Sebastian Tromp nacque nel marzo del 1889, primo figlio di Cornelis Gerardus Tromp (in tedesco: Kornelius Gerhard Tromp), insegnante nei Paesi Bassi, e di Maria Catherina Lörper.[1] Sua madre proveniva da una famiglia tedesca espatriata, espulsa durante il Kulturkampf.[2]
Dal 1926 al 1929, Tromp insegnò come professore di latino, greco e teologia fondamentale presso il Theologicum dell'Ordine dei Gesuiti a Maastricht. Nello stesso anno fu trasferito presso la Pontificia Università Gregoriana[1], dove fino al 1965 fu docente di teologia fondamentale e storia della religioni[4].
Tromp attirò rapidamente l'attenzione e nel 1936 fu nominato consultore del Sant'Uffizio.[2] Già nel 1937 aveva intuito i rischi del nazismo, traducendo e riferendo l'enciclica Mit brennender Sorge del 1937 contro gli errori e i pericoli dello Stato nazionalsocialista. Nominato visitatore apostolico, si recò in visita dai professori dei principali seminari olandesi e dell'Università cattolica di Nimega (nel '39),[2] alla fine della Seconda guerra mondiale e nel 1955.[1] Lo scopo di queste visite era di esporre l'insegnamento delle proposizioni teologiche neomoderniste, in particolare quelle direttamente condannate nell'enciclica Pascendi dominici gregis del 1907. Egli subì alcune critiche per lo zelo con cui portò avanti questi esami.[1]
Tromp fu consigliere pontificio ed è considerato uno dei coautori dell'enciclica Mystici Corporis di Pio XII.[5][6][7] Poco tempo prima della pubblicazione dell'enciclica, Tromp diede alle stampe il volume intitolato De Spiritu Sancto anima corporis mystici[8] (Gregorian University Press, Roma 1935), unitamente ad un altro articolo seminale del teologo Louis Jean Bouyer del 1948, intitolato Où en est la théologie du Corps mystique?[9][10]
Sebbene i teologi progressisti disprezzassero la sua ortodossia dottrinale, non era un accademico privo di senso dell'umorismo e divenne un predicatore molto amato durante le riunioni annuali del seminario minore di Rolduc.[1] Ebbe anche una vera personalità pastorale, aiutando diverse coppie a ottenere l'annullamento dei loro precedenti matrimoni celebrati in Vaticano; anche gli annullamenti validi erano spesso respinti come empi e peccaminosi nella rigida atmosfera cattolica delle parrocchie olandesi prima del 1960.
Concilio Vaticano II
Al Concilio Vaticano II, Tromp prestò servizio come segretario della Commissione teologica preparatoria su specifica richiesta di papa Giovanni XXIII. Successivamente, fu membro della Commissione teologico-dottrinale diretta dal cardinale Alfredo Ottaviani[12] di cui fu segretario dalla fine di ottobre del 1963[13]. I suoi schemi preparatori furono accantonati, dopoché alcuni padri conciliari dell'Europa occidentale si appellarono a Roncalli per un dibattito libero e totale su tutte le questioni. Karl Rahner considerava Tromp un formidabile avversario teologico durante i dibattiti conciliari e affermava con delicatezza:
«[Tromp] pensava che i suoi schemi avrebbero avuto semplicemente bisogno della benedizione dei padri conciliari e che questo sarebbe stato il concilio. Ma tutti i suoi schemi scomparvero, non ne fu discusso nemmeno uno.»
(Rahner, Karl (1984), Bekenntnisse: Rückblick auf 80 Jahre (in German), Munich: Herold[14])
Fu anche membro di altre commissioni individuali, come quella mista che redasse la costituzione Dei verbum. Svolse un ruolo chiave nella formulazione subsistit in[15].
Tromp scrisse un diario conciliare in latino, redatto meticolosamente[16].
