Incrocia la linea B nella stazione Termini e la linea C nella stazione San Giovanni ed è contraddistinta dal colore arancione, usato per le decorazioni interne dei treni, delle stazioni e per la colorazione sulle mappe.
Lungo la linea A vengono effettuate 290 corse al giorno da ogni capolinea (280 il sabato e 185 la domenica).[4] La frequenza nelle ore di punta è di un treno ogni 2 minuti. Si stima che trasporti quotidianamente più di 450 000 passeggeri.[1]
Storia
Il progetto e l'inaugurazione
Nel dicembre 1959 venne emanata dal Parlamento la legge 1145 che autorizzava la costruzione di una seconda linea metropolitana a Roma, con percorso da piazza Risorgimento, nel rione Prati, a Osteria del Curato, complesso di abitazioni nei pressi di via Anagnina, a ridosso del Grande Raccordo Anulare. Il percorso individuato corrispondeva a quello che sarebbe stato poi realizzato anni più tardi, ossia attraverso piazzale Flaminio, Termini e San Giovanni, comprendendo anche una diramazione che da Colli Albani avrebbe raggiunto la zona Torre Spaccata (accantonata nei primi anni '70)[5].
I lavori iniziarono nel dicembre 1963 nel tratto Osteria del Curato–Termini, facente parte dell'appalto bandito nel maggio 1960 e aggiudicato dalla ditta SACOP (gruppo FIAT-Impresit)[6], ma furono complicati da una serie di ritardi e imprevisti dovuti principalmente alla scarsa organizzazione; la tecnica di scavo a cielo aperto, utilizzata inizialmente, provocò gravi disagi al traffico della zona sud-est di Roma, primo tra tutti l'interruzione dell'arteria Via Tuscolana e la deviazione della linea tranviaria STEFER Termini-Cinecittà, una delle ultime vestigia dell'estesa rete delle tranvie dei Castelli Romani.
I lavori furono così interrotti e ripresero solo 5 anni dopo con il metodo della "talpa", che, pur risolvendo parzialmente il problema del traffico, provocò numerosi danni ai fabbricati nei pressi del tracciato tra le fermate Re di Roma e San Giovanni a causa delle forti vibrazioni dovute allo scavo.
La necessità di attraversare il fiume Tevere causò un nuovo blocco dei lavori per due anni, in quanto si svolse una disputa progettuale tra la costruzione di un ponte in superficie o lo scavo di un tunnel sotterraneo. Si optò per la prima soluzione, erigendo il ponte Pietro Nenni (dal nome del senatore socialista morto un mese prima dell'inaugurazione): da allora i treni escono in superficie poco prima di raggiungere il Tevere, lo attraversano sul ponte e ritornano subito in sede sotterranea.
Furono inoltre frequenti i ritrovamenti archeologici durante i lavori; in particolare nella zona di piazza della Repubblica si rese necessaria la progettazione di una variante. I ruderi messi a nudo sono visibili nella stazione Repubblica, protetti da teche di cristallo.
Del lavoro della talpa e degli incidenti dovuti ai ritrovamenti archeologici diede una memorabile rappresentazione il regista Federico Fellini nel suo film del 1972Roma.
Ormai appurata l'impossibilità di avviare il servizio della linea per il Giubileo del 1975, fu annunciata per il mese di dicembre 1976 la fine dei lavori, che sarebbe stata seguita da un periodo biennale di collaudo dei mezzi e della linea, prevedendo l'inaugurazione per il 1978.
La linea entrò infine in servizio alle ore 5:30 di sabato 16 febbraio 1980[7] da Ottaviano a Cinecittà e prese il nome di linea A; la preesistente linea Termini–Laurentina, fino ad allora chiamata ferrovia dell'E42, venne contestualmente rinominata linea B.
