La storia della Riserva Naturale Orientata Oasi San Giuliano è legata alla nascita dell'omonimo invaso artificiale creato per scopi irrigui dallo sbarramento del fiume Bradano negli anni tra il 1950 ed il 1957 grazie al programma economico di aiuti del piano Marshall. La presenza del lago ha attirato sin dal principio numerose specie di uccelli acquatici, rendendo necessarie iniziative volte alla tutela dell'area. Così nel 1976 il lago di San Giuliano è diventato Oasi di protezione della fauna, e nell'anno successivo è stato apposto il vincolo paesaggistico.
Nell'agosto 2006 è stato rinvenuto, sulle sponde del lago, parte dello scheletro fossile di una balena risalente al pleistocene e originariamente lunga circa 27 metri [4][5][6]. Dopo lo scavo, completato nel 2011, i resti dell’animale sono stati consolidati, frazionati in blocchi, protetti con camicie di gesso e collocati all’interno di casse lignee costruite su misura e protette da un imballaggio di argilla espansa e schiuma di poliuretano, per essere trasportate presso la sede materana dell’allora Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata, dove sono rimaste fino al 2013, quando sono state trasferite presso il Museo Archeologico nazionale “Domenico Ridola” di Matera. Nel novembre 2022 è stato avviato un cantiere di consolidamento e restauro del fossile, finalizzato alla sua musealizzazione[7].
I primi interventi hanno riguardato l’omero dell’arto destro, la bulla timpanica e alcuni reperti riconducibili alla fauna e alle piante acquatiche dell’ecosistema in cui la balena è stata ritrovata. Questi resti fossili sono esposti, da dicembre 2022, in un percorso espositivo multimediale dedicato dal titolo “Giuliana degli Abissi” allestito presso il Museo Ridola[8].
Territorio
Il territorio della riserva comprende il lago vero e proprio, che si estende per 9.3 km² ed ha una capacità di circa 100 milioni di metri cubi di acqua, e i tratti fluviali a monte e a valle del lago artificiale. La diga omonima, che ha un'altezza di 38,3 metri, è ad una quota di massimo invaso di 101,6 ms.l.m.[9].
Il lago è ricco di insenature, è circondato da una fascia di rimboschimento, e la sponda sinistra, sul versante di Matera, è più pianeggiante e digrada più leggermente verso il lago, mentre la sponda destra, sul versante di Miglionico e Grottole, è più ondulata e digrada più ripidamente sul lago. Il tratto di fiume a monte del lago ha caratteristiche tipiche dell'ecosistema fluviale, mentre a valle dello sbarramento il fiume scorre in una gravina profonda a tratti anche 50 metri.
Flora
Nel tratto fluviale a monte dell'invaso la vegetazione tipica è quella igrofila, con pioppi, salici e tamerici; tale tipo di vegetazione è presente anche nel tratto a valle dello sbarramento sul fondo della gravina. Alla sommità delle pareti rocciose della gravina, invece, la vegetazione tipica è quella xerofila. Intorno al lago la fascia di rimboschimento è costituita prevalentemente da pino d'Aleppo, cipresso ed eucalipto, mentre tra il rimboschimento ed il lago emergono, a seconda dei livelli di acqua presenti nell'invaso, vasti prati periodicamente sommersi.
Nel corso degli anni sono avvenuti anche eventi ornitologici ritenuti eccezionali come ad esempio la presenza nell'autunno del 1989 della casarca (Tadorna ferruginea), raro esemplare di anatra, o lo svernamento completo, da novembre a marzo del 1994, di un adulto di pellicano (Pelecanus onocrotalus). A metà dicembre del 1995 sono stati inoltre osservati per alcuni giorni 12 eleganti cigni reali (Cygnus olor) in sosta nell'Oasi[10]. Nel dicembre 2010 un esemplare della rarissima albanella pallida (Circus macrourus) trovato ferito nei pressi del territorio di San Giuliano è stato affidato al Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva[11].
Il lago artificiale è stato interessato negli anni passati anche a ripopolamento, ovvero immissioni, di carpe, tinche, carassi, persico trota, persico sole, pesce gatto e triotti[12].
Accessi
Si accede all'oasi dalla Contrada Diga di San Giuliano.
^ Renato Sartini, Una balena a Matera, su moebiusonline.eu, www.moebiusonline.eu. URL consultato il 03/01/12 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2012).