tuttavia non intervenne né sullo scalone principale né su parte del cortile.[9]
Palazzo Raimondi, Via Volta 77, rielaborato da Simone Cantoni sul finire del XVIII secolo.[9]
Villa Cornaggia (o Villa Mirabella), situata in fondo a viale Geno, nel luogo dove un tempo si trovava un'omonima abitazione già attestata al tempo di Paolo Giovio. Costruita nel 1912 a partire da un progetto di Luigi Angelini, sul finire del Novecento ospitò il set della soap opera Vivere.[29]
^ Massimo Mazza-A. G. D. Como, Villa Carminati Scacchi, su A.G.D. Como ODV - Associazione di aiuto ai giovani diabetici -. URL consultato il 17 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2022).
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, pp. 158-168, 246.
Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN88-365-1325-5.
Francesca Trabella, 50 Ville del Lago di Como, Lipomo, Dominioni Editore, 2020, ISBN978-88-87867-38-1.
Pietro Berra, Da Plinio a Volta - Itinerari d'autore sul lago di Como, Lomazzo, New Press Edizioni, 2023.