Gli abitanti della periferia sud-est della Capitale salutarono con entusiasmo la tanto attesa entrata in servizio, che permetteva il raggiungimento del centro cittadino in un terzo del tempo impiegato dai mezzi di superficie, le cui linee nella zona furono immediatamente soppresse; tra di esse si ricorda la linea tramviaria STEFER Termini–Cinecittà, i cui conducenti vennero trasferiti a ricoprire il ruolo di macchinisti della metropolitana.
La linea A viene generalmente considerata dai romani la prima vera metropolitana cittadina pur essendo stata attivata 25 anni dopo la linea B, che non era mai stata molto utilizzata a causa della brevità dei suoi tratti sotterranei, che si collegavano a quelli ferroviari già esistenti, e del collegamento con un solo quartiere, l'EUR, all'epoca abbastanza decentrato.[8]
I prolungamenti della linea
Sempre nel 1980 venne aperto il tratto tra Cinecittà ed Anagnina, facendo di quest'ultima stazione il capolinea attuale.
I lavori di ammodernamento e connessione con la linea C
Per via dei lavori di realizzazione della linea C, dal 31 gennaio 2011 al 10 dicembre dello stesso anno (quattro mesi prima del previsto) l'intera linea A chiudeva tutti i giorni alle ore 21:00 (eccetto il sabato).[11] Nel mese di agosto 2017 si dovette interrompere completamente il servizio nella tratta tra Arco di Travertino e Termini per consolidare il terreno in corrispondenza della stazione San Giovanni, futuro punto di interscambio con la linea C, i cui binari erano stati costruiti sotto quelli della A.[12]
Un'ulteriore chiusura giornaliera anticipata della linea, con le stesse modalità della precedente, si rese necessaria per i lavori di riduzione del rumore causato dal passaggio dei treni sul ponte Pietro Nenni, iniziati il 10 aprile 2012 e terminati anticipatamente il successivo 28 aprile[13], dopo soli 19 giorni contro i 40 originariamente previsti.[14]
Tra il luglio 2022 e il dicembre 2023, per consentire il rinnovo integrale dei binari e delle traversine tra Anagnina e Ottaviano, la linea chiudeva anticipatamente alle 21:00 dalla domenica al giovedì.[15] L'ammodernamento dell'armamento proseguirà nella tratta tra Ottaviano e Battistini, comportando delle nuove chiusure anticipate dall'8 aprile al 5 dicembre 2024.[16]
Progetti futuri
Nel Giubileo del 2025 il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha creato un bando (con un buon esito) per il prolungamento della Metropolitana Linea A sino a Torrevecchia (Roma), con una fermata intermedia situata a via Pietro Bembo. I lavori inizieranno l'anno successivo del Giubileo 2025 ma il progetto del prolungamento per Torrevecchia è risalente negli anni '70, verrà ripristinato e migliorato per la mobilità romana.[17]
La linea è elettrificata tramite linea aerea di contatto con tensione di 1500V in corrente continua[19] ed è composta in totale da 27 stazioni. Si estende per 18,4 km, adotta armamento leggero con rotaie UNI 50 ed è interamente sotterranea, ad eccezione del tratto di 200 m che attraversa il fiume Tevere in superficie sul ponte Pietro Nenni.[19]
Il deposito di ricovero e manutenzione dei convogli della linea A, chiamato Osteria del Curato in quanto collocato nell'omonima frazione del comune di Roma, nacque negli anni sessanta su una superficie di 67000m².[20] La superficie coperta corrispondeva a quasi 9200m², mentre il fascio di binari di ricovero aveva un'estensione di 4000m[20]. Con l'aumentare dei passeggeri della linea, che passarono da 150 000 passeggeri al giorno a 450 000,[1] si rese necessario non solo l'ammodernamento dei treni utilizzati sulla linea, ma anche la riqualificazione del deposito stesso. Partirono così i lavori di ampliamento, terminati nel 2004,[20] che portarono l'estensione a 78000m², di cui 15 000 coperti, mentre il fascio binari passò a 8 400 m.[20]
Materiale rotabile
All'avvio dell'esercizio sono stati impiegati i convogli MA 100 di realizzazione Breda Costruzioni Ferroviarie (serie MA 001-MA 152). Tali convogli, inizialmente, erano costituiti da 4 casse (MA-MA-MA-MA); nel corso degli anni, in seguito all'aumento del numero dei passeggeri trasportati, nella composizione del treno è stata introdotta una carrozza rimorchiata (non motrice) denominata RA xx e inserita in posizione centrale (MA-MA-RA-MA-MA). In conseguenza dell'ulteriore aumento dell'utenza le rimorchiate sono diventate 2 (MA-MA-RA-RA-MA-MA).