Ratzinger e Tromp
Tromp incontrò anche altri oppositori. Al Concilio, Karl Rahner fu affiancato da Joseph Ratzinger (il futuro Papa Benedetto XVI), Alois Grillmeier, Otto Semmelroth e Hans Küng, tutti collaboratori dei cardinali tedeschi Josef Frings di Colonia e Julius Döpfner di Monaco e Frisinga. Alcuni di loro si opposero agli schemi elaborati dalla commissione preparatoria di Ottaviani e Tromp, e quando il gruppo ottenne l'accantonamento di questi schemi, ciò significò che i Padri conciliari non avevano più alcuna base scritta di lavoro e, di conseguenza, che i vescovi non avevano alcuna struttura, strategia o agenda su cui fare affidamento.
Ratzinger si oppose a questa mossa radicale del gruppo di Rahner, ritenendo che essa facesse di fatto deragliare il Concilio.[senza fonte] Nelle sue memorie, egli presenta una visione equilibrata degli schemi di Tromp:
«[Il cardinale Joseph Frings] iniziò a inviarmi regolarmente [gli schemi] per avere le mie critiche e i miei suggerimenti per migliorarli. Naturalmente, ho avuto da ridire su alcune cose, ma non ho trovato motivi per un rifiuto radicale di ciò che veniva proposto. È vero che i documenti mostravano solo deboli tracce del rinnovamento biblico e patristico degli ultimi decenni, tanto che davano un'impressione di rigidità e ristrettezza per l'eccessiva dipendenza dalla teologia scolastica. In altre parole, riflettevano più il pensiero degli studiosi che quello dei pastori. tuttavia, devo dire che avevano un solido fondamento ed erano state elaborate con cura.»
(Ratzinger, Joseph (1998), Milestones: Memoirs 1927–1977, Ignatius Press, ISBN 0-89870-702-1[17])
Fu consigliere pontificio ed è considerato uno dei coautori dell'enciclica Mystici Corporis di Pio XII.
Mariologia
Prima del Concilio Vaticano II, Tromp si confrontò con Gabriele Roschini sul ruolo della Vergine Maria nel Corpo mistico di Cristo.
Roschini dimostrò che numerosi scrittori, a partire da Radulfus Ardens (†1200), usarono la metafora del "collo" per indicare il ruolo di Maria,[18] e che anche il riformatore protestante Giovanni Ecolampadio utilizzò questa immagine per descrivere Maria col titolo di Mediatrice di tutte le grazie: il collo fu usato nel corso dei secoli come allegoria della comunicazione vitale all'interno del corpo. Roschini citava Bernardino da Siena (morto nel 1444):
«Maria è il collo del nostro capo [Cristo], mediante il quale tutti i doni sono dati al suo Corpo mistico.»
Anche papa Pio X considerava il collo come l'immagine migliore, secondo quanto osservò nella sua enciclica Ad diem illum del 1904.[18]
Tromp, tuttavia, riteneva, che l'immagine migliore fosse il cuore, la parte superiore di tutti gli organi del corpo. In sua difesa, citò Tommaso d'Aquino e papa Leone XIII. Secondo Tromp, il cuore, essendo per tanti aspetti incomparabile con le altre parti del corpo, indicherebbe opportunamente il fatto che nessun membro della Chiesa può essere paragonato a Maria. Il cuore è consustanziale alla testa e al corpo, proprio come la natura umana di Maria partecipava della natura umana di Cristo e delle membra del suo Corpo. Tromp concludeva che, a causa del suo amore materno per Cristo e per tutte le membra del suo Corpo, ella merita di essere identificata con il cuore.[19]
Roschini si oppose in modo categorico. Secondo lui, il cuore ha influenza sulla testa e, data la natura divina di Cristo, che è immutabile, ciò è impossibile:
«Dopo avergli dato la natura umana, la Beata Vergine non ha alcun influsso su Cristo come capo della Chiesa.»
(Bodem, Anton (1988), In Mystischer Leib, in Marienlexikon[19])
Nella Mystici corporis, Pio XII evitò la questione, chiamando Maria semplicemente "Madre" del Corpo mistico. Scrisse che era già madre del Capo e sotto la croce fu chiamata madre di tutte le sue parti.[19]
Pubblicazioni (selezione)
De Romanorum piaculis. Leiden 1921 (dissertazione in filologia classica). OCLC245825686
De revelatione christiana. Rom 1929.
