Vesuna è citata nelle tavolette bronzee in lingua umbra Tabulæ Iguvinæ, databili probabilmente al III-II secolo a.C. , rinvenute a Ikuvium, città antica corrispondente alla contemporanea Gubbio.[2] Presso i Marsi è stata attestata nelle città antiche di Milonia e Antinum ("Vesona" o in lingua marsa "Vesune"). Ad essa è dedicata l'iscrizione del Bronzo di Antino, una delle principali fonti primarie di conoscenza della lingua marsa.[6][7]
Note
^Opuscula Romana, 31–32, C. W. K. Gleerup, 2006, p. 22.
^Licia Luschi, Una divinità italica: Vesuna, 1991, in Fucino 2001, 2001, pp. 348-360.
^Cesare Letta, La società di Antinum e della Valle Roveto in età romana nella documentazione epigrafica, in Antinum e la Valle Roveto nell'antichità, atti del I convegno di archeologia (Civita d'Antino, 16 settembre 1990), Civita d'Antino, 1992, pp. 103-120.
^Cesare Letta, Sandro D'Amato, Epigrafia della regione dei Marsi, (Monografie a supplemento degli atti del Ce.S.D.I.R., 7), Milano, Cisalpino-Goliardica, 1975.