Istituita ai sensi della legge regionale 33/1993 dalla Regione Campania, si estende per 7284 ettari lungo la fascia litoranea che fiancheggia la foce del fiume Sele nei Comuni di Capaccio-Paestum e di Eboli, sulle sponde dei fiumi Sele, Tanagro, Calore e dei torrenti Platano Bianco e Melandro.
L’area naturale protetta interessa trentanove comuni, nelle province di Avellino e di Salerno. Si tratta di un territorio caratterizzato da elevatissima qualità ambientale, riconosciuta a livello europeo, come testimoniato dalla presenza al suo interno di ben tre Zone di Conservazione Speciale (ZCS) e una Zona di Protezione Speciale (ZPS): ZCS Fasce litoranee a destra e sinistra del fiume Sele, ZCS Alta Valle del fiume Calore salernitano, ZCS fiumi Tanagro e Sele, ZPS Medio corso del Fiume Sele-Persano.
Nel suo territorio sono presenti, inoltre, l’Oasi di Persano, una zona umida di interesse internazionale riconosciuta ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1971, che ospita numerose e rarissime specie vegetali e animali, le sorgenti termali di Contursi Terme, le Grotte di Pertosa e Castelcivita, siti speleologici di importanza internazionale, il sito archeologico Hera Argiva nel Comune di Capaccio-Paestum.
Lungo i litorali nord e sud della foce del Sele è presente una florida pineta impiantata negli anni trenta del secolo scorso durante le operazioni di bonifica dell'Italia Meridionale.
La pineta fu messa a dimora con lo scopo di proteggere le aree coltivate dell'entroterra dai danni apportati dalla salsedine specialmente durante le mareggiate.
Il bosco di pino italico è habitat naturale del tartufo bianco “bianchetto o marzuolo” e rilevante è anche la presenza di orchidee come la Cefalantera bianca. Noti anche gli asparagi e i pungitopi che popolano quei luoghi. Offre rifugio e favorisce lo sviluppo di abbondante avifauna, sia stanziale che migratrice: picchio, poiane, nibbi, gheppi, assioli, barbagianni e corvidi tra gli altri. Il pino d’Aleppo, più resistente all’aerosol marino, con le chiome modellate naturalmente per resistere al mare è la barriera fondamentale per il bosco retrostante.
Situata fra la pineta e la spiaggia la duna, zona di fondamentale importanza per la stabilizzazione permanente delle sabbie, è vero baluardo contro l'erosione costiera. Presenta una vegetazione ricca e variegata; il ginepro, pianta capace di creare piccole fitocenosi, aggregando attorno a sé altre piante, i gigli di mare, la calcatreppola, il finocchio e la carota di mare, la gramigna delle spiagge, la santolina di mare, lo sporobolo, il papavero cornuto, specie “aliene” di varie provenienze: acacie e timelea, In particolare la timelea è una specie che fiorisce dall’autunno alla primavera.