De Sacrae Scripturae inspiratione. Rom 1930.
De Spiritu Sancto, anima Corporis Mystici. Rom 1932.
De corpore Christi mystico et actione catholica ad mentem S. Ioannis Chrysostomi. Rom 1933.
S. Roberti Bellarmini liber de locis communibus. Rom 1935.
Actio catholica in corpore Christi. Rom 1936.
Corpus Christi quod est Ecclesia. 4 Bde. Rom 1937–1972.
S. Roberti Bellarmini opera oratoria postuma. 11 Bde. Rom 1942–1969.
^ Massimo Faggioli, Tromp, a cura di Michael Quisinsky/Peter Walter, collana Personenlexikon zum Zweiten Vatikanischen Konzil, Freiburg, Herder, 2012, p. 275, ISBN978-3-451-30330-2.
^Étienne Fouilloux: Die vor-vorbereitende Phase (1959–1960). Der langsame Gang aus der Unbeweglichkeit. In: Giuseppe Alberigo (Hrsg.), Klaus Wittstadt (Hrsg. der deutschen Ausgabe): Geschichte des Zweiten Vatikanischen Konzils, Bd. 1: Die katholische Kirche auf dem Weg in ein neues Zeitalter. Die Ankündigung und Vorbereitung des Zweiten Vatikanischen Konzils (Januar 1959 bis Oktober 1962). Matthias-Grünewald-Verlag, Mainz / Peeters, Leuven 1997, ISBN 3-7867-1946-2, S. 61–187, 'ivi p. 174.
^Joseph A. Komonchak: Der Kampf für das Konzil während der Vorbereitung (1960–1962). In: Giuseppe Alberigo (Hrsg.), Klaus Wittstadt (curatore dell'edizine tedesca): Geschichte des Zweiten Vatikanischen Konzils, Bd. 1: Die katholische Kirche auf dem Weg in ein neues Zeitalter. Die Ankündigung und Vorbereitung des Zweiten Vatikanischen Konzils (Januar 1959 bis Oktober 1962). Matthias-Grünewald-Verlag, Mainz / Peeters, Leuven 1997, S. 189–401, hier S. 256.
(NL) J.T.P. Barten, Tromp, Sebastiaan Peter Cornelis (1889–1975), in Biografisch Woordenboek van Nederland, Instituut voor Nederlandse Geschiedenis, 13 marzo 2008. URL consultato il 18 giugno 2010. (1a ed. ne 1979)
Anton Bodem, In Mystischer Leib, in Marienlexikon, 1988.
(DE) Karl Rahner, Bekenntnisse: Rückblick auf 80 Jahre, Munich, Herold, 1984.
Joseph Ratzinger, Milestones: Memoirs 1927–1977, Ignatius Press, 1998, ISBN0-89870-702-1.
Jan Barten SJ: Tromp, Sebastiaan Peter Cornelis (1889–1975). In: Biografisch Woordenboek van Nederland. Band 1. Huygens ING, Den Haag 1979, S. 594 f. (copia online, 2013).
Jan Barten (†): Tromp, Sebastiaan Peter Cornelis. In: Charles E. O’Neill, Joaquín María Domínguez (Hrsg.): Diccionario histórico de la Compañía de Jesús. Band 4. Universidad Pontificia Comillas, Rom/Madrid 2001, ISBN 84-8468-040-1, S. 3842 f.
Stefano Alberto: Tromp, Sebastian. In: Walter Kasper (Hrsg.): Lexikon für Theologie und Kirche. 3. Auflage. Band 10. Herder, Freiburg im Breisgau 2001, Sp. 268.
Massimo Faggioli: Tromp, Sebastian, SJ (1907). In: Michael Quisinsky, Peter Walter (Hrsg.): Personenlexikon zum Zweiten Vatikanischen Konzil. Herder, Freiburg im Breisgau 2012, ISBN 978-3-451-30330-2, S. 274 f.
Ulteriori letture
Avery Dulles, From Ratzinger to Benedict, febbraio 2006. Ospitato su First Things.