Conosce un prete che gli espone la situazione degli immigrati e gli dà le prime informazioni; a Porta Palazzo fa amicizia con un sindacalista comunista, anch'egli campano. Le sue frequentazioni dopo il lavoro sono i luoghi di riunione dei meridionali e i gruppi di estrema sinistra.
Con una miscela di documentario e fiction, il film ritrae i diversi problemi con cui Fortunato deve confrontarsi: quello dell'alloggio, la distanza dagli affetti, il razzismo, le condizioni di lavoro, l'amore non corrisposto per una ragazza borghese, ex studentessa, che ha abbandonato la propria classe di riferimento per votarsi alla protesta. Attraverso l'esperienza di fabbrica e il rapporto con il sindacalista e la ragazza, nasce in Fortunato la coscienza della propria condizione di sfruttato.[2]
Produzione
Il film è stato girato in 16mm e con una piccola troupe dalla Unitelefilm, la casa cinematografica dell'allora PCI. Diretto da Ettore Scola, il copione fu scritto dal giornalista torinese Diego Novelli, che due anni dopo sarebbe diventato sindaco di Torino[3], con la supervisione del regista.
A parte il protagonista maschile, tutti gli altri interpreti erano dei "non professionisti": nei titoli tutta la troupe è presentata in puro ordine alfabetico, senza alcuna indicazione di ruolo. Il termine Fiat-Nam è una parafrasi 'a effetto' di Vietnam, la cui guerra di liberazione stava volgendo vittoriosamente al termine.
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Accoglienza
Critica
Il film ha avuto recensioni soprattutto di stampo politico.
«Realistico e dimesso, arrabbiato e dolente, più crudele che tenero (...) Ha forse il torto di forzare a fini polemici i suoi temi oltre i limiti della credibilità.»
«La prima parte, di piglio documentaristico, è la migliore. Scola è molto efficace nel mostrarci ciò che avviene all'immigrato meridionale a Torino (...). Secondo noi il tono impassibile e dolente del documentario andava tenuto fino alla fine.»
^ Emiliano Guaraldo e Federica Colleoni, Trevico-Torino Viaggio nel Fiatnam. Metamorphoses of Urban Space and the Multiplication of the Factory in the Age of the Anthropocene, in The Cinema of Ettore Scola, Wayne State University Press, 2020.