L'origine del territorio Tuscolano, che da un punto di vista sia paesaggistico sia storico sia sociale risulta attualmente del tutto contiguo con quello Appio-Latino, non risale oltre l'età medievale se ci si riferisce alla via che gli conferisce il nome: la via Tuscolana, per l'appunto. Tale strada, pensata per mettere in collegamento Roma con Tuscolo, non sembra infatti avere una origine classica per l'assenza di documentazioni archeologiche e storiche ad essa collegate che risalgano a questo periodo. La prima menzione della via Tuscolana è in una bolla di papa Onorio III del 1217. Né sembrerebbero avere a che vedere con questo asse viario il mausoleo imperiale conosciuto come "Monte del Grano" (150-250 d.C.), riconducibile alla vicina villa romana Ad Duas Lauros, alla quale si accedeva dalla via Labicana (l'attuale Casilina), né i Colombari di Via Pescara, più vicini a Roma, probabilmente allineati su un qualche diverticolo della Labicana. Primo monumento inerente per certo alla via Tuscolana è la Torre del Quadraro, del XII-XIII secolo, che ancora oggi dà il nome all'area che sorge poco oltre Porta Furba, sulla sinistra della strada per Frascati.
Segnano l'infrastrutturazione del territorio, come nel caso dell'Appio-Latino, cinque imponenti acquedotti lungo la dorsale rappresentata da via del Mandrione, costruiti tra il 144 a.C. e il 212 d.C.: l'Aqua Marcia, l'Aqua Tepula e l'Aqua Iulia- raggruppate in un'unica struttura - l'Aqua Claudia e l'Anio Novus - riunite in una seconda teoria d'arcate - nonché l'Aqua Antoniniana, diramazione verso S-O della Marcia. Solcava il territorio, almeno fino alla prima metà degli anni Trenta del secolo scorso, l'Acqua Mariana, che il Liber Pontificalis data all'anno 1122. La commissionò papa Callisto II per consentire l'irrigazione dell'Agro Lateranense, ma anche per garantire la vita di tutto quell'ecosistema che dalle sorgenti, Tepula e Iulia (Grottaferrata Squarciarelli), si estendeva fino a Roma.
Il quartiere Tuscolano è fra i primi 15 tracciati nel 1911, ufficialmente istituiti nel 1921 con delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921.
Stemma
D'argento alla collina tricipite di verde, con la vite di uva verde fruttifera di porpora.[7]
Casino di Villa Lais alla Marrana, nel parco della villa. Casale del XIX secolo. 41.876003°N 12.531748°E41°52′33.61″N, 12°31′54.29″E
Case della Cooperativa tranvieri all'Appio Urbani - Lotto Appio, tra via Monza e via Orvieto. Edifici in stile barocchetto del XX secolo (1911-14). 41.885898°N 12.516622°E41°53′09.23″N, 12°30′59.84″E
Edifici dell'Istituto Autonomo Case Popolari Appio II, su via La Spezia. Edifici del XX secolo (1924).[8]41.886837°N 12.516637°E41°53′12.61″N, 12°30′59.89″E
Complesso di tre edifici in stile barocchetto dell'architetto Camillo Palmerini. Gli edifici sono disposti in linea; i due laterali hanno una pianta a C allineata al filo stradale, mentre quello centrale, leggermente arretrato, presenta una conformazione a doppio T.
Case dell'Istituto Case Popolari Ponte Lungo, tra via Rea Silvia, piazza dell'Alberone n.15 via Veturia e via Appia Nuova n.359. Edifici del XX secolo (1927-53).[9]41.876424°N 12.521383°E41°52′35.13″N, 12°31′16.98″E
Complesso di tre edifici in stile barocchetto dell'architetto Camillo Palmerini.
Palazzine dell'Istituto Case Popolari a Villa Certosa, su via Casilina, via Galeazzo Alessi. Edifici in stile barocchetto del XX secolo (1924). 41.882428°N 12.534109°E41°52′56.74″N, 12°32′02.79″E
Ex deposito per autobus STA (Società Trasporti Automobilistici) poi ATAC, tra via Tuscolana e piazza Ragusa. Edificio del XX secolo (1927-30).[10]41.88087°N 12.521838°E41°52′51.13″N, 12°31′18.62″E
Palazzi dell'Istituto Autonomo per le Case dei Dipendenti del Governatorato. Edifici in stile barocchetto del XX secolo.
su via La Spezia (Vincenzo Caiani, 1926). 41.887021°N 12.518141°E41°53′13.28″N, 12°31′05.31″E
su via Taranto (Vincenzo Caiani, 1926 e Costantino Vetriani, 1934). 41.884398°N 12.516806°E41°53′03.83″N, 12°31′00.5″E
su via Terni (Costantino Vetriani, 1934). 41.885096°N 12.516538°E41°53′06.35″N, 12°30′59.54″E
Palazzina di Mario Marchi, su via Castrovillari. Edificio in stile barocchetto del XX secolo (1929).
