A Carlo Alberto spettava il titolo di re in riferimento al Regno di Sardegna. In realtà lo Stato non solo aveva come capitale Torino, ma aveva in Piemonte l'assoluta centralità degli interessi. Si coniò, pertanto, il termine Subalpino per indicare la nuova realtà politica.
Il nome Senato Subalpino, inoltre, richiama quello della Repubblica Subalpina, che ebbe una vita effimera sotto Napoleone: nata nel giugno 1800, già nel marzo del 1801 era stata inglobata totalmente dentro il sistema amministrativo e militare francese per cessare, anche formalmente, nel 1802.
Storia
Il Senato subalpino del Regno di Sardegna si riunì a Torino dal 1848 al 1861, come espressione di una fase monarchico-costituzionale.
Lo Statuto albertino (che era una Carta Concessa dal sovrano, non una Costituzione in senso stretto) prevedeva per quello che riguarda il potere legislativo, un sistema bicamerale:
una Camera elettiva (la Camera dei deputati).
un Senato composto da membri nominati a vita dal Re.
Il re poteva scegliere i senatori nell'ambito di 21 categorie elencate dallo Statuto:
I Membri ordinarii del Consiglio superiore d'Istruzione pubblica, dopo sette anni di esercizio
Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria
Le persone, che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione de' loro beni, o della loro industria
L'età minima era 40 anni.
Facevano parte di diritto del Senato i principi della famiglia reale, che vi entravano al compimento del ventunesimo anno d'età, ma acquisivano il diritto di voto solo dopo aver compiuto 25 anni.
Il presidente del Senato, così come i vice-presidenti erano nominati dal Re. Il primo presidente del Senato subalpino fu il conte Gaspare Coller, di Cuneo, presidente di cassazione, nominato il 3 maggio 1848.
Lo Statuto aveva istituito una monarchia costituzionale pura, nella quale, cioè, il potere esecutivo spettava al re che lo esercitava tramite un Governo da lui nominato e che rispondeva solo a lui.
Ben presto, soprattutto per merito di Camillo Benso di Cavour, il ruolo del Parlamento divenne fondamentale.
Il Senato, da principio era essenzialmente su posizioni conservatrici, sempre schierato in difesa delle prerogative reali, anche in forte contrasto con la Camera dei deputati.
Il Governo iniziò, allora, il ricorso alla nomina di senatori favorevoli al nuovo corso politico: si coniò, per indicare questo fenomeno, il termine "infornate". Cavour, nei suoi otto anni di Governo, propose la nomina di ben 158 senatori.
Secondo il modello inglese, le attribuzioni legislative della Camera alta non differivano da quelle della Camera elettiva, ma le leggi relative all'imposizione di tributi o all'approvazione dei bilanci dovevano essere esaminate prima dalla Camera dei deputati.
Il Senato svolgeva anche la funzione di Alta Corte di Giustizia per giudicare i crimini di alto tradimento e di attentato alla sicurezza dello Stato, nonché i Ministri accusati dalla Camera dei deputati. In tali casi il Senato non si configurava quale organo politico, ma giurisdizionale.
Come conseguenza della Seconda Guerra di Indipendenza la Lombardia fu unita al regno Sabaudo nel 1859 e poi gradualmente le altre regioni dell'Italia Centro settentrionale; dopo l'impresa dei Mille, anche l'ex Regno delle due Sicilie.
Per adeguarsi alla nuova situazione tra il 23 gennaio 1860 e il 7 febbraio 1861, in imminenza dell'inaugurazione, avvenuta il 18 febbraio, dell'ottava legislatura, si verificò l'immissione oltre che di nuovi senatori piemontesi e sardi, anche di lombardi, emiliani, romagnoli, toscani, marchigiani, umbri, napoletani e siciliani. Con le nuove nomine, la composizione del Senato arrivò a 219 membri.
Il Senato, diventato Senato del Regno (Italia), continuò a riunirsi nella sede del Senato subalpino.