Nel 1950 viene assunto dalla sede torinese della RAI per l'avvio della TV sperimentale. Dal 1952 al 1956 è sceneggiatore presso il Servizio Prosa TV, nella sede di Milano, diretto da Carlo Terron: in questa veste cura gli adattamenti televisivi di Resurrezione (Lev Tolstoi), Il fantasma del castello (Oscar Wilde) e Una domanda di matrimonio (Anton Čechov). Dal 1956 al 1960 è impiegato a Torino come programmista per le trasmissioni culturali Rai.
Dal 1960 al 1962 è redattore delle pagine torinesi de l'Unità e della Terza pagina nazionale. Nel 1964 è responsabile della commissione culturale del PCI di Torino. Dal 1966 al 1970, con Giorgio Zampa, lavora nella redazione milanese della Casa Editrice De Donato come prefatore ed editor per le collane I rapporti e I dissensi e inoltre come curatore di romanzi, saggi, opere teatrali e pamphlet (tra queste Il Maestro e Margherita e tutto il teatro di Michail Bulgakov, la Quarta Prosa di Osip Mandelstam, La rivolta delle cose di Lev Lunc, Viaggio sentimentale di Viktor Sklovskij e Lutero contro Erasmo di Franco Cordero).
Dal 1970 al 1973 per la RAI e su commissione di Angelo Romanò, scrive insieme a Vittorio Sermonti i testi per la sceneggiatura televisiva de' : I negoziati di Brest Litovsk, Marco Aurelio, I commentarii di Cesare “La guerra di Gallia”.
Nel 1972 è redattore del quindicinale “Nuovasocietà” periodico del quale assume la direzione nel 1976, nominato da Diego Novelli (incarico che manterrà fino al 1983, quando la testata viene chiusa). Dal 1975 al 1978 è consulente culturale del Teatro Stabile di Torino, caldeggia ed ottiene la nomina di Mario Missiroli a direttore artistico del Teatro. Tra il 1979 e il 1985 collabora alla Terza pagina dell'Unità, sotto la direzione di Alfredo Reichlin e scrive anche su L'Espresso diretto da Livio Zanetti.
Dal 1985 al 1996 scrive sul Corriere della Sera come editorialista nonché elzevirista ed opinionista della Terza pagina (i direttori di quegli anni sono Piero Ostellino, Ugo Stille e Paolo Mieli). Dal 1992 al febbraio 1996 è titolare di una rubrica settimanale del magazine del Corriere della SeraSette, nello stesso periodo è anche editorialista ed inviato dell’Europeo, diretto da Lanfranco Vaccari.
Dal 2004 al 2006 è opinionista de La Repubblica di Torino (titolare della rubrica settimanale “Le idee”); dal 2006 al 2008 diventa editorialista de Il Secolo XIX diretto da Lanfranco Vaccari.
Intellettuale inquieto, anticonformista e appassionato di politica, si iscrive negli anni Cinquanta al PCI che lascia dopo molti contrasti nel 1983.
Intravede nel PSI di Craxi dei primi anni Ottanta una buona proposta politica per la modernizzazione del paese. Una prospettiva che viene però avvilita e vanificata dalla pratica del partito e dai gravi episodi di malcostume culminati con la crisi della Prima Repubblica e Tangentopoli.
Nel 1994 si avvicina al movimento referendario di Mariotto Segni ed infine, nel 1996, partecipa alla Convenzione dei liberali promossa da Marco Taradash (il cosiddetto Gruppo dei Professori) e accetta la candidatura al Senato proposta da Silvio Berlusconi; nel 1996 viene eletto in un collegio uninominale nella lista del Polo delle Libertà[1] Nel 1998 abbandona il Gruppo di Forza Italia e si iscrive al Gruppo misto con Rinnovamento Italiano di Lamberto Dini. Nel 2001 viene candidato ed eletto alla Camera nella lista dell'Ulivo per La Margherita ma si iscrive al gruppo parlamentare dei PdCI per consentire loro di raggiungere il numero minimo di componenti necessario per la costituzione del Gruppo alla Camera[2]. In entrambe le legislature è membro della Commissione Affari Esteri.
Nell’infanzia vive con il padre Felice Vertone (ufficiale degli alpini morto in Russia nel 1943), la madre Alessandra Grimaldi, la zia materna Maria Grimaldi, e le due sorelle gemelle Adriana e Renata.
Nel 1979 sposa Rosalba Bertolini (detta Beo) con la quale, da quel momento, condivide tutta la vita.
Giulio Ferrario – Il costume antico e moderno (Ed. U. Allemandi 1992)[91]
Vari - L'avenir de l'Almagne - L'unità tedesca. Ipoteche del passato ed ambizioni future (Editions Universitaires Fribourg Suisse 1991), ISBN 2-8271-0585-3[92]
Michael Walzer - L'intellettuale militante (Prefazione) (Società editrice Il Mulino 1991)[93]