Villa Lituania, su via Casalmonferrato. Edificio con torretta in stile barocchetto del XX secolo (1945). 41.881302°N 12.518992°E41°52′52.69″N, 12°31′08.37″E
Quartiere Tuscolano II, tra via del Quadraro, via Selinunte, via Cartagine e largo Spartaco. Edifici del XX secolo (1950-54).[12]41.858217°N 12.551651°E41°51′29.58″N, 12°33′05.94″E
Istituto di Istruzione Superiore Statale Armando Diaz, su via Acireale. L'istituto comprende tre sedi distribuite nel territorio del Tuscolano su due edifici (il terzo si trova in zona Fonte Ostiense):
Campo Barbarico dei Goti, su via dell'Acquedotto Felice. Fortificazione del VI secolo. 41.858296°N 12.544399°E41°51′29.87″N, 12°32′39.84″E
Al VII miglio della via Latina gli acquedotti Claudio e Marcio si incrociano due volte formando un recinto trapezoidale, utilizzato dagli Ostrogoti di Vitige come fortificazione nell'assedio di Roma del 537.
Fontana di Clemente XII, su via Tuscolana. Fontana del XVI secolo. 41.866875°N 12.542036°E41°52′00.75″N, 12°32′31.33″E
Realizzata nel 1585 da papa Sisto V contemporaneamente all'acquedotto Felice, fu fatta restaurare ed ampliare nel 1733 da papa Clemente XII.
Archeologia industriale
Ex Filanda, su viale Castrense 53. Edificio del XX secolo. 41.886181°N 12.511021°E41°53′10.25″N, 12°30′39.68″E
Edificio nato nel primo Novecento come scuola di artigianato tessile. Utilizzato in epoche successive come locale destinato ad assistenze sociali e sindacali poi definitivamente abbandonato, attualmente si presenta come un rudere dal tetto completamente crollato.
Aree naturali
Parco di Tor Fiscale, da via dell'Acquedotto Felice. 41.858929°N 12.545492°E41°51′32.14″N, 12°32′43.77″E
Giardino di Monte del Grano, da via del Monte del Grano. 41.865483°N 12.549043°E41°51′55.74″N, 12°32′56.55″E
Internamente al giardino si trova un monumento in ricordo del rastrellamento del Quadraro del 17 aprile 1944.
Data la notevole estensione del quartiere, l'odonimia del Tuscolano comprende diverse tematiche, dai comuni di tutta Italia, ai personaggi di Roma antica e architetti italiani del 1400 e 1500.
Le strade più importanti sono la via Tuscolana, che divide in due sezioni il quartiere, e le consolari di confine sud via Appia Nuova e nord via Casilina, mentre piazza dei Re di Roma costituisce il centro nevralgico del traffico automobilistico proveniente dalle due direzioni di via Appia Nuova e dai quartieri Tuscolano da nord e Appio-Latino da sud, con il quale condivide la piazza.
Altre strade, con toponimi di zona, sono via del Mandrione, via di Tor Pignattara, via delle Cave, via di Porta Furba e via della Marrana.
L'area nord del quartiere è dedicata a comuni italiani, con l'unica eccezione della via dedicata alle fonti del Clitunno. L'area centrale del quartiere è dedicata a comuni e località della regione Lazio. L'area sud è dedicata a località del Lazio o poco fuori.
L'area centrale stretta fra la via Tuscolana a est, la via Appia Nuova a ovest, le ferrovie FL1 e FL5 a nord e via delle Cave a sud, è dedicata a personaggi storici e città della Roma antica, perlopiù consoli, ma anche a figure leggendarie.
Vi sono poi strade intitolate ad agronomi, architetti, calciatori, pionieri dell'aviazione e aviatori della prima guerra mondiale, santi e figure illustri della famiglia salesiana, storici.
Claudio Rendina, I quartieri di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2006, ISBN978-88-541-0594-2.
Lorenzo Fortunati, Brevi cenni intorno allo scoprimento della basilica del primo martire della chiesa S. Stefano ed altri monumenti sacri e profani lungo la via latina a 3 miglia da Roma, vol. 1, Roma, Tipografia Tiberina, 1858.
Raffaele Garrucci, Relazione generale degli scavi e scoperte fatte lungo la via latina: redatta dalle stesso intraprendente e scopritore Lorenzo Fortunati dall'ottobre 1857 all'ottobre 1858, Roma, Tipografia Tiberina, 1859.
Alice Sotgia, Ina Casa Tuscolano. Biografia di un quartiere romano, Milano, FrancoAngeli, 2010, ISBN978-88-568-1627-3.