Questi sforzi sono stati accelerati grazie a particolari procedure come la reazione a catena della polimerasi, che permette l'amplificazione della quantità di DNA nei campioni, permettendo di eseguire moltissime prove sulla stessa cellula (scoperta di Kary Mullis) e accorgimenti biologici e bio-informatici, come quelli sviluppati da Craig Venter della ditta Celera Genomics, entrambe in California.
La sequenza del DNA umano è stata esaminata e comparata con le sequenze genetiche di altre specie all'Università di California a Santa Cruz, da parte di un'équipe capeggiata da Katherine S. Pollard, che ha potuto identificare e descrivere delle particolari sequenze del genoma (denominate Human accelerated region), che corrispondono a geni specifici di Homo sapiens dove si è avuta un'accelerata mutazione rispetto alla scimmia e ad altri primati, che costituiscono la parte più importante di quel 1% di differenza nel genoma (10 milioni di basi) che ci differenzia da altri grandi primati, come il bonobo, il macaco, il gorilla, la scimmia, ecc.