Con lo scoppio della Rivoluzione cubana, che porta alla deposizione di Batista ad opera dei castristi, Fico si vede limitare sempre più la sua attività di gestore del locale, in quanto gli vietano di usare il sassofono e lo obbligano a suonare solo determinate melodie e canzoni. Ciò provoca in lui una sorta di rancore verso il movimento comunista cubano, al contrario della vedova del fratello Luis, Aurora, la quale invece sembra essere favorevole. Fico sarà poi costretto a chiudere il locale, a causa delle statalizzazione messa in atto dal regime comunista, e prenderà in seguito la decisione di lasciare definitivamente L'Avana, in quanto la considera una "Città Perduta" e illiberale. Emigra quindi negli Stati Uniti, a New York, dove trova lavoro come lavapiatti in un locale, anche se poi il gestore gli proporrà di rimettersi a suonare il pianoforte, sua grande passione. Riguardando i filmati della sua vita a Cuba, Fico si immagina di ritornare nella Cuba libera di un tempo, e di riascoltare la musica del suo locale: riuscirà ad aprire un locale a New York chiamato proprio El Tropico, facendo il tutto esaurito.
Andy Garcia, regista, attore protagonista, produttore esecutivo e autore delle musiche, è nato a Cuba e, in seguito, ha vissuto negli USA come, alla fine del film, il personaggio che interpreta. Anche l'attore Tomas Milian è nato a Cuba.