Robert Pobožný (Tisovec, 30 maggio 1890 – Rožňava, 9 giugno 1972) è stato un vescovo cattolico slovacco.
Biografia
Robert Pobožný nacque a Tisovec il 30 maggio 1890 da Benjamín e Maria, nata Schmidt. Suo padre era un fonditore di ferro.
Frequentò il liceo a Rožňava e poi studiò teologia al Collegium Pazmanianum di Vienna.
Il 4 settembre 1913 fu ordinato presbitero. Nel 1915 conseguì il dottorato in teologia. Fu per un breve tempo cappellano a Gelnica e poi prestò servizio nella curia vescovile di Rožňava.
Dopo la disgregazione dell'Impero austro-ungarico e l'istituzione della Cecoslovacchia prese parte ai negoziati tra il governo cecoslovacco e la Santa Sede. Fece parte della commissione che preparò l'accordo Modus Vivendi. Esso fu siglato nel gennaio del 1928 tra la Santa Sede e la Cecoslovacchia e conteneva le disposizioni per l'adeguamento dei confini delle province ecclesiastiche e la nomina dei vescovi.[1]
Il 22 febbraio 1945, dopo la morte del vescovo Michal Bubnič, il capitolo dei canonici lo elesse vicario capitolare. Nel 1948, grazie anche all'esperienza acculata nelle trattative tra la Santa Sede e lo Stato, a nome dei vescovi della Slovacchia, partecipò agli incontri del comitato centrale del Fronte nazionale dei cechi e degli slovacchi, l'organo istituito per assumere il controllo dello Stato dopo la seconda guerra mondiale, a Praga.[1]
Ministero episcopale
Il 25 luglio 1949 papa Pio XII lo nominò amministratore apostolico di Rožňava e vescovo titolare di Neila. Ricevette l'ordinazione episcopale il 14 agosto successivo dall'arcivescovo metropolita di Olomouc Josef Karel Matocha, co-consacranti il vescovo di Spiš Ján Vojtaššák e l'eparca di Prešov Pavol Peter Gojdič.
Dopo che il governo comunista sciolse con la forza i seminari e gli ordini religiosi, il vescovo Pobožný ordinò segretamente diversi sacerdoti. Tra gli altri, il 29 settembre 1950 consacrò anche il gesuita Pavol Hnilica. Il 2 gennaio successivo lo ordinò vescovo. Questa consacrazione avvenne all'insaputa della Santa Sede all'interno delle cosiddette "facoltà messicane" e successivamente fu accettata senza riserve.
Le autorità comuniste gradualmente lo isolarono dai suoi sacerdoti e dai fedeli e alla fine fu confinato agli arresti domiciliari nel vescovado. Nel 1953, insieme ad altri vescovi cechi e slovacchi, fu internato a Myštěves, vicino a Nový Bydžov, e successivamente a Roželov, dove rimase fino al 1956.[1]
Partecipò alla seconda, alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Durante la sua permanenza a Roma informò per iscritto papa Paolo VI di avere ordinato vescovo Pavol Hnilica. Successivamente il pontefice confermò l'ordinazione e assegnò a Hnilica il titolo di Rusado.[1]
Tra il 1965 e il 1969, in qualità di presidente della Commissione liturgica slovacca, monsignor Róbert Pobožný contribuì in modo significativo all'introduzione della riforma liturgica nel paese. In Slovacchia il Novus Ordo Missae fu introdotto definitivamente a partire dal 30 novembre 1969, prima domenica di Avvento. La prima messa in lingua slovacca era stata celebrata il 10 novembre nella chiesa di San Francesco Saverio a Rožňava.[1]
Morì a Rožňava il 9 giugno 1972 all'età di 82 anni. Le autorità comuniste non consentirono alla Santa Sede di nominare un successore e pertanto la sede rimase vacante fino al febbraio del 1990, quando papa Giovanni Paolo II chiamò a succedergli Eduard Kojnok.
Genealogia episcopale e successione apostolica
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Note
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