Le Terme dei Sette Sapienti, sono un complesso termale pubblico della città romana di Ostia, costruito in età adrianea (prima metà del II secolo d.C. ).[1][2]
Descrizione
Le terme si trovavano nella regio III, il settore più occidentale della città, ed erano comprese tra la Casa degli Aurighi (III,X,1 ) a nord, e la Casa di Serapide (III,X,3) a sud, servendone dunque gli abitanti, anche se dalla posizione degli ingressi, si ricava che potevano essere utilizzate anche da persone qui non residenti.[1]
Le terme devono il nome ai dipinti di una stanza stanza accessibile dal frigidarium, probabilmente uno spogliatoio, che raffigura i sette saggi greci, vissuti intorno al 600 a.C., ed identificati da scritte che riportano i loro nomi e le città di origine.[2][3]
L'edificio rispetta l'usuale struttura delle terme romane, che prevedeva la presenza di uno o più frigidarium, di tepidaria e calidaria;[1] oltre a questi locali principali vi erano il vestibolo e le sale sotterranee, destinate a riscaldare gli ambienti caldi. [1][2]
L'ingresso dal quale si accede al vestibolo, si trova nell'ampio cortile dalla cosidetta Casa di Serapide, proprio accanto al saccello dedicato al dio greco che ha dato il nome all'edificio.[3]
Il frigidarium principale, originariamente coperto da una cupola, è di forma circolare (12 metri di diametro), pavimentato con un mosaico a tessere bianche e nere, con scene di caccia, dove compaiono 15 cacciatori, e motivi vegetali; risale al 130 a.C., ma ha subito dei restauri in età severiana. Resti di un fine mosaico policromo con raffigurate decorazioni vegetali, ornava alcune pareti del frigidarium.[3] Il secondo frigidarium invece conserva resti di un affresco che rappresenta Venere che emerge dal mare.[1][2]
Le stanze riscaldate, identificabili dall'utilizzo di mattoni forati alle parteti per permettere il passaggio dell'aria riscaldata, si trovavano verso sud rispetto al frigidarium.[3] Un calidarium, aveva vasche in tre nicchie, coperte da volte a botte, un tepidiarium presentava un mosaico sul pavimento con raffigurate amorini e nereidi, mentre il vestibolo era pavimentato con un uomo nudo e un'iscrizione.[2][3]
Nel settore del complesso che conserva ancora la copertura, si trova il secondo e più piccolo frigidarium, impreziosito da un affresco con rappresentata la Venere Anadiomene, che sorge dal mare, opera di pregevole fattura.[3]
Iscrizioni
L'affresco dei sette saggi, tre dei quali sono andati perduti, riporta le seguenti iscrizioni:[A 1][2]
VERBOSE TIBI | NEMO | DICIT DVM PRISCIANV(s) | (?) (u)TARIS XYLOSPHONGIO NOS | (? a) QVAS (sotto Talete);
Sotto i saggi sono state conservate le teste di persone che probabilmente sono sedute su una latrina comune cui si riferiscono le seguenti scritte:[2]
MVLIONE SEDES, PROPERO, Mi affretto;
AGITA TE CELERIVS | PERVENIES, Spingi forte, finirai più in fretta;
AMICE FVGIT TE PROVERBIVM | BENE CACA ET IRRIMA MEDICOS. Fuggi dai proverbi. Caca bene e fotti il medico.[4]
Sopra i saggi e sulla volta ci sono dipinti di una figura maschile volante (forse Pan) e di anfore, una con la parola FALERNVM, che si riferisce al vino campano di alta qualità, il Falerno. [A 2][3]
L'iscrizione del vestibolo riporta l'iscrizione IVLI CARDI H(ic) C(onspicitur) E(ffigies), questa è l'effige di Iulius Cardius (questo è Iulius Cardius), probabilmente un custode dei bagni.[2]
Note
Annotazioni
^Le fonti antiche discordano su quali pensatori greci fossero da annoverare tra i Sette sapienti. Platone, il primo a elencarli nel Protagora, cita Talete di Mileto, Pittaco di Mitilene, Biante di Priene, Solone, Cleobulo di Lindo, Misone di Chene e Chilone di Sparta.
^Si ipotizza che precedentemente le terme, o parte di queste, avessero ospitato un Thermopolium. [2]