Si presenta in cristalli[1][3], aggregati granulari[1][3] fibrosi[1] o terrosi e in incrostazioni[3].
Caratteri fisico-chimici
È igroscopica[3] e fonde alla fiamma di candela. Solubile in acqua, è piuttosto insolubile in etanolo.
Il sapore è salato, ma con una punta di amaro.
Poiché è molto simile nell'aspetto al salgemma, l'analisi chimica è uno dei mezzi migliori per distinguere le due specie. Un saggio oltremodo semplice e alla portata di tutti consiste nel verificare la presenza preponderante del potassio, mediante la tipica colorazione roseo[3]-violetta che i sali di questo elemento impartiscono alla fiamma di un becco di Bunsen o alla semplice fiamma del gas[3].
La colorazione gialla del sodio, che è sempre presente nella silvite in piccole quantità, può tuttavia spesso mascherare questo effetto: si consiglia pertanto di osservare la fiamma attraverso un vetro azzurro al cobalto, che ha la proprietà di assorbire la luce gialla.
Ad un esame più sommario, si può notare che la silvite è più plastica del salgemma: se dei pezzetti molto piccoli vengono premuti tra due pezzetti di vetro, si osserva che il minerale tende a schiacciarsi come la cera, mentre il salgemma si riduce in polvere sempre più fine.
John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh, Monte C. Nichols, Sylvite, in Handbook of Mineralogy, Chantilly, VA 20151-1110, Mineralogical Society of America.
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