Il nome deriva dalla tradizione veneziana iniziata nel XVIII secolo di illuminare con fanali alimentati ad olio (ferai o ferali) la zona attorno a San Marco e finanziata dai commercianti della zona e poi dalla tassazione pubblica. In seguito si passò ad utilizzare il gas.[2][4][5]
«Elenchi degli abitanti dei sestieri per la tassa dei "ferali"»
^Ponte dei Ferali, su conoscerevenezia.it. URL consultato il 23 aprile 2021.
Bibliografia
Touring Club Italiano, Venezia, collana Biblioteca di Repubblica, Italia, vol. 5, Milano - Roma, Touring club italiano - Gruppo editoriale L'Espresso, 2005, OCLC799224309.