Roselyne Bachelot

Roselyne Bachelot
Roselyne Bachelot nel 2014

Ministro della cultura
Durata mandato6 luglio 2020 –
16 maggio 2022
PresidenteEmmanuel Macron
Capo del governoJean Castex
PredecessoreFranck Riester
SuccessoreRima Abdul-Malak

Ministro della solidarietà e della coesione sociale
Durata mandato14 novembre 2010 –
16 maggio 2012
PresidenteNicolas Sarkozy
Capo del governoFrançois Fillon
PredecessoreEric Woerth
SuccessoreMarisol Touraine

Ministro della salute e dello sport
Durata mandato18 maggio 2007 –
13 novembre 2010
PresidenteNicolas Sarkozy
Capo del governoFrançois Fillon
PredecessorePhilippe Bas
SuccessoreXavier Bertrand

Ministro dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile
Durata mandato6 maggio 2002 –
31 marzo 2004
PresidenteJacques Chirac
Capo del governoJean-Pierre Raffarin
PredecessoreYves Cochet
SuccessoreSerge Lepeltier

Deputata francese
Durata mandato13 giugno 1988 –
7 giugno 2002
PredecessoreProporzionale per dipartimento
SuccessoreRené Bouin

Durata mandato19 giugno 2002 –
18 luglio 2002
PredecessoreRené Bouin
SuccessoreRené Bouin

Durata mandato20 giugno 2007 –
19 luglio 2007
PredecessoreRené Bouin
SuccessorePaul Jeanneteau
LegislaturaIX, X, XI, XII, XIII
(Quinta Repubblica)
Gruppo
parlamentare
IX, X, XI: RPR
XII, XIII: UMP
Sito istituzionale

Consigliere regionale dei Paesi della Loira
Durata mandato21 marzo 1986 –
25 luglio 2007
SuccessoreJacques Beline
CircoscrizioneMaine e Loira

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 2004 –
17 maggio 2007
SuccessoreÉlisabeth Morin
LegislaturaVI
CircoscrizioneCircoscrizione Francia occidentale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoUMP (2002-2012)
In precedenza:
RPR (1982-2002)
Titolo di studioDottorato di ricerca in farmacia
UniversitàUniversità di Angers

Roselyne Bachelot nata Narquin (Nevers, 24 dicembre 1946) è una politica francese.

È ministra della cultura nel governo del primo ministro Jean Castex dal luglio 2020 al maggio 2022.

In passato è stata ministra della solidarietà e della coesione sociale e ha aderito all'Unione per un Movimento Popolare, che faceva parte del Partito Popolare Europeo.

Primi anni e formazione

Bachelot è nata come Roselyne Narquin il 24 dicembre 1946 a Nevers, in Francia.[1] Suo padre, Jean Narquin, era un partigiano e deputato gollista, e sua madre Yvette Le Du, nativa di Gourin; entrambi i genitori erano dentisti. Ha un fratello, Jean-Yves Narquin, che si è candidato al Parlamento europeo come membro del Fronte nazionale nel 2015.[2]

Bachelot ha conseguito un dottorato in farmacia.[1]

Carriera politica

Deputata all'Assemblea nazionale

Dal 1988 al 2002 e di nuovo nel 2007, Bachelot è stata deputata all'Assemblea nazionale, in rappresentanza del primo collegio elettorale del Maine-et-Loire. In quel periodo ha fatto parte della commissione per gli affari culturali.[1]

Europarlamentare

Dal 2004 al 2007 Bachelot è stata europarlamentare nel collegio Francia occidentale. È stata membro della commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo. È stata anche sostituta alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, membro della delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese e sostituta della delegazione per le relazioni con Israele.

Carriera di governo

Dal 2007 al 2010 Bachelot è stata ministra francese per la salute e lo sport. Poiché i ministri francesi non possono essere europarlamentari, è stata costretta a rinunciare al suo seggio al Parlamento europeo.

Durante la sua carica di ministro, Bachelot ha seguito l'introduzione del previsto divieto di fumare in ristoranti, bar, discoteche, casinò e altre attività commerciali a partire dal 2008.[3] Inoltre, ha consigliato cautela sull'uso eccessivo di telefoni cellulari, soprattutto da parte dei bambini.[4] Sempre nel 2008, ha approvato pubblicamente la legge proposta da Valérie Boyer che avrebbe reso la promozione della dieta estrema un crimine punibile fino a due anni di carcere e una multa di circa 45.000 euro;[5] la proposta di legge fu approvata all'Assemblea, ma fu respinta dal Senato.[6] Ha anche incoraggiato l'Assemblea nazionale francese a cambiare l'età legale per acquistare alcolici in Francia, alzandola da 16 a 18 anni; la nuova legge è entrata in vigore nel luglio 2009.[7][8]

Nel 2009 Bachelot ha ordinato 94 milioni di vaccini da Sanofi Pasteur, GlaxoSmithKline, Novartis e Baxter International per il governo francese a un costo di 869 milioni di euro (e un'opzione su 34 milioni di vaccini aggiuntivi nel 2010) per combattere il virus dell'influenza H1N1; tuttavia, meno del 10% della popolazione francese (circa 6 milioni di persone) era stato vaccinato entro la fine dell'inverno. In seguito ha annullato oltre la metà dei vaccini antinfluenzali ordinati, nel tentativo di evitare le critiche per aver prenotato troppe dosi.[9]

Nel giugno 2010 Bachelot ha fatto notizia quando ha ridotto in lacrime alcuni giocatori della nazionale di calcio francese dopo una sconfitta per 2-1 contro il Sudafrica nella Coppa del Mondo FIFA 2010. Incontrando la squadra, ha accusato i giocatori di rovinare l'immagine della Francia e ha definito il loro comportamento un "disastro morale".[10]

Nel novembre 2010 Bachelot è stata nominata Ministro degli affari sociali insieme a Marie-Anne Montchamp e Claude Greff nel terzo governo François Fillon. Avrebbe dovuto occuparsi della riforma del sistema sanitario pubblico per gli anziani, ma, a causa delle restrizioni di bilancio rese necessarie dalla recessione globale iniziata nel 2008, ha dovuto abbandonare qualsiasi progetto di riforma. Dopo la vittoria di François Hollande alle elezioni presidenziali francesi nel 2012, è stata sostituita da Marisol Touraine. Ha annunciato che avrebbe sostenuto l'ex primo ministro François Fillon alla presidenza dell'Unione per un movimento popolare.

Carriera successiva

Roselyne Bachelot nel 2009

Dal 2012 Bachelot ha collaborato all'adattamento francese del programma televisivo The View insieme all'ex conduttrice di telegiornale Laurence Ferrari e altri.

Nel marzo 2016 Bachelot ha commentato l'infortunio di Rafael Nadal nel 2012-2013 affermando: "Si sa più o meno che il famoso infortunio di Rafael Nadal che l'ha tenuto lontano dalle competizioni per sette mesi è certamente dovuto a un controllo positivo".[11] In risposta Nadal ha citato in giudizio Bachelot per i suoi commenti nell'aprile 2016.[12] La causa è stata vinta da Nadal nel novembre 2017 con Bachelot condannata a pagargli 12.000 euro.[13]

Nel 2016, in un editoriale pubblicato da Le Journal du Dimanche, Bachelot e altre sedici donne di alto profilo provenienti da tutto lo spettro politico - tra cui Élisabeth Guigou, Christine Lagarde, e Valérie Pécresse - hanno espresso il proprio impegno pubblico per rendere note “tutte le osservazioni sessiste, i gesti e i comportamenti inappropriati".[14]

Alla vigilia della Giornata internazionale della donna del 2018, Bachelot - insieme a Marlène Schiappa e altri - è apparsa in una rappresentazione dei Monologhi della vagina di Eve Ensler al teatro Bobino di Parigi.[15]

Ritorno alla politica

Il 6 luglio 2020 Bachelot è stata nominata Ministro della Cultura nel governo del Primo Ministro Jean Castex, sotto la presidenza di Emmanuel Macron. Durante il suo mandato, ha supervisionato gli sforzi per stabilizzare la situazione finanziaria di musei, cinema e teatri colpiti da misure di salute pubblica durante la pandemia di COVID-19 in Francia.[16]

Altre attività

  • Vicepresidente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto francese per gli affari internazionali e strategici (IRIS).[17]

Posizioni politiche

Bachelot è una sostenitrice di lunga data del matrimonio tra persone dello stesso sesso e aveva sfidato le posizioni del suo partito del tempo parlando all'Assemblea a favore dell'approvazione dei PACS nel 1999.[18]

Nel 2005 Bachelot è stata uno dei pochi politici di spicco che ha difeso rapidamente e pubblicamente il tentativo di Ségolène Royal di candidarsi - prima donna nella storia francese a farlo con fondate possibilità di vittoria - alle elezioni presidenziali del 2007[19] e ha denunciato i commenti sessisti rivolti a Royal.[20]

Nel 2012 Bachelot ha sostenuto con successo la posizione di due organizzazioni femministe francesi, "Osez le féminisme!" ("Abbiate il coraggio di essere femminista!") e "Les Chiennes de Garde" (Le cagne da guardia), con il primo ministro François Fillon che successivamente ha ordinato di abolire la forma "mademoiselle " - cioè "signorina" - dai formulari e dai documenti ufficiali in tutta la Francia.[21]

Vita privata

Bachelot è sposata con Jacques Bachelot.[2] Suo cognato, François Bachelot, è stato deputato all'Assemblea nazionale dal 1986 al 1988 come membro del Fronte nazionale.

Incarichi politici

Funzioni governative

  • Ministra della solidarietà e della coesione sociale: 2010-2012.
  • Ministra della salute, della gioventù e dello sport: 2007-2010.
  • Ministra dell'ambiente, dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile: 2002-2004.

Mandati elettorali

Parlamento europeo

Assemblea nazionale francese

Consiglio regionale

  • Vicepresidente del Consiglio regionale dei Paesi della Loira: 2001–2004.
  • Consigliere regionale dei Paesi della Loira: eletta nel 1986 e rieletta nel 1992, 1998, 2004. Dimessasi nel 2007.

Consiglio generale dipartimentale

Radio

  • Dal 2014: Les pieds dans le plat su Europe 1
  • Dall'autunno 2015: Les Grosses Têtes su RTL

Note

  1. ^ a b c National Assembly: Roselyne Bachelot, su assemblee-nationale.fr.
  2. ^ a b Alexandre Boudet, Le frère de Roselyne Bachelot candidat FN aux européennes, su The Huffington Post, 22 aprile 2014.
  3. ^ Elaine Sciolino, Even France, Haven of Smokers, Is Clearing the Air, su Financial Times, 3 gennaio 2008.
  4. ^ Astrid Wendlandt, France warns against excessive mobile phone use, su Reuters, 2 gennaio 2008.
  5. ^ Doreen Carvajal, French legislators approve law against Web sites encouraging anorexia and bulimia, su International Herald Tribune, 15 aprile 2008.
  6. ^ Steven Erlanger, Point, Shoot, Retouch and Label?, su The New York Times, 2 dicembre 2009.
  7. ^ France to raise the legal drinking age to 18, Google, 10 marzo 2009. URL consultato il 30 maggio 2011.
  8. ^ (FR) Article L3342-1 - Code de la santé publique, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 30 maggio 2011.
  9. ^ Thierry Leveque e Noelle Mennella, France cancels 50 million flu shot orders, su Reuters, 4 gennaio 2010.
  10. ^ Jeré Longman, Loss Completes France's Dishonor, su New York Times, 22 giugno 2010.
  11. ^ (FR) Quand Roselyne Bachelot agace en accusant Rafael Nadal de se doper.
  12. ^ Simon Briggs, Rafael Nadal sues former French sport minister Roselyne Bachelot over doping claims, in The Daily Telegraph, 25 aprile 2016. URL consultato il 4 giugno 2020.
  13. ^ (EN) Nadal: date set for tennis ace's lawsuit against Bachelot.
  14. ^ Kim Willsher, French former ministers launch attack on sexism in politics, in The Guardian, 15 maggio 2016.
  15. ^ Anne-Sylvaine Chassany, Agent provocateur: Marlène Schiappa wages France's gender war, in Financial Times, 16 marzo 2018.
  16. ^ Dominique Vidalon (11 dicembre 2020) Reuters.
  17. ^ Board of Directors, su French Institute for International and Strategic Affairs (IRIS).
  18. ^ Thibaut Le Gal, Roselyne Bachelot sur le Pacs: "Cette bataille des idées, je l’ai finalement gagnée", su 20 Minutes, 15 novembre 2014.
  19. ^ Katrin Bennhold, She thinks a woman's place is in the Elysée, su New York Times, 30 settembre 2005.
  20. ^ Katrin Bennhold and Judy Dempsey, Upcoming meeting highlights Merkel and Royal's differences, su International Herald Tribune, 5 marzo 2007.
  21. ^ Scott Sayare, ‘Mademoiselle’ Exits Official France, su Financial Times, 22 febbraio 2012.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Ministro della cultura Successore
Franck Riester 6 luglio 2020 – 16 maggio 2022 Rima Abdul-Malak

Predecessore Ministro della solidarietà e della coesione sociale Successore
Eric Woerth 14 novembre 2010 – 16 maggio 2012 Marisol Touraine

Predecessore Ministro della salute e dello sport Successore
Philippe Bas 18 maggio 2007 – 13 novembre 2010 Xavier Bertrand

Predecessore Ministro dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile Successore
Yves Cochet 6 maggio 2002 – 31 marzo 2004 Serge Lepeltier
Controllo di autoritàVIAF (EN79152437 · ISNI (EN0000 0001 2141 1245 · LCCN (ENno99079532 · GND (DE12426168X · BNF (FRcb13528462f (data)