È compreso tra 196,5 ± 1,0 e 189,6 ± 1,5 milioni di anni fa (Ma),[1] preceduto dall'Hettangiano e seguito dal Pliensbachiano, il terzo stadio del Giurassico inferiore.
Definizioni stratigrafiche e GSSP
Lo stadio Sinemuriano è stato introdotto nella letteratura scientifica dal paleontologo francese Alcide d'Orbigny nel 1842.[2]
Il nome deriva da quello della cittadina francese di Semur-en-Auxois[3].
La base dello stadio Sinemuriano[4] è posizionata alla prima comparsa negli orizzonti stratigrafici dei generi ammoniticiVermiceras e Metophioceras. Il limite così definito varrebbe anche in Italia dove è stato indagato nella sezione giurassica del Vallone di Vradda tra il monte Camicia e il monte Tremoggia (Abruzzo, area del Gran Sasso)[5]. Qui sono stati trovati 8 livelli fossiliferi dell'Hettangiano nei calcari lastriformi tra le Unità litostratigrafiche; in basso, Calcari Maculati, in alto, "Corniola A". Qui è stato trovato un livello fossilifero a Metophioceras con cui si può far iniziare il Sinemuriano, posto sopra ad un livello con Gyrophioceras (Venturi Nannarone e Bilotta, 2008).
Il limite superiore, nonché base del successivo Pliensbachiano, è fissato alla prima comparsa della specie ammonitica Bifericeras donovani e del genere Apoderoceras. Questi due generi si trovano nello stratotipo inglese e valgono per il Nordeuropa. Nell'area mediterranea (Tetide occidentale) la fine del Sinemuriano (e conseguentemente la base del Pliensbachiano) è marcata dalla comparsa del genere Catriceras, tipico dell'area paleogeografica.
Durante il Sinemuriano, la regione di Semur-en-Auxois era ricoperta dal mare, nel quale si depositarono alcune decine di centimetri di calcare grigio/blu, alternate a strati di marna.
Un fossile caratteristico del periodo è un molluscobivalve del genere Gryphaea, ma si ritrovano anche fossili di altri molluschi, coralli ed echinodermi.
Il calcare a Gryphaea è utilizzato localmente in edilizia.
Palaeontologia
In Europa vi sono due Konservat-Lagerstratten sinemuriani particolarmente famosi, quello di Lyme Regis in Inghilterra sud occidentale (Dorset) e quello di Osteno nella provincia di Como.
Ambedue i giacimenti testimoniano della ricchezza e della complessità degli ecosistemi marini del Lias, ormai completamente ristabiliti dopo la crisi faunistica della fine del Triassico. Mentre il primo è famoso per i suoi rettili marini (la maggior parte dei primi ittiosauri e plesiosauri, scoperti nella prima metà del XIX secolo, proveniva da questo deposito, in cui operò Mary Anning), quello di Osteno è più famoso per gli invertebrati, le spugne, cefalopodi ed i pesci (inclusi numerosi rari pesci cartilaginei come lo squalo olocefalo Squalaraja polyspondyla). La presenza di ittiosauri è stata segnalata più volte (anche nei giacimenti coevi e circostanti di "sasso di Moltrasio") ma non è mai stata compresa in descrizioni scientifiche. Ad Osteno risulta molto ricca anche la collezione di crostacei, tra cui alcuni bizzarri e di difficile classificazione come l'Ostenocaris cypriformis.
Le due associazioni faunistiche sono comunque simili sotto molti punti di vista, inclusa la presenza in ambedue i giacimenti di numerosi reperti vegetali e l'assenza di animali spiccatamente terrestri.
Il primo esempio conosciuto con multiple caratteristiche specifiche dei mammiferi, come la mandibola, la struttura dell'orecchio medio e una larga cavità cranica.
Upper Elliot Formation, Provincia del Capo, Sud Africa.
Piccolo dinosauro erbivoro, nonostante i lunghi denti sporgenti; in base a queste caratteristiche specifiche è chiaramente affine all'Heterodontosaurus.
Specie primitiva di Ornithischia, lunga circa due metri. Le proporzioni degli arti posteriori mostrano differenze rispetto a quelli del Lesothosaurus indicando una minore propensione alla corsa.
Grande rettile marino dei Sauropterygia, lungo da tre a cinque metri, caratterizzato da una testa piccola, collo lungo e sottile, corpo largo come una tartaruga e due paia di larghe pinne.
Lungo circa sei metri e del peso di mezza tonnellata. Caratteristica distintiva del Dilophosaurus erano le due creste arrontondate sulla testa, forse solo con funzione di display intraspecifico.
^ab Commissione internazionale di stratigrafia, International Chronostratigraphic Chart, su stratigraphy.org, Unione internazionale di scienze geologiche. URL consultato l'8 marzo 2024.
^Bloos, G. & Page, K.N.; 2001: Global Stratotype Section and Point for base of the Sinemurian Stage (Lower Jurassic), Episodes 25(1), pp. 22-28, PDFArchiviato il 27 agosto 2010 in Internet Archive.
Gert Bloos e Kevin N. Page: Global Stratotype Section and Point for base of the Sinemurian Stage (Lower Jurassic). Episodes, 25(1): 22-28, Beijing 2001 PDF
Bertinelli Angela, Nannarone Carlo, Passeri Leonsevero & Venturi Federico, Hettangian Ammonites and radiolarians in the Mt. Camicia (Gran Sasso, Central Apennines). Rivista Ital. di Paleont. e Stratigrafia, v. 110 (1), 2004
Felix Gradstein, Jim Ogg, Jim & Alan Smith: A Geologic timescale. Cambridge University Press 2005, ISBN 9780521786737
Venturi Federico, Nannarone Carlo e Bilotta Massimiliano, Nuovi dati biostratigrafici nella successione retico-hettangiana del M. Camicia (Gran Sasso, Italia centrale); in ENRICO FOSSA MANCINI e la storia naturale dell'Appennino, Liceo Classico Statale V. E. II - Jesi; a cura di Stefano Sassaroli, 2008, ed. Abbatelli Castelplanio (An).