Compie la propria formazione a Baghdad, diplomandosi nel 1975 presso l'Istituto di Belle Arti. Nella capitale irachena avvengono anche le sue prime esposizioni, collettive e personali. Nel 1975 si trasferisce a Firenze per frequentare l'Accademia di Belle Arti: vi si diploma in scultura nel 1979. In Toscana continua la propria attività espositiva con mostre personali e collettive. Dal 1981 si trasferisce nella Svizzera Italiana, con studio a Besazio. Tra il 2006 e il 2015 vive e lavora fra Parigi e Atene. Dal 2018 ha lo studio a Genova e a Lugano. Ha partecipato a varie mostre collettive e personali, in Gallerie e Musei di differenti città svizzere ed europee. Sue personali si tengono, tra le altre, alla Galleria am Züriberg di Zurigo (1986), alla Galleria Verena Müller di Berna (1987), alla Galleria Kara di Ginevra (1989), alla Cité Internationale des Arts di Parigi (1989), al Museo Epper di Ascona (1991), al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1992), al Castelgrande di Bellinzona (1993), alla Galleria Bambaia di Busto Arsizio (1993, 1996, 2010), alla Galleria Koenart di Watou (Belgio, 1997), alla Galleria Matasci di Tenero (1997, 2012), alla Galleria Devoto di Genova (1999), allo Spazio-Teatro di Chiasso (2001), a Villa Rufolo di Ravello (2002), al Museo d'Arte di Mendrisio (2003-2004), al Centro Culturale Svizzero di Milano (2004), al Museoteatro della Commendadi Prè di Genova (2011), al Museo Archeologico di Finale Ligure (2012), al Museo d'Arte di Appenzello (2017, 2020), allo Spazio-Laboratorio d'Arte Salita San Francesco di Genova (2019-2020).
Oltre a sculture di media e piccola dimensione, l'artista realizza opere a carattere monumentale di pubblica fruizione, tra l'altro a Bellinzona, Chiasso, Lugano, Genestrerio, Mendrisio.
Bibliografia
1979. G. Lombardi, testo in catalogo, Palazzo Strozzi, Firenze.
1980. G. Casanuovi, testo in catalogo, Galleria Le Colonnine, Firenze.
1982. G. Macconi in Selim Abdullah, Galleria del Mosaico, Chiasso.
1983. J. Soldini in Selim Abdullah: Disegni e tecniche miste (1982-83), Galleria l'Immagine, Mendrisio.
1985. Mario De Micheli in Selim Abdullah, Sculture e disegni (1983-85), Galleria Pro Arte, Lugano.
1986. C. Wolf, testo in catalogo, Galerie am Züriberg, Zurigo.
1988. G. Bruno in Selim Abdullah: Disegni e sculture, Quaderni di Biolda di Tesserete, Biolda di Tesserete.
1991. P. Bellasi, S. Soldini in Selim Abdullah: Sculture e disegni, Museo Epper, Ascona.
1992. G. Bruno in Selim Abdullah: Sculture e disegni, Palazzo dei Diamanti, Ferrara.
1993. C. Cerritelli, Intrigo della figura, il corpo della scultura, in Selim Abdullah: Sculture e disegni (1990-92), Galleria Bambaia, Busto Arsizio.
1993. M. Bianchi, Lingue e titoli di Selim: ‘dalle ceneri’; P. Del Giudice, Qualità della materia e dello spazio in Selim Abdullah; C. Cerritelli, Dialogo con Selim Abdullah, in Selim Abdullah: Sculture e disegni, Castelgrande di Bellinzona, Bellinzona.
1994. R. Chiappini in Selim Abdullah: Sculptures et Dessins, Galerie Kara, Ginevra.
1994. M. De Micheli, Le spoglie d'Oriente, in Selim Abdullah: Opere recenti, Galleria La Colomba, Lugano.
1997. M. Bignardi, Le “carte” di Selim, Mecenate, Lucera.
1997. S. Soldini, Gesprekken met Selim Abdullah, in Selim Abdullah, Galleria Koenart, Watou (Belgio).
1997. G. Pozzi, Per Selim Abdullah; S. Acatos, Tout doit revenir à la terre; P. F. Althaus, Selim Abdullah, in Selim Abdullah: Opere (1994-97), Galleria Matasci, Tenero.
1999. G. Grillo, Tracce, in Selim Abdullah: Sculture e disegni, Galleria Devoto, Genova.
2001. S. Acatos, Le temps de la forme humaine; M. Bignardi, Nel corpo di Arcadio; D. Lucchini, Tra visibile e invisibile. La scultura (e la pittura) come simulacro, in Selim Abdullah: Terre e città si perdono lontano, Spazî Cinema-Teatro, Chiasso.
2002. M. Bignardi, Una sagoma nascosta nella memoria, in Selim Abdullah: Luoghi ritrovati, Villa Rufolo, Ravello (Salerno).
2003. Adonis, Scolpire il corpo del mondo; P. Di Stefano, La terra che si accende. Cose e frasi rubate nell’atelier di Selim; S. Soldini, Attorno all’opera di Selim; G. Curatola, Selim: Pellegrino dei Classici, Museo d’Arte di Mendrisio, Mendrisio.
2004. D. Ambrosioni, Selim. Sillabario genealogico; C. Gatti, L’arte di Selim fra grafica e scultura; D. Lucchini, Selim, in Selim: Corpi e luce, corpi e sillabe, Centro Culturale Svizzero – Pro Helvetia, Milano.
2005. C. Moro, Chiasso e l’arte della scultura; P. Belli, Selim. Il corpo e il tempo della città; D. Dmbrosioni, Sculture di Selim sul nuovo Corso di Chiasso: ideale incontro tra scultura e città; M. Nicolao, Le Erme di Chiasso, in Selim: Cinque sculture per la città di Chiasso: Il tempo, La natura, La terra, Il poeta, Il tempo in città, Città di Chiasso, Chiasso.
2009. O. Bernasconi, Io sono la porta; M. Botta, La porta bronzea di Selim Abdullah per la Chiesa di Genestrerio; G. Curatola, Del “quarto vuoto”, ovvero il tempo del deserto; G. Rotondi Terminiello, B. Antonio Ab. dictatum: segno e forma in un’iconografia sacra, in La porta bronzea di Selim Abdullah per la Chiesa di Genestrerio, Silvana Editoriale, Milano.
2011. G. Rotondi Terminiello, Il dinamismo della materia nei disegni di Selim Abdullah; F. Durgeon, La poésie de la matière, in Selim Abdullah: Questa terra, Silvana Editoriale, Milano.
2011. G. Rotondi Terminiello, Premessa per i visitatori (e non solo); G. Bruno, Come andar per mare …; M. Marcenaro, La Commenda di Prè e la mostra di Selim, in Selim Abdullah: Come andar per mare pieno di pesci, Silvana Editoriale, Milano.
2012. G. Murialdo, Selim al Museo Archeologico del Finale; G. Rotondi Terminiello, Selim: il tempo della materia, in Selim Abdullah: Passo tra i passi (Tempo della materia), Silvana Editoriale, Milano.
2013. G. Feliciani, Contemplando il Crocifisso di Selim; G. Rotondi Terminiello, I Crocefissi di Selim, in Il Crocifisso di Selim nella chiesa arcipretale di Chiasso, Edizioni San Lorenzo, Lugano.
2019. R. Scotti, Mediterranea. Associazioni per Selim Abdullah, in Selim Abdullah: Mediterranea, Silvana Editoriale, Milano.