Il toponimoVenezia (e le sue varianti: Venédia-Venétia-Venésia-Venéxia-Vinegia-Venethia) è sia il nome storico della regione di insediamento delle antiche popolazioni venete, grossomodo corrispondente agli attuali Veneto e Friuli, sia il nome dell'odierna città di Venezia.
Il toponimo "Venezia" (e le sue antiche varianti: Venédia-Venétia-Venésia-Venéxia-Vinegia) era utilizzato inizialmente per indicare tutta la terra dei Veneti antichi, corrispondente pressappoco agli attuali Veneto e Friuli. L'etnico Veneti è attestato per diverse popolazioni antiche (compare anche in Asia Minore, in Illiria, in Bretagna e nel Lazio) e riguardo alla sua origine si sono fatte molte supposizioni: la proposta più accreditata vi individua la radice wen-, con il significato di "desiderare" (e quindi i Veneti sarebbero i "beneamati")[1]; e che secondo il Devoto indicherebbe le stesse genti indoeuropee[senza fonte].
Tra il III e il II secolo a.C. i Veneti si federarono ai Romani, coi quali iniziarono presto ad assimilarsi, favoriti in questo dalle leggende che indicavano una comune ascendenza troiana per le due popolazioni.
Nel 697 la regione della Venezia marittima venne costituita dai Bizantini in Ducato di Venezia con capitale la città di Heraclia, il quale, col rapido declinare del potere imperiale, si rese sempre più indipendente, sino a divenire uno Stato a sé, retto da un sovrano col titolo di Doge, solo formalmente sottoposto all'Imperatore di Costantinopoli.
Nel 742 la capitale venne trasferita da Heraclia a Metamauco.
Nell'812 la capitale del ducato venne posta nella lagunare città di Rivoalto, che, con il declinare degli altri centri urbani della regione costiera, concentrò progressivamente in sé le risorse del territorio circostante, fino a trasformarsi in una città-stato nota con il nome di Venezia, cioè con il nome della regione stessa di cui era a capo.
Nel corso dei secoli successivi la Repubblica di Venezia estese il proprio controllo al retroterra della Venezia euganea, tuttavia, la necessità di distinzione tra la città, lo Stato e la regione geografica spinse a prevalere per quest'ultima la forma "Veneto" tutt'oggi usata. Con la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 e la successiva dominazione dell'Impero austriaco, l'antico territorio venne unito alla Lombardia nel creare il vicereame del Regno Lombardo-Veneto.
Si trattava delle terre a cui aspirava il neonato Regno d'Italia, ma che, in quel momento, sottostavano al controllo dell'Austria-Ungheria.
L'unificazione all'Italia delle Venezie giunse solo al termine della prima guerra mondiale, nel 1918.
Secondo i sostenitori del regionalismo veneto, la cosiddetta "Venezia" o più comunemente indicata con "Venetia", corrisponderebbe ai territori della Regione Veneto, alla Lombardia orientale (provincia di Brescia e parti delle province di Bergamo, Mantova e Cremona) al Friuli-Venezia Giulia, oltre che alle zone più meridionali del Trentino, e le coste dell'Istria e della Dalmazia.
Alcuni partiti politici veneti a tendenza indipendentista come Veneto Stato, propongono di riunire questi territori sotto un'unica bandiera.