Le denominazioni di ciascuna delle due storiche località comunali, e quindi l'etimologia dei nomi "Trentola" e "Ducenta", deriva, molto probabilmente, dalla quantità di iugeri che costituivano un fondo. Ducenta era composta infatti da 200 iugeri, mentre Trentola da 300 iugeri.
Altri, invece, ritengono che Trentola sia riconducibile a Tremula, borgo citato da Tito Livio.
Storia
La prima informazione storica su Ducenta, pur essendo più antica di Trentola, si ha su di un Diploma dei Principi di Capua – secolo X[4]. Il feudo di Trentola ebbe vita travagliata, come la maggior parte dei centri minori del Regno. Tra i feudatari segnaliamo: i baroni Rizzo di Napoli, i conti Gaetani, i Pignatelli di Monteleone (1485), i Parise (1631), ed infine i Masola (originari di Genova).
Nel 1806 furono emanate le Leggi eversive della feudalità che decretarono la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale.
Fino al riassetto amministrativo operato da Benito Mussolini si chiamava solo Trentola, poiché non comprendeva Ducenta, assegnatagli per scorporo dal comune di Lusciano e Ducenta, poi diventato semplicemente Lusciano.
Simboli
Lo stemma è costituito da tre spighe di grano d'oro in campo rosso, impugnate, con gambi in campo verde, attraversate dalla fascia d'argento che divide i due campi, inserite in uno scudo sormontato da corona turrita e circondato, nella parte sottostante, da foglie di alloro e quercia.[7]
Il gonfalone è un drappo partito di verde e di bianco.
La chiesa settecentesca di San Michele Arcangelo, sita in Trentola, in cui si venera il santo in seguito a diverse apparizioni. Oltre alla statua lignea di scuola fiorentina del XVII secolo, la chiesa conserva tra le opere d'arte un trittico di Protasio Crivelli, il ciclo di tele della Gloria di san Michele di diversi autori locali (Angelo Rossi, O. Marchione), l'argento del Santo di fine XVIII secolo, una croce lignea del XVII secolo e diverse statue che adornano le cappelle laterali.
La chiesa di San Giorgio a Ducenta conserva un'immagine di San Giorgio datata 1573 che viene attribuita a Giovanni Battista Graziano artista di Aversa, tra i principali allievi e quasi emulo del celebre Marco Pino da Siena, tanto che diverse opere dell'aversano, per anni, sono state attribuite al manierista toscano e solo di recente la critica ha dato il giusto peso al Graziano.
Palazzo Marchesale, attuale sede comunale, acquistato dal comune nel 1925.
Palazzo Marchesale Folgori, dimora dei padri missionari del P.I.M.E.
Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale realizzato agli inizi degli anni '80 del Novecento dal maestro aversano Luigi Panarella.
Cappella Madonna delle Grazie
Antiche masserie, come il villaggio di Centora, il cui nome deriverebbe dall'antica centuriazione romana[9], dell’antico villaggio sono ancora presenti una chiesa e una torre quasi integra che risalirebbe al 1500[10][11].
La biblioteca comunale è situata in piazza Guglielmo Marconi[14].
Economia
Un tempo ad economia essenzialmente agricola, il Comune ha ceduto il passo a progetti di massificazione edil-speculativa (come dimostra la tabella demografica) e ad attività meramente commerciali sostanzialmente scollegate da qualsiasi schema di produzione di base.
Infrastrutture e trasporti
La località era servita dalle autolinee in servizio pubblico gestite dalla società CTP.
Nel maggio del 2016 il consiglio comunale è stato sciolto ed il comune è stato commissariato[15]. Nel settembre del 2017 la durata dello scioglimento del consiglio comunale è stata prorogata per il periodo di sei mesi.