Allievo e collaboratore di Jules Hardouin Mansart, assunse la direzione dei lavori lasciati in sospeso dal suo maestro.[1]
Robert de Cotte entrò nel 1687 nella Académie royale d'architecture ed assunse il ruolo di "Architetto del re" due anni dopo. Ma già in precedenza si era distinto assumendo la direzione della manifattura dei Gobelins, dal 1669.[1]
Lavorò assieme a Mansart per la realizzazione della cappella del castello di Versailles e alla Place Vendôme. Si occupò di numerosi progetti commissionati dalla alta nobiltà parigina. Nella capitale francese costruì un vasto numero di hôtel particulier, tra i quali l'hôtel des Mousquetaires, l'hôtel du Maine, l'hôtel d'Estrées, l'hôtel de Bourbon Condé, oltre al portale della chiesa di San Rocco e varie decorazioni all'interno di Notre-Dame.
De Cotte viene considerato un importante esponente di transizione tra il Classicismobarocco e quello Rococò, ed un caposcuola dello stile Reggenza, che cercò di esaltare la comodità e la raffinatezza anche nelle case comuni.[1]
(FR) Pierre Marcel, Inventaire des papiers manuscrits du cabinet de Robert de Cotte, premier architecte du roi, 1656-1735, et de Jules-Robert de Cotte, 1683-1767, conservés à la Bibliothèque nationale, Parigi, Honoré Champion éditeur, 1906.
(FR) Gérard Rousset-Charny, Cotte Robert de (1656-1735), in Dictionnaire des architectes, Parigi, Encyclopædia Universalis et Albin Michel, 1999, pp. 189-192.
(FR) Erwann Le Franc, Une œuvre oubliée de Robert de Cotte en Bretagne: l'abbaye cistercienne Notre Dame de Prières à Billiers, in Bulletin et mémoires de la Société polymathique du Morbihan, CXXXVIII, 2012, pp. 435-467.