Hercle è una divinità etrusca. Figlio di Uni e Tinia, e venerato con l'appellativo di apa (padre), corrisponde al semidio greco Eracle ed all'Ercole romano.
Caratteristiche
Nel mondo italico, e soprattutto nella civiltà etrusca, la sua figura aveva caratteristiche legate non soltanto alla sfera eroica e guerresca ma anche alla civiltà agropastorale. Da ricerche recenti, infatti, sembra che Hercle fosse considerato il protettore dei pastori. A volte era rappresentato adulto mentre beveva latte dal seno di Uni.[1] Appare anche come figura di culto legata alle sorgenti d'acqua; a lui era dedicato un santuario a Cerveteri (l'antica Caere) e il suo nome compare in molte scritture etrusche su piatti, vasi e oggetti votivi.
Hercle era un dio oracolare più in Etruria che in Grecia.[2] Nel 1970 sono venute alla luce diverse iscrizioni che testimoniano il culto di Hercle. In particolare, un santuario a Caere ha conservato molte iscrizioni di dediche al dio.
Scene dell'arte etrusca
Hercle può essere riconosciuto nell'arte etrusca dai suoi attributi, o talvolta è identificato per nome. Poiché la letteratura etrusca non è sopravvissuta, il significato delle scene in cui appare può essere interpretato solo attraverso il confronto con i miti greci e romani, attraverso le informazioni sui miti etruschi conservate dalla letteratura greca e latina, o attraverso ricostruzioni congetturali basate su altre rappresentazioni etrusche.