Partecipò al Movimento Moderno e si impegnò per analizzare ed eseguire soluzioni innovative riguardo ai problemi urbanistici,[2]nell'ambito del movimento organico svedese,[3]che secondo Bruno Zevi apportò elementi umanizzanti al Movimento,[4]caratterizzandosi:
«all'insegna della liveablness, della qualità personalizzata, intima ed effervescente del quotidiano.[4]»
Tra le sue realizzazioni principali si possono menzionare: la Casa della Donna (1938) a Stoccolma; il quartiere Gröndal (1939, Stoccolma), nel quale per limitare la ripetitività costruttiva delle case di tipo lamellare, ideò la casa-torre di forma stellare, articolabile più liberamente per costituire cortili aperti e vedute più gradevoli;[2]questa soluzione architettonica riscosse molti consensi a livello mondiale e diventò quella più utilizzata successivamente da Backström, caratterizzandosi per una certa uguaglianza delle unità, che si differenziavano per la coloratura delle pareti esterne;[2] le case-torre (1945-1948) a Danviksklippan (Stoccolma) e quartiere residenziale (1947-1952) a Örebro (insieme a L. Reinius).[3][5][6][7]
Il piano per il centro civico satellite di Vällingby, a Stoccolma (1952, con Sven Markelius),[3] gli aprì le porte al successo internazionale e fu considerato come una delle migliori soluzioni di pianificazione urbana,[2] contraddistinto dall'esclusività del traffico pedonale in superficie, mentre quello automobilistico si effettua tangenzialmente al centro e quello metropolitanico è sotterraneo; il centro prevede attività commerciali, ricreative e culturali per il fabbisogno di ottantamila abitanti.[2]
Tra gli altri lavori architettonici e urbanistici si ricordano il complesso di Ostra Nordstaden a Göteborg (1970-1973); il complesso residenziale a Upplands Väsby (1973-1975).[3]
Sven Backström morì a Stoccolma il 18 marzo 1992.[1]
Opere
Casa della Donna, a Stoccolma (1938);
Quartiere Gröndal, a Stoccolma (1939);
Case-torre Danviksklippan, a Stoccolma (1945-1948);
Quartiere residenziale, a Örebro (1947-1952);
Centro civico satellite di Vällingby, a Stoccolma (1952);
Complesso di Ostra Nordstaden, a Göteborg (1970-1973);
Complesso residenziale, a Upplands Väsby (1973-1975).
Note
^abcSven Backström, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 marzo 2019.
^abcdele muse, I, Novara, De Agostini, 1964, p. 512.
(ES) Benévolo, Historia de la Arquitectura Moderna, Barcellona, G. Gili.
(DE) Rudolf Fischer, Licht und Transparenz. Der Fabrikbau und das Neue Bauen in den Architekturzeitschriften der Moderne (= Studien zur Architektur der Moderne und industriellen Gestaltung), Monaco di Baviera, Zentralinstitut für Kunstgeschichte, Gebrüder Mann, 2009.
(ES) Kennet Frampton, Historia Crítica de la Arquitectura Moderna, Barcellona, G. Gili.
(DE) Norbert Huse, Neues Bauen 1918 bis 1933, Monaco di Baviera, Heinz Moos, 1975.
Luca Molinari, Architettura. Movimenti e tendenze dal XIX secolo a oggi, SKIRA, 2015.
(DE) Claudia Quiring, Andreas Rothaus e Rainer Stamm, Neue Baukunst. Architektur der Moderne in Bild und Buch, Bielefeld, Kerber, 2013.
(a cura di) Bruno Zevi, L'architettura. Cronache e storia, n. 31, Milano, ETAS, 1958.