Sin dai primi anni della sua attività, Markelius ha vinto numerosi importanti concorsi di design in tutta la Svezia.[1]
Il suo progetto per un complesso di sale da concerto a Helsingborg (1925) è forse il suo lavoro principale, oltre ad essere stato premiato; le sue forme libere e rettilinee, con le loro pareti bianche e le ampie vetrate, riflettono l'audace stile che caratterizzò il design accademico europeo.[1][2][3]
Da ricordare il Club degli studenti al politecnico di Stoccolma (1929), in collaborazione con Uno Ahren, ampliato poi, nel 1952, con Bengt Lindroo.[2]
Tra i suoi lavori più sperimentali si può menzionare la casa d'abitazione collettiva a Stoccolma (1935), costituita da cucine, ristoranti, asili nido e altre strutture domestiche per ospitare famiglie in cui entrambi i genitori erano impegnati a lavorare fuori casa,[1] che si risolse in un interessante inserimento nel tessuto cittadino precostituito.[2]
Markelius ottenne un riconoscimento internazionale con il suo progetto per il padiglione svedese alla Fiera mondiale di New York nel 1939,[1] che risultò il primo tentativo di superamento o di integrazione dell'architettura razionalista, attraverso l'espressione di uno stile che considerò anche le esigenze psicologiche dell'individuo,[2]
oltre che l'architettura libera dalle oppressioni dittatoriali e nazionalistiche.[3]
La sua casa a Danderyd (1945), una villa contraddistinta da un tetto basso, inserita in un ambiente naturale di rocce e alberi, divenne un prototipo per case informali,[1] ricco di significati umani.[2][4]
Si distinse anche con la "Casa del Popolo" a Linköping (1954), per la quale dovette superare la questione dell'inserimento in un ambiente antico, data la presenza della cattedrale del XIII secolo.[2]
Come direttore della pianificazione per la città di Stoccolma (1938-1954), ha supervisionato il piano di Vällingby, una comunità satellite fondata nel 1953,[1] in cui applicò le moderne teorie dell'ampliamento delle grandi città, realizzando nuclei satelliti autosufficienti.[2][3][4][5]
Infine, la sede dei Sindacati a Stoccolma (1955), si caratterizzò dall'utilizzo di materiali e sistemi costruttivi di tipo industriale.[2]
Progetti
Sale da concerto a Helsingborg (1925);
Club degli studenti al politecnico di Stoccolma (1929);
Casa d'abitazione collettiva a Stoccolma (1935);
Padiglione svedese alla Fiera mondiale di New York (1939);
Villa di Danderyd (1945);
Progetto della comunità satellite di Vällingby (1953);