Alla fine degli anni novanta sono entrati in servizio i convogli MA 200, anch'essi di realizzazione Breda Costruzioni Ferroviarie. Tali convogli sono composti da 2 unità di trazione (UdT), ognuna composta da 3 casse: rimorchiata al centro e motrici alle estremità. I treni MA 200 sono stati fra i primi a montare motori asincroni trifase ad azionamento elettronico, oggi di uso comune, in luogo dei pesanti e delicati motori in corrente continua.
Dal gennaio 2005 hanno iniziato a circolare i treni S/300, dotati di impianto di aria condizionata, costruiti dall'azienda spagnola CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles) e denominati MA300. Più dettagliatamente ognuna delle 2 unità di trazione che costituiscono un convoglio è composta da 3 casse: quella d'estremità, dotata di cabina di guida, non ha motori ed è denominata RA-3xx.0 (dove la R indica le carrozze rimorchiate); la cassa centrale, motrice, è identificata dalla sigla MA-3xx.1 (dove la M indica la motrice), mentre quella destinata all'accoppiamento con l'altra unità di trazione, anch'essa dotata di motori, è chiamata MA-3xx.2. Pertanto ogni treno è identificato da una coppia di numeri (3xx + 3yy), uno per ogni unità di trazione.
A seguito dell'entrata in servizio dei treni S/300, i convogli MA 100 sono stati progressivamente trasferiti, previa riqualificazione in Freccia del Mare, sulla linea del Lido e sulla Linea Arcobaleno di Napoli, mentre i treni MA 200, precedentemente destinati all'uso sulla linea B, sono stati impiegati anch'essi sulla Roma-Lido.
Sono in costruzione presso gli stabilimenti Hitachi nuovi convogli per potenziare il servizio sulla linea in vista del Giubileo del 2025, convogli del tutto simili a quelli attualmente in costruzione per la Metropolitana di Milano. Nella prima fornitura sono previsti due convogli in consegna entro gennaio 2025, con altri previsti nelle forniture a seguire.[21]
Treno S/300 nella fermata di Cornelia in livrea Slumberland
Treno S/300 nella fermata di Termini in livrea Adotta un treno
Treno S/300 nella fermata di Termini in livrea Amazon
Treno S/300 nella fermata di Cornelia in livrea Flowertrain
Treno S/300 nella fermata di Valle Aurelia in livrea Arcobaleno
Treno S/300 nella fermata di Cornelia in livrea Libri
Treno S/300 nella fermata di Valle Aurelia con il display di origine
La nuova tabella delle fermate presente sui treni
Interno dei convogli
Servizi
Biglietterie
Le biglietterie ATAC offrono l'intera gamma dei servizi riguardo alla vendita di titoli di viaggio e all'assistenza ai clienti. Esse sono situate presso le stazioni:
Tutte le stazioni sono inoltre dotate di MEB (macchine emettitrici di biglietti) presso cui è possibile acquistare i BIT (biglietti a tempo), i BIG (biglietti giornalieri), la CIS (carta settimanale) e il BTI (carta valida per 3 giorni).
Orari
Il servizio inizia alle 5:30 e dalla domenica al giovedì viene svolto fino alle 23:30, mentre il venerdì e il sabato è prolungato fino all'1:30.[22]
Copertura telefonica
Dal mese di giugno 2013 la linea A è interamente coperta dal segnale GSM e UMTS/HSPA. L'anno successivo la copertura è stata estesa all'intera linea B (esclusa la diramazione B1).[23]