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La steatosi è una patologiacellulare legata all'accumulo intracellulare di trigliceridi che comporta una serie di danni fino alla necrosi della cellula.
Caratteristiche
Le caratteristiche macroscopiche delle steatosi sono l'organomegalia e il tipico colore giallastro causato dall'eccesso di grasso. Nella steatosi cardiaca l'accumulo di lipidi, con la progressiva ingravescenza della patologia dismetabolica, determina il cosiddetto cuore tigrato: si rileva difatti la presenza di bande macroscopiche di tessuto giallastro alternate a bande di colore rosso (miocardio integro).
Le caratteristiche microscopiche sono riconducibili all'organizzazione che l'accumulo di lipidi può assumere.
Considerando la steatosi epatica ad esempio si distinguono:
Steatosi microvescicolari: caratterizzate dalla presenza di numerose e piccole vescicole, ovvero piccoli vacuoli citoplasmatici. Si tratta di steatosi irreversibili, che progrediscono come steatoepatiti e terminano come cirrosi. Sono tipiche steatosi da ipossia o da avvelenamento (per esempio da tetracloruro di carbonio).
Steatosi macrovescicolari: caratterizzate dalla presenza di un'unica grossa vescicola, formatasi dalla confluenza di più vacuoli citoplasmatici. Si tratta di una steatosi reversibile, che se non curata può comunque progredire come steatoepatite e infine come cirrosi. Tipica steatosi da etilista.
Infine possiamo anche distinguere un altro gruppo di steatosi, le cosiddette steatosi genetiche, cioè la cui causa non è da ricercarsi in fattori esogeni, ma genetici. Tra queste vanno ricordate:
Morbo di Wolman: steatosi epatica da deficit di lipasi acida lisosomiale con accumulo di trigliceridi e colesterolo nell'intestino, nel fegato e in altre parti del corpo.
^ Stanley L. Robbins e Ramzi S. Cotran, Le basi patologiche delle malattie, 8ª ed., ISBN9788821433856.
«La steatosi si osserva molto spesso nel fegato e nel cuore. In tutti gli organi la degenerazione grassa si presenta sotto forma di vacuoli chiari all'interno delle cellule del parenchima. Anche l'accumulo di polisaccaridi (ad esempio glicogeno) e acqua può produrre vacuolizzazione.»
Bibliografia
Stanley L. Robbins e Ramzi S. Cotran, Robbins e Cotran - Le basi patologiche delle malattie, 8ª ed., ISBN9788821433856.