La livrea è la stessa del precedente campionato: rossa e blu. Sul cofano motore spicca il simbolo del top sponsor, Red Bull, un toro di colore rosso. Sull'ala posteriore si trova, invece, lo sponsor Cepsa. È presente come sponsor Renault, il nuovo fornitore di motori.
Tecnica
La STR9 è stata realizzata sotto la direzione di Luca Furbatto. Rispetto agli anni precedenti, ora la vettura impiega propulsori V6 Turbo di origine Renault abbinati ad un cambio ad otto rapporti simile a quello montato sulla Red Bull RB10. Il motore sfrutta un intercooler del turbo di tipo aria/aria. Il design è stato curato da James Key, il quale ha adottato per il frontale una configurazione a proboscide. L'airbox presenta due diverse aperture per il raffreddamento del V6 e dei radiatori.
La vettura propose tra i motorizzati Renault uno schema di raffreddamento molto diverso da quello di RedBull, Lotus e Caterham, anch'essi dotati del V6 Renault.
La sospensione anteriore mantiene il tradizionale schema push rod, riallineando i bracci che non sono più inclinati a vantaggio di geometrie più efficaci, mentre quella posteriore è pull-rod. L'ala davanti e le paratie laterali sono state studiate per schermare le ruote anteriori. Le bocche dei radiatori di forma triangolare nelle pance laterali sono di piccole dimensioni.
All'inizio stagione il supporto dell'alettone posteriore non dispone di due piloncini centrali, ma si appoggia con le paratie laterali al profilo che si poggia sul fondo.[4]
Durante la stagione la vettura ritorna alla configurazione con a singolo pilone centrale.
Rispetto alla soluzione lancio, il naso a probascide evolve durante la stagione andando verso linee più sinuose gia' nella prima gara e poi ad una forma più squadrata da meta' stagione.
Cambio: scatola in lega di alluminio e carbonio Toro Rosso, con ingranaggeria X-Trac: 8 marce + RM con comando semiautomatico sequenziale
Freni: doppio circuito separato, con dischi e pastiglie in carbonio Brembo, pinze ant. da 6 pompanti e posteriori da 4 pompanti con sistema brake by wire Scuderia Toro Rosso
Raffreddamento: radiatori, scambiatori di calore e intercooler aria/aria Scuderia Toro Rosso
Peso vettura: 691 kg con pilota e telecamere
Sospensioni: Anteriore con schema push rod, doppi triangoli in carbonio, con barre di torsione, ammortizzatori Multimatic e barra antirollio entrobordo Posteriore con schema pull rod, con doppi triangoli sovrapposti, barre di torsione, ammortizzatori Multimatic/Penske e barra antirollio
La stagione seguì grossomodo la falsariga delle precedenti, con Vergne e l'esordiente Kvjat in grado di lottare occasionalmente per i punti e di far segnare qualche isolato exploit, soprattutto in qualifica.
Al debutto fu l'unico team motorizzato Renault a portare entrambe le vetture al traguardo della prima gara dell'epoca ibrida della Formula 1.
In quest'ambito a mettersi in luce fu il pilota russo, capace di portare la propria vettura al quinto posto sulla griglia di partenza nel Gran Premio di casa e in quello conclusivo di Abu Dhabi. In gara fu, invece, il più esperto Vergne a mettersi in luce, conquistando 22 dei 30 punti finali e un sesto posto nel Gran Premio di Singapore come miglior risultato.
La scuderia chiuse la stagione al settimo posto nella classifica costruttori, con 30 punti, in forte crescita rispetto alle due precedenti stagioni.