La Società delle missioni africane (in latinoSocietas Missionum ad Afros) è una società clericale di vita apostolicadi diritto pontificio: i membri della società pospongono al loro nome la siglaS.M.A.[1]
Completata la formazione del primo gruppo di missionari, poiché la Congregazione de Propaganda Fide aveva giudicato il clima del Dahomey troppo inospitale, Melchior de Marion Brésillac e i suoi compagni partirono alla volta della Sierra Leone, dove i missionari giunsero il 14 maggio 1859, ma i sacerdoti vennero colpiti da febbre gialla e morirono pochi mesi dopo il loro arrivo.[2]
Nonostante le difficoltà causate dalla scomparsa del fondatore, l'opera sopravvisse soprattutto grazie al nuovo superiore Augustin Planque (1826-1907): il 28 agosto 1860 venne eretto il vicariato apostolico del Dahomey e venne affidato alla Società delle missioni africane; seguirono missioni in Porto Novo, Lagos, Costa d'Oro, Niger, Costa d'Avorio e Liberia.[2]
La Società delle missioni africane ottenne l'approvazione del cardinale de Bonald, arcivescovo di Lione, il 23 dicembre 1864 e ricevette il pontificio decreto di lode il 16 marzo 1879); la Società ottenne l'approvazione definitiva della Santa Sede il 23 agosto 1900.[2]