Arnaldi entrò a Radio Monte Carlo fondata da Noel Coutisson nel 1967 dopo un provino con Herbert Pagani, esordendo in onda il 13 dicembre e trasmettendo quotidianamente dalle 7.00 alle 12.00. Rimase a Radio Monte Carlo fino al 1988. Dotato di una timbro simile a quello di Herbert Pagani, era estroso e preparato musicalmente.
Conoscitore della canzone francese e della musica internazionale, la domenica mattina negli anni settanta e inizio anni ottanta, insieme a Bruno Longhi, commentava l'anteprima del campionato di calcio italiano. Per molto tempo Radio Monte Carlo fu identificata con la sua voce. "Robertino", come venne soprannominato, diventò il prototipo del "conduttore dalla lingua sciolta e dalla parlata improvvisata".[1]
Tra le trasmissioni di maggior successo si ricordano Fate voi stessi il vostro programma, basato su dediche e richieste, Regioniamoci sopra e Il Rally di Radio Monte Carlo, durante il quale gli ascoltatori ponevano quesiti al conduttore. Robertino fu inoltre autore di una celebre intervista a Fabrizio De André; fu proprio grazie al cantautore genovese che poté incidere per l'etichetta "Produttori Associati" il suo primo album prodotto da Roberto Dané, Il sogno e la parola (con una nota di Guido Ceronetti). Ne seguirono altri quali E navigò, e navigò e Innamorarmi perché no ma con scarso rilievo. Arnaldi fu anche uno dei fondatori nonché il primo presentatore del Premio Tenco, organizzato dal 1974 a Sanremo dal Club Tenco.
A causa di problemi fisici (disturbi alle corde vocali con conseguente intervento chirurgico) e lavorativi (disaccordi con gli Hazan, proprietari del marchio "RMC", che decisero di "rifondare" RMC non trovando il consenso di Roberto, propenso sì a un miglioramento ma nel puro stile radiomontecarlino) il suo contratto non venne rinnovato, con disappunto di alcuni ascoltatori di RMC. Successivamente lavorò a Radio Fiesole, Radio Blu, Radio Liguria Uno, Radio 103 e Radio National 102 Sanremo. Coi suoi venti anni di permanenza presso l'emittente monegasca stabilì un record che sarà battuto solo da Luisella Berrino, sua collega, rimasta a RMC senza interruzione dal 1970 al 2015.
Morì il 29 febbraio 2012 presso la Clinica Les Sources di Nizza, dove era ricoverato da circa due mesi; come da volontà le sue ceneri furono disperse nelle acque antistanti la cittadina di St. Jean Cap Ferrat.[2]
Note
^Paolo Del Forno - Francesco Perilli, La radio, che storia!, Edizioni Larus Bergamo