Moscon era una seconda punta poco prolifica[1], spesso affiancata a un cannoniere vero e proprio[1][2].
Carriera
Giocatore
Reggiana e Cavese
Cresciuto nella Reggiana, dopo la partita di esordio con i granata viene ceduto alla Cavese, in Serie C. Rimane nella compagine metelliana fino al 1984, disputando tre stagioni (due in Serie C e una in Serie B) alternate a numerosi prestiti.
Qui fa il suo debutto in Serie B; inizialmente utilizzato come riserva, in ottobre conquista il posto da titolare scalzando Stefano Garbuglia[4]. Realizza 5 reti come spalla di Stefano Borgonovo[1], contribuendo alla salvezza dei marchigiani.
Taranto, Cavese e ritorno alla Sambenedettese e Piacenza
A fine stagione la Cavese lo riscatta alle buste[1] e lo gira al Taranto in Serie C1, prima di tornare tra i cadetti ancora nella Cavese, con cui disputa da titolare il campionato 1983-1984. A fine stagione viene ceduto definitivamente, e fa ritorno alla Sambenedettese, sempre in Serie B, disputando 16 partite; nel successivo mese di ottobre passa al Piacenza, in Serie C1, per sostituire Angelo Crialesi ceduto al Foggia[5]. Con gli emiliani colleziona 19 presenze e una rete, impiegato come alternativa a Gianfranco Serioli e Roberto Simonetta, e conclude il campionato al terzo posto dietro Parma e Modena.
Ha totalizzato 83 presenze e 9 reti in Serie B, con Cavese e Sambenedettese.
Allenatore
Terminata la carriera calcistica, intraprende l'attività di allenatore nel Veneto. Ha allenato l'Opitergina[8] e il Fontanafredda, portandolo in Eccellenza[9]; nella stagione 2000-2001 è alla guida del Conegliano, con cui sfiora la promozione in Serie D[10].
Nel 2002 approda in Serie D con la Pievigina, dove viene esonerato[11], richiamato ed esonerato nuovamente[1]. In seguito è sulla panchina della Marenese[12], del Villorba[9], di nuovo del Fontanafredda[9] (dove rimane fino al 2009[13]) e del Vigonovo Ranzano[14]. Nell'ottobre 2011, dopo aver rifiutato la panchina del Conegliano[15], viene chiamato sulla panchina del Ponzano, nell'Eccellenza Veneta[16], e a fine stagione la squadra conquista la salvezza[17]. Nel dicembre 2013 diventa l'allenatore della Fossaltese, nel campionato di Promozione veneta[18]. Nel dicembre 2014 torna alla guida dell'Opitergina.[19] Il 30 settembre 2016, dopo aver ricevuto una squalifica di 4 mesi per presunte offese e minacce all'arbitro nel corso di una partita di campionato,[20] si dimette dall'incarico.[21]