In quest'opera risulta pienamente evidente il fascino esercitato sul pittore dallo studio di quei valori presenti nell'arte e nella cultura dell'antichità, espressi in particolare nel torso luministico del nudo di spalle a sinistra. La geometria a scacchiera delle piastrelle determina una scansione dello spazio che il pittore deve aver appreso dalla "Pratica della prospettiva" pubblicata nel 1568 da Daniele Barbaro a Venezia.