È conosciuto soprattutto per la sua militanza nella soul band Booker T. & the MG's e per la partecipazione al film The Blues Brothers nel 1980 ed è uno dei musicisti che di più ha contribuito allo sviluppo del cosiddetto Memphis Sound. Ha lavorato principalmente per la Stax, celebre casa discografica rhythm e blues di Memphis (in concorrenza con la Motown) per la quale incideva anche Otis Redding.
Nato nella fattoria nei dintorni di Dora in Missouri, il suo nome completo è Stephen Lee Cropper. Nel 1950 la sua famiglia si trasferì a Memphis, nel Tennessee, dove Steve Cropper iniziò ad ascoltare con passione il Gospel, il R&B ed il nascente Rock and roll. All'età di dieci anni cominciò a suonare la chitarra, una Gibson appartenente a suo cognato. Ricevette la sua prima chitarra a quattordici anni e cominciò a suonare con i musicisti locali. Il suo artista di riferimento all'epoca era Lowman Pauling della band The Five Royales. Altri chitarristi che influenzarono il suo stile furono Tal Farlow, Chuck Berry, Jimmy Reed e Chet Atkins.
Gli anni alla Stax (1961-1970)
Nel 1958 Steve Cropper e il chitarrista Charlie Freeman formarono The Royal Spades. Nel 1961, in occasione dell'incisione di Last Night, il loro primo singolo, il gruppo cambiò nome in The Mar-keys. Last Night venne registrata alla Satellite Records, una casa discografica di proprietà di Estelle Axton e Jim Stewart, rispettivamente la madre e lo zio di Charles "Packy" Axton, sassofonista del gruppo. Hanno fatto parte dei Mar-keys anche il cantautore Don Nix, il trombettista Wayne Jackson e il bassista Donald Dunn. Nel periodo dei Mar-keys Cropper si affermò come chitarrista da studio eseguendo registrazioni per la Sun Records, la Peacock Record e la Hi Record.
Nel 1961 la Satellite Records cambiò nome in Stax Records, a causa dell'omonimia con una casa discografica californiana. Nel 1964 Steve Cropper divenne A&R man (artist and repertoire man) della Stax.
Nel 1962 Steve Cropper (chitarra), Booker T. Jones (organo e pianoforte), Donald Dunn (basso) e Al Jackson Jr. (batteria) fondarono il gruppo Booker T. & the M.G.'s che ottenne grande successo tra gli anni sessanta e settanta.
Oltre ai suoi lavori con i Booker T. & the MG's Steve Cropper scrisse anche Knock On Wood con Eddie Floyd, In the Midnight Hour con Wilson Pickett, (Sittin' On) The Dock of the Bay e Respect con Otis Redding. Lavorò anche con Albert King e William Bell.
In questo periodo incontrò un giovane Jimi Hendrix. I due suonarono un po' insieme e realizzarono un disco "di prova" che fu poco considerato.
Nel 1970 pubblicò il suo primo album da solista: With a Little Help From My Friends.[1]
Steve Cropper suonò anche con Ringo Starr nei suoi album Ringo (1973) e Goodnight Vienna (1974) e con John Lennon nel suo album Rock 'n' Roll (1975).
Nel 1975 Steve Cropper si trasferì a Los Angeles dove ormai viveva anche Booker T. Jones. Essi decisero di richiamare anche Donald Dunn e Al Jackson Jr., che ancora erano alla Stax, per ricostituire i Booker T. & the MG's, ma Al Jackson, che Cropper definiva il più grande batterista che avesse mai camminato sulla Terra, fu ucciso nella sua casa di Memphis.
Cropper e Dunn hanno inoltre partecipato a diversi tour mondiali come strumentisti per vari frontman, tra i quali Sam Moore, il già citato Eddie Floyd e Larry Thurston.
Nel 1996 ha suonato la chitarra elettrica nella canzone Aspettavo te della conduttrice televisiva e cantante Ambra Angiolini. Nel 1998, in occasione dell'inaugurazione della sua casa discografica Play It, Steve! Records, ha pubblicato l'album Play It Steve!. La frase "Play It, Steve!" ("Suonalo Steve!") viene esclamata a Cropper da Sam Moore nella canzone Soul Man (1967) del duo Sam & Dave, ed in seguito riutilizzata nel 1978 al Saturday Night Live da John Belushi nella parte di Jake Blues con la Blues Brothers Band che eseguiva la cover della canzone suddetta.
Riconoscimenti
Cropper è uno dei più conosciuti ed influenti chitarristi soul e funk, tanto che nel 1996 la rivista musicale britannica Mojo lo ha eletto il secondo più grande chitarrista di tutti i tempi (al primo posto è stato eletto Jimi Hendrix). Quando a Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones e quarto posto nella classifica di Mojo, è stato chiesto cosa pensasse di Steve Cropper, la sua risposta fu: "Perfect, man".
Steve Cropper era ammirato anche dai Beatles: questi tennero due concerti a Memphis il 19 agosto del 1966 e durante una conferenza stampa dissero che il loro album Revolver avrebbe dovuto essere registrato alla Stax, e che una delle ragioni principali di questa scelta era proprio la possibilità di suonare con Steve Cropper. Tuttavia questo progetto non andò in porto.[2]
La chitarra preferita di Steve Cropper è sempre stata la Fender Telecaster sulla quale prediligeva il suono del pick-up al ponte oppure di entrambi i pick-up miscelati.[3] Dagli anni novanta in poi ha iniziato a utilizzare la Cropper Classic, una chitarra disegnata appositamente per lui dalla Peavey sulla falsariga della Telecaster. Per quanto riguarda gli amplificatori, ha sempre utilizzato dei Fender. Appare nel catalogo Jackson/Charvel dell'anno 1993 alla pagina 5, come endorser del modello Charvel Surfcaster.[4]
Rob Bowman, professore di musica ed autore del libro Soulsville U.S.A.: The Story Of Stax Records cita Booker T. Jones che parla di Steve Cropper:
(EN)
«We were writing sounds too, especially Steve. He's very sound-conscious, and he gets a lot of sounds out of a Telecaster without changing any settings — just by using his fingers, his picks, and his amps»
(IT)
«Noi scrivevamo anche i suoni, specialmente Steve. Lui è molto attento ai suoni, ottiene molti suoni diversi dalla Telecaster senza cambiare alcun settaggio, usando solamente le sue dita, i suoi plettri e i suoi amplificatori»
Discografia
Album da solista
With a Little Help from My Friends (1969)
Jammed Together (with Albert King and Pops Staples) (1969)
Playin' My Thang (1981)
Night After Night (1982)
The Interview — Play It, Steve! (1998)
Nudge It Up A Notch (with Felix Cavaliere) (2008)
Midnight Flyer (with Felix Cavaliere) (2010)
Dedicated — A Salute to the 5 Royales (2011)
Steve Cropper, Lou Marini and the Original Blues Brothers Band — The Last Shade of Blue Before Black (2017)
^Informazione tratta dall'articolo didattico How to funk like Steve Cropper comparso sulla rivista Guitar Techniques nell'uscita di gennaio 2004 http://www.guitar-techniques.com