Teresa Boetti Valvassura nacque a Saluzzo nel 1851,[1][2] e studiò nella scuola privata di Carolina Malfatti-Gabusi a Torino.[3]
A Firenze, frequentò l'Accademia dei Fidenti, ottenendo grandi consensi nell'Eleonora da Toledo, nella Francesca di Rimini ecc., in quel teatro a passioni intense e a toni freschi che era allora di moda.[1]
Luigi Monti, che allora dirigeva la compagnia Sadowsky la scritturò. La Boetti ebbe successo immediato a Napoli in La verità di Achille Torelli, prima di tornare ai filo-drammatici, dalle cui file proveniva.[4]
Sospese l'attività teatrale per qualche tempo a causa del matrimonio con Ernesto Valvassura di Faenza, attore e amministratore teatrale.[2][4]
Rientrata dopo poco tempo sulle scene riscosse nuovi successi in Teodora e in Tosca di Victorien Sardou;[4] per quanto riguarda la Tosca, la Boetti, che ne fu la prima interprete italiana, ricevette gli elogi di V. Bersezio, traduttore ufficiale dello scrittore francese, il 29 aprile 1890.[3]
Si associò poi con Zerri, Florido Bertini, Marchetti e Sandro Parrini; passò poi con Falconi e con Emanuel, ecc.[1]
In seguito istituì una sua compagnia con la quale effettuò lunghe tournée in Brasile e in Argentina.[1]
La sua recitazione si caratterizzò per la brillantezza e la cultura, per una maschera dinamica ed espressiva, per un temperamento focoso, qualità ideali per i ruoli forti e drammatici in stile Alexandre Dumas e Victorien Sardou, per le commedie passionali di Achille Torelli e di Paolo Ferrari.[1]
Ragioni di famiglia la convinsero ad abbandonare il palcoscenico per dedicarsi all'insegnamento oltre che alla direzione della scuola di recitazione dell'Accademia dei Filodrammatici di Milano;[4] in seguito ne aprì una per conto proprio e dalla sua scuola uscirono ottimi attori.[1]
Ricominciò a recitare sino ai suoi ultimi giorni, avviando a bellissime carriere non pochi dei suoi allievi.[4]
Teresa Boetti Valvassura morì nel 1930 a Milano.[